Luisa Marchini: “Seminare” amore per libri

| 12 Giugno 2015 | Comments (0)

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Alimentare la curiosità, la riflessione profonda, la discussione aperta e costruttiva, accrescere lo spirito di comunità e partecipazione, fornire occasioni per acquisire conoscenze, migliorare le nostre capacità di analisi e valutazione della realtà sociale, culturale, politica, personale: questi sono alcuni dei motivi che fortunatamente guidano l’attività di tante  associazioni e gruppi.  Ci fa piacere ospitare un racconto delle preziose occasioni che la Società di Lettura e, in particolare, Luisa Marchini, sua anima e motore inesauribile, offrono da oltre dieci anni alla cittadinanza.

Un gruppo di amici con “il vizio della lettura”: questo solo eravamo, quando il 4 novembre del 2004 abbiamo deciso di dar vita alla nostra associazione e di chiamarla “La Società di Lettura”. Le due parole del nome, nei nostri intenti, avrebbero costituito già in sé un programma denso. Società sarebbe stato il comune impegno ad alimentare le molte curiosità suggerite da realtà sempre più complesse e società anche il pubblico che avremmo cercato di coinvolgere. Società significava inoltre la nostra città e un’immagine condivisa di comunità, di sentimento e volontà di partecipazione. Società era soprattutto il sistema dei valori e l’amore comune per la cultura. Quanto alla lettura, come principale strumento avremmo scelto dei libri, senza per questo escluderne ogni altro che si fosse reso disponibile. Non a caso, quando si trattò di darci un logo che ci rappresentasse, tra quelli predisposti per noi da Anna Rosati, giovane grafica talentuosa, fummo unanimi nella scelta della piccola libreria e, in pari modo, all’unanimità fu accolta la proposta di Roberto Grandi d’accostarvi computer e CD, per inglobarvi il concetto di modernità.

A distanza di un decennio, che bilancio possiamo trarre? Moltissimi gli argomenti affrontati: ci siamo occupati di letteratura antica e moderna, di scienza, di storia, di economia e diritto, di musica, di arti figurative e di cinema, abbiamo trattato argomenti di stringente attualità e ricordato eventi del passato. Abbiamo curiosato in mondi a noi estranei e nel passato della nostra città. Molti ospiti illustri ci hanno accompagnato –alcuni ormai scomparsi, anche se vivi nel nostro rimpianto come Giuseppe Pontiggia, Margherita Hack, Paolo Sylos Labini, Antonio Gambino, Vincenzo Consolo. Ci siamo persino inventati un genere nostro, che abbiamo battezzato con il nome di “sceneggiata”, insieme ne abbiamo scritto i copioni, coinvolgendo gli amici nella loro lettura, per mettere in scena alcuni momenti storici, col solo vincolo della serietà della documentazione. Tra queste letture, mi piace ricordare “Il caso Matteotti”; “Il giallo di Elisabetta Sirani”; “Malpigli e Sbaraglia: due visioni scientifiche a confronto”; “La Bologna dei Bentivoglio raccontata da Sabadino degli Arienti”; “Il linciaggio di Anteo Zamboni” e l’“Oratorio per le vittime di Marzabotto”.

 

Una fruttuosa collaborazione fra amici

Ciascuno degli eventi che punteggiano il nostro cammino si è giovato del sostegno di enti pubblici, come l’Assessorato alla Cultura della Provincia, l’Università, l’Osservatorio Astronomico, l’Associazione dei Notai, Il Comune di Marzabotto o la Cineteca, nonché della collaborazione di altre associazioni con cui di volta in volta ci siamo apparentati. Soprattutto, ha rappresentato per noi una svolta decisiva la fiducia accordataci dall’Istituzione delle Biblioteche del Comune, e in particolare dalla Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, che da diversi anni ospita la maggior parte delle nostre iniziative e cui va tutta la nostra gratitudine. Sempre ci ha infine accompagnato una libreria, -dapprima la indimenticata Libreria Minerva, ed oggi la Ibs e la Dehoniana- assicurandoci l’indispensabile servizio di vendita in loco dei libri di volta in volta presentati.

Scorrendo il diario di svariate decine di eventi, mi tornano alla mente tutti i nomi delle persone che con le loro idee hanno costruito l’intero edificio: potrei perfino raccontarne i momenti, durante una gita in campagna nella casa ospitale di amici o sorseggiando la ormai tradizionale cioccolata calda di Santo Stefano, oppure nel mezzo di una semplice telefonata. Ma più dei nomi contano i sentimenti e il fatto che ogni evento è stato costruito nel segno dell’amicizia, che si approfondiva proprio da questo lavoro compiuto assieme con passione comune e comune sentimento d’appartenenza alla nostra città.

