Fulvio Gagliardi: Bloccare gli acquisti degli F35

| 13 Luglio 2013 | Comments (1)

 

 

 

Diffondiamo questo testo scritto da Salvatore Barbera direttore della campagna Change.org pubblicato il 12 luglio 2013

 

Fulvio Gagliardi è un ex generale dell’Aeronautica Militare. Ha gestito in prima persona lo sviluppo dei velivoli AMX e contribuito alla definizione dei più importanti programmi aeronautici militari europei: il Tornado e l’Eurofighter. Insomma, Fulvio Gagliardi non può essere etichettato con lo stereotipo del pacifista o del militante ideoligicizzato. Eppure si è fatto promotore di una petizione su Change.org per chiedere al Governo Letta di bloccare l’acquisto degli F35.

A pochi giorni dalla discussione della mozione sugli F35 prevista in Senato per lunedì 15 luglio, Gagliardi ha deciso di intervenire nel dibattito e provare a fare della sua esperienza uno strumento di cambiamento lanciando una petizione su Change.org nella quale, fornendo motivazioni tecniche e militari, spiega come sia inutile adesso procedere all’acquisto degli F35.
In 24 ore, senza avere dietro nessuna organizzazione o visibilità mediatica, la petizione di Fulvio Gagliardi è stata firmata da oltre 20.000 persone.

“Nella attuale situazione geopolitica – si legge nella petizione lanciata da Gagliardi su Change.org – non abbiamo bisogno di F35: la flotta non è obsoleta e in termini di costo/efficacia è sufficiente a far fronte alle esigenze della Difesa“.

Da mesi la questione dell’acquisto dei cacciabombardieri F35 è sul tavolo dell’agenda politica ed è diventato un terreno di scontro tra chi ritiene che si debba procedere con l’acquisto per tenere l’Italia al passo con i tempi e le altre potenze militari e chi ritiene che in tempi di crisi l’ingente somma prevista per l’acquisto debba essere destinata ad altri servizi ritenuti più essenziali in questa difficile fase.

Guardando la televisione o leggendo i quotidiani abbiamo assistito spesso al solito rituale, anche prevedibile, della contrapposizione di opinioni tra attori già visti. Nella rincorsa alla semplificazione e alla sterotipizzazione di questo confronto politico-mediatico i personaggi chiamati a confrontarsi erano, purtroppo, i soliti noti.

Ma dalla rete spunta fuori Fulvio Gagliardi, un ex-Generale dell’Aeronutica militare che motiva da un punto di vista tecnico-militare l’inopportunità di procedere con l’acquisto degli F35. Una persona che per scelte di vita e percorso professionale certo non può essere annoverata tra i leader o i simpatizzanti del pacifismo italiano.

“Lo scenario politico strategico del nostro Paese oggi non necessita di disporre di mezzi aerei sempre più sofisticati degli attuali – prosegue Gagliardi nel testo della sua petizione – e l’ F35, che dubito inoltre sia tecnicamente “a punto”, sotto questo aspetto non è indispensabile. L’attuale flotta dell’AMI (AMX, Tornado e sopratutto Typhoon) è assolutamente idonea e sufficiente per le esigenze presenti e prevedibili e non è obsoleta”.

Chissà come verranno accolti il parere e la richiesta di questo ex-Generale dalla politica, dal mondo dell’informazione e dal pacifismo italiano in queste ore decisive per decidere se F35 sì o F35 no.

 

 

Category: Movimenti, Politica

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Comments (1)

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  1. fulvio gagliardi ha detto:

    Una considerazione aggiuntiva su F 35
    A proposito di Stealth e di F 35

    L’aspetto più delicato del F 35 è la temperature dello scarico del suo motore, circa 160 ° celsius più elevata della media per un combat AC. I russi hanno adattato una tecnologia sviluppata per individuare lanci ICBM. Questa tecnologia consente ai piloti di individuare un velivolo a circa 50 km di distanza. I russi prevedono che entro il 2017 potranno individuare velivoli stealth a 150 km. Siccome questi “radar” sono passivi è impossibile accorgersi di essere stati individuati. In un secondo tempo un radar homing attivo obbligherà il pilota del velivolo stealth ad una azione evasiva costringendolo ad esporsi con più elevata radar cross section e soprattutto ad esporre maggiormente il getto caldo del motore.
    Il velivolo stealth non solo perderà questa caratteristica ma sarà penalizzato avendo dovuto sacrificare da progetto prestazioni di Range, Carico utile e Velocità.
    Più verranno esaltate le caratteristiche stealth (con maggior perdita di prestazioni) più verranno sviluppate sofisticate tecnologie anti stealth.
    Vale la pena di acquisire costosissimi velivoli stealth? Vale la pena di essere soggetti agli USA per qualsivoglia problema sorto sul suo equipaggiamento, che, considerato di tecnologia sensibile, non sarà disponibile? L’equipaggiamento dovrà essere spedito negli USA o loro tecnici dovranno intervenire per la riparazione con incremento di costi e tempi.
    Forse un po’ di riflessione su questi aspetti del problema non guasterebbe…………
    Fulvio Gagliardi

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