Amina Crisma: 28 novembre. Vittorio, Zhuangzi e il sogno della farfalla

| 25 Novembre 2024 | Comments (0)

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28 novembre. Vittorio, Zhuangzi e il sogno della farfalla

Il 28 novembre, data del compleanno di Vittorio, sotto il segno del Sagittario, era occasione per riunire attorno a lui familiari e amici. Nel tempo trascorso dalla sua scomparsa ci sono arrivate molte testimonianze di affetto per lui, racconti, pensieri, poesie, riflessioni che abbiamo raccolto e continuiamo a raccogliere in questo spazio di Inchiestaonline. Così come continuiamo a custodire il ricordo di amici che sono stati suoi compagni di viaggio (come Renato Rozzi, che ci ha lasciati il 9 novembre, Pier Cesare Bori, Giovanni Mottura, Bruno Giorgini, Dino Buzzetti, Paolo Prodi….), perché siamo profondamente convinti che occorra “guardare indietro per guardare avanti”, e cercare di affidare ai più giovani il lascito multiforme e creativo ascrivibile alle fertili  esperienze di quella generazione.

 Il 28 novembre ciascuno e ciascuna di coloro che hanno conosciuto Vittorio avrà un suo proprio modo per ricordarlo, intimo e privato o pubblico, in solitudine o in compagnia.

Quel giorno alcuni di noi ne faranno memoria, sommessamente, alle 8 di mattina, nella chiesa di San Giovanni in Monte.

Ma c’è una dimensione di “trascendenza terrena” in cui Vittorio continua ad essere presente. E’ lo spazio della sua scrittura, e delle sue letture, che restano con noi, che continuano a parlarci, e che riflettono il caratteristico modo di procedere del suo pensiero: un pensiero “di crinale”, avventuroso, aperto, librato in alto, sempre in movimento, sempre proteso alla scoperta, lieve e profondo insieme, che non amava indugiare nella pigra e inerte stanzialità  di paludi,  stagni e basse pianure.

Così, mi piace ricordare oggi Vittorio tramite l’incipit di un suo editoriale del 2017 (Inchiesta n. 197, pp.2/3) in cui fa riferimento ad alcuni passaggi di un suo libro prediletto, il Zhuangzi, celeberrimo classico taoista del IV secolo a.C., testo  sfolgorante e sorprendente, dall’aerea imprevedibilità. Egli ne ricava preziose e articolate indicazioni di metodo, che propone come valide per la prassi attuale, e si sofferma inoltre su talune caleidoscopiche pagine che declinano in una gamma mutevole un’intensa meditazione sulla vita e sulla morte.

 In una di esse, il pathos struggente della caducità dell’esistenza, del suo fuggevole e impareggiabile splendore, si esprime nella densa immagine del “bianco puledro in corsa che passa come un lampo” (e quest’immagine per Vittorio rinviava fra l’altro a quella dei cavalli al galoppo intravisti in uno dei suoi viaggi da giovane, sulla spiaggia normanna di Balbec/Cabourg ).

E v’è poi il famosissimo “sogno della farfalla”, che spalanca vertiginosamente, nell’interrogativo su una  metamorfosi onirica, la porta del mistero: come sapere se questa nostra vita è veglia, o se non siamo invece  il sogno di una farfalla, da cui ci desteremo?

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Vittorio Capecchi

La vita è un bianco puledro in corsa visto attraverso le fessure di una muraglia

(incipit dell’editoriale di Inchiesta n. 197/2017, pp. 2-3)

In precedenti editoriali ho raggruppato i testi arrivati in pubblicazione a Inchiesta tenendo conto del più antico libro della Cina: l’Yijing (I Ching), il Classico dei Mutamenti. Questa volta tengo presente le opere di Zhuangzi, vissuto fra il370 e il 300 a. C., uno dei più straordinari protagonisti del pensiero antico cinese. Per conoscerlo consiglio la recente traduzione delle sue opere a cura di Augusto Shantena Sabbadini (Chuang Tzu (Zhuangzi), URRA, Feltrinelli, Milano 2012).

La sua visione della vita e della morte è coinvolgente perché Zhuangzi segue il pensiero taoista per il quale “la vita si trasforma nella morte e la morte è l’inizio della vita” essendo vita e morte “un succedersi di trasformazioni”. Zhuangzi però ama la vita e, nei suoi racconti, vede la vita come “un bianco puledro in corsa” che “passa come un lampo” ed esprime l’umano “orrore della morte” pur ribadendo la sua fiducia nel Tao.

Questo filosofo pieno di umanità cosa pensa del potere? Zhuangzi considera il potere nel suo insieme come “un male inevitabile” e per combatterlo propone tre vie di uscita:

  1. a) Scenari ampi Immaginare scenari ampi perché, come scrive Zhuangzi,”non puoi parlare dell’oceano con una rana che vive in fondo al pozzo”
  2. b) Azioni e persone particolari Zhuangzi parla della importanza di fare attenzione alle “azioni puntuali” che non seguono le logiche del potere ma quelle della solidarietà e della saggezza valorizzando le “persone particolari” che si muovono contro corrente;
  3. c) Punti di vista. Tenere conto dei diversi punti di vista con creatività e immaginazione. In uno dei suoi brani più famosi Zhuangzi sogna di essere una farfalla e quando si sveglia “non sapeva più se era Zhou che aveva sognato una farfalla o se era una farfalla che stava sognando di essere Zhou”.

Immaginare scenari ampi, documentare azioni e persone particolari, tenere conto dei punti di vista: ecco i tre temi di Zhuangzi con cui si possono raggruppare i testi pubblicati su Inchiesta.

(……..)

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Zhuangzi, Il sogno della farfalla

Un giorno, Zhuangzi sognò di essere una farfalla: era felice di essere una farfalla: quale piacere, quale libertà! Aveva dimenticato di essere Zhou. Improvvisamente, si risvegliò, e si ritrovò con stupore nella pelle di Zhou. Ora non sapeva più se era Zhou ad aver sognato di essere una farfalla, o se era una farfalla ad aver sognato di essere Zhou. Ma fra Zhou e lafarfalla deve ben esserci una differenza: è ciò che si chiama la metamorfosi degli esseri.

(….)

Sogniamo di banchettare, e quando viene l’alba piangiamo. La sera piangiamo, e la mattina partiamo per la caccia. Mentre sogniamo, non sappiamo di sognare, interpretando un sogno nel mezzo di un altro sogno, e soltanto al risveglio sappiamo di aver sognato. E soltanto al momento del grande risveglio sapremo che s’era trattato di un grande sogno. Malgrado tutto ciò, tutti si credono desti, ne sono addirittura perfettamente certi. Principi e pastori, tutti uniti da questa medesima certezza! Voi e Confucio non fate che sognare; e io, che dico che sognate, sono io stesso un sogno.

(Zhuangzi, 2, in A. Cheng, Storia del pensiero cinese, trad. e cura di A. Crisma, Einaudi 2000 p.122)

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Category: Guardare indietro per guardare avanti

About Amina Crisma: Amina Crisