La Rossa Bastiglia Rossa
Domani parleremo di Sarkozy che sale nei sondaggi e attacca fino all’insulto il candidato socialista Hollande che per ora non reagisce, di Marine Le Pen che impazza sull’estrema destra fino a cercare l’alleanza coi nazionalisti corsi.
Domani, perché oggi raccontiamo Piazza della Bastiglia piena di bandiere rosse, centoventimila persone dicono dal palco, dove Jean-Luc Mélenchon, già senatore del PS e oggi candidato presidenziale per il fronte della sinistra unita, tuona “noi siamo le bandiere rosse e il rosso di ogni bandiera”. Da Nation a Bastille un’ unica folla come non si vedeva da anni riempie le strade. Forse da quel 1981 che vide la vittoria di Mitterand a capo del fronte unito delle sinistre, quando ancora il PCF valeva oltre il 15%. E’ la prima volta che durante una campagna elettorale un candidato convoca una manifestazione di piazza, si aspettavano trentamila persone, ne sono arrivate tre quattro volte tante. Jean-Luc Mélenchon guida il fronte delle sinistre, composto essenzialmente dal Partito Comunista, dal Partito della Sinistra fondato dallo stesso Mélenchon e la Federazione per una alternativa sociale e ecologica. Un Fronte della sinistra, che pare finalmente stare insieme in modo coeso e entusiasta, certamente in questa campagna elettorale, ma tutti sperano che continui anche oltre, che sia insomma il nocciolo di un nuovo soggetto politico non solo per l’alternanza come è per il PS, ma per l’alternativa. E a livello europeo: “ l’intera Europa aspetta l’eruzione del vulcano francese” grida Jean – Luc con la sciarpa rossa d’ordinanza. Non a caso lo slogan centrale del Fronte della sinistra che sta affisso su tutti i muri di Francia è “prenez le pouvoir”, prendete il potere, e l’intera manifestazione di oggi è stata modellata sull’idea di una “révolution citoyenne” , una rivoluzione civile, per cambiare il regime attraverso le il voto, una “insurrezione civica” altra parola chiave che è risuonata alla Bastiglia, dove i simboli della storia rivoluzionaria francese si sono succeduti l’uno dopo l’altro. Cominciando dal nome di battaglia scelto da Mélenchon quando era un giovane trozkista, Antoine – Joseph Santerre, il birraio che fu tra i protagonisti della presa della Bastiglia il 14 Luglio dell’89. Poi oggi 18 marzo è anche l’anniversario dell’insurrezione che dette il via alla Comune, e, come se non bastasse, sono passati cinquanta anni dagli accordi di Evian che segnarono la vittoria del FLN e l’indipendenza dell’Algeria. Così la piazza si è riempita di Liberté, Fraternité, Egalité, del nome di Louise Michel eroina della Comune, della fratellanza tra arabi, berberi, algerini e popolo francese, dell’ invettiva contro “l’abietta troika” (UE, BCE, FMI). Mélenchon ha martellato sull’uguaglianza, sui diritti degli operai in fabbrica, compreso un diritto di parola, di controllo e di veto sui licenziamenti, in corteo si vedevano delegazioni di lavoratori in lotta e/o in occupazione venuti un po’ da tutta la Francia, sulla pensione a 60 anni, sull’aumento dello smig, il salario minimo garantito per legge in Francia, a 1700 euro mensili. In piazza c’erano comunisti, ecologisti, militanti dell’estrema sinistra, ma anche molti socialisti delusi dalla “gauche molle” di Hollande, come la chiamò Martine Aubry. E poi, questa è la sorpresa, molti cittadini/e comuni, non militanti la cui presenza ha triplicato i numeri attesi, quei trentamila annunciati sulla base del criterio della militanza, che sono diventati centomila e oltre. E altre due manifestazioni sono in programma, in due città a “forte concentrazione operaia e rivoluzionaria” come Toulouse, il 5 aprile, e Marseille il 17, insomma Mélenchon mette in atto una dinamica di strada dentro la campagna elettorale, del tutto inedita e che spiazza tanto la destra quanto il PS. Infine a questa dinamica di mobilitazione nelle piazze corrisponde una crescita annunciata dai sondaggi che lo pone oltre l’11%, con un dato importante: molte dichiarazioni di voto per lui vengono dall’area astensionista, nelle ultime elezioni sempre più ampia.
L’articolo è stato publicato su «E-Il Mensile online» il 18 marzo 2012
Category: Osservatorio Europa