YES SCOTLAND ha perso. Viva YES SCOTLAND

| 19 Settembre 2014 | Comments (0)

 

 

Il direttore di questa rivista ha preso posizione  a favore di YES SCOTLAND  (nella rubrica “Osservatorio Europa” del 29 agosto e 1 settembre 2014) e, anche se non sono definitivi,  i risultati del referendum scozzese fino adesso pervenuti lasciano pochi dubbi. YES SCOTLAND ha perso. Un ragazzino scozzese  di 16 anni intervistato dopo aver votato YES ha detto che ha votato YES perché bisogna valorizzare le differenze e credere nel cambiamento. Le ragioni di YES SCOTLAND le ho scritte nei due interventi precedenti. Non c’è stato niente da fare. Nonostante l’appoggio dei fantasmi dei castelli scozzesi (sempre aggiornati) e di Nessie (sempre sensibile all’aumento di turismo nel Lochness) YES SCOTLAND non ce l’ha fatta e l’unica via sensata da percorrere è quella di ascoltare la versione di Old Dun Cow (26 febbraio 2010, you tube) e poi, con un buon tasso alcolico, sospirare  nostalgicamente al  “true love”  che può prendere strade diverse:


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Category: Osservatorio Europa, Video

About Vittorio Capecchi: Vittorio Capecchi (1938) è professore emerito dell’Università di Bologna. Laureatosi in Economia nel 1961 all’Università Bocconi di Milano con una tesi sperimentale dedicata a “I processi stocastici markoviani per studiare la mobilità sociale”, fu segnalato e ammesso al seminario coordinato da Lazarsfeld (sociologo ebreo viennese, direttore del Bureau of Applied Social Research all'interno del Dipartimento di Sociologia della Columbia University di New York) tenuto a Gosing dal 3 al 27 luglio 1962. Nel 1975 è diventato professore ordinario di Sociologia nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna. Negli ultimi anni ha diretto il Master “Tecnologie per la qualità della vita” dell’Università di Bologna, facendo ricerche comparate in Cina e Vietnam. Gli anni '60 a New York hanno significato per Capecchi non solo i rapporti con Lazarsfeld e la sociologia matematica, ma anche i rapporti con la radical sociology e la Montly Review, che si concretizzarono, nel 1970, in una presa di posizione radicale sulla metodologia sociologica [si veda a questo proposito Il ruolo del sociologo (a cura di P. Rossi), Il Mulino, 1972], e con la decisione di diventare direttore responsabile dell'Ufficio studi della Federazione Lavoratori Metalmeccanici (FLM), carica che manterrà fino allo scioglimento della FLM. La sua lunga e poliedrica storia intellettuale è comunque segnata da due costanti e fondamentali interessi, quello per le discipline economiche e sociali e quello per la matematica, passioni queste che si sono tradotte nella fondazione e direzione di due riviste tuttora attive: «Quality and Quantity» (rivista di modelli matematici fondata nel 1966) e «Inchiesta» (fondata nel 1971, alla quale si è aggiunta più di recente la sua versione online). Tra i suoi ultimi libri: La responsabilità sociale dell'impresa (Carocci, 2005), Valori e competizione (curato insieme a D. Bellotti, Il Mulino, 2007), Applications of Mathematics in Models, Artificial Neural Networks and Arts (con M. Buscema, P.Contucci, B. D'Amore, Springer, 2010).

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