Col trascorrere del tempo, la nostra attività ha trovato lungo la via la propria individuazione nella lettura di temi con un aggancio forte nell’attualità. Il punto di partenza per la discussione, il più delle volte, resta un libro, una pubblicazione recente, ma l’accento è spostato sull’argomento. Popolo e Istituzioni, le avanguardie del dopoguerra, lo sviluppo senza progresso nella visone poetica di Pier Paolo Pasolini, democrazia e diritti, la programmazione del territorio, la chiesa degli ultimi di papa Francesco sono state le proposte della stagione appena trascorsa, pur senza una pretesa di completezza, ma con una grande attenzione alla qualità ed alla pluralità degli interventi. Ogni evento è legato almeno a un nome, quello del socio che se n’è fatto promotore e ne ha diviso le responsabilità organizzative e la conduzione. Il prossimo appuntamento, l’ultimo della stagione, si baserà sulla storia di una vita, la vita assai ricca di Giancarla Codrignani,che siamo orgogliosi di annoverare tra le nostre socie fondatrici: un’occasione per parlare di buona scuola, ma anche di rapporti tra i popoli e le nazioni.

Quando si traccia un bilancio, di fronte alle positività si pongono le insoddisfazioni, il di più che non si è riuscito a fare, i giovani che si sarebbe voluti e non si è saputo ancora coinvolgere, il vincolo associativo che si vorrebbe più stretto: compiti assegnati alle stagioni future, poiché la cifra essenziale del nostro lavoro resta comunque una fruttuosa collaborazione tra gli amici.

 

Category: Libri e librerie

About Luisa Marchini: Luisa Marchini a Vittorio Capecchi: Laurea in Scienze Politiche, abilitazione all’insegnamento di storia e Filosofia, cattedra. Trascorsi sei o sette anni, ero già stufa. Risalgono a quell’epoca gli studi più fervidi di diritto Costituzionale e Parlamentare. Allora Zaghrebelsky era un biondino esile, che mi appariva attraente, mentre Rodotà è rimasto identico, solo un po’ imbiancato e rinsecchito. Poi la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, il divertimento di ritornare nei banchi e il passaggio per la Ragioneria Generale dello Stato. A quel tempo, risale il mio primo libro, uscito per i tipi de il Mulino, in cui la storia della programmazione economica viene raccontata attraverso una raccolta di interviste a confronto. All’ennesima risposta negativa alla richiesta di Andreatta, Ministro del Tesoro del tempo, di distaccarmi nel suo Gabinetto, data dal Ragioniere Generale con l’estrema motivazione “Perché ho i miei disegni su di lei” scattano le mie dimissioni irrevocabili. Di qui il passaggio al Senato, dove vengo assunta dal Gruppo repubblicano, al titolo altisonante (e forse un po’ ridicolo) di consulente giuridico-economica, nella realtà venendo impiegata in via primaria come gosth-writer. Anche lì, attraverso due o tre legislature e me ne vado per un’alzata d’ingegno, dopo sei o sette anni. Prima, durante e dopo ci sono le collaborazioni di varia natura, di tipo giornalistico e non: recensioni, articoli e interviste. Intanto, si era iniziato il mio periodo new-age, con incursioni nella psicoanalisi, nell’I King, nell’astrologia e persino nei tarocchi, inframezzati dalla passione di sempre per la letteratura. Il mio secondo libro mi è stato commissionato dalla SIRTI ed è una storia delle telecomunicazioni, dalle origini dell’elettrologia alla radio: è stata l’impresa più divertente della mia vita, perché partivo proprio da zero, da quel nulla che restava dagli studi liceali. Mi dispiace solo che sia divenuto solo una strenna per industriali, banchieri e docenti universitari: mi sarebbe piaciuto vederlo piuttosto tra le mani di studenti perché per loro lo avevo scritto. Dal mio approdo a Bologna nel 1996, ho organizzato alcune centinaia eventi di varia cultura, tra cui alcune “sceneggiate” (adattamenti in scena di accadimenti storici, affidati alla lettura da parte di personaggi cittadini), a capo di un paio di associazioni e in collaborazione prima con la Provincia e adesso, stabilmente con la Biblioteca comunale dell’Archiginnasio. L’ultimo è stato ieri, a chiusura della stagione de La Società di Lettura: il dibattito, da me coordinato, sul libro di una sinologa dell’Università di Bologna, intorno ad un antico manoscritto di epoca pre-imperiale. Della stretta collaborazione con Baldini già sai. Tutti i volantini della campagna contro la riforma Berlusconi e i documenti successivi li abbiamo scritti assieme. Però, le cartoline sono proprio mie: Sandro guardava ai miei sforzi per inventarmi nuovi gadget con una certa irrisione. Ma infine dovette riconoscere che ci avevano permesso di autofinanziarci, per quel poco che ci serviva, lasciandoci persino un piccolo attivo usato poi per affittare sale e stampare inviti alle varie conferenze e presentazioni di libri, ai seminari di tutti questi anni. Che altro dirti? Ci sono i due romanzi, ora in carico all’Agenzia Zevi, che mi rappresenta.

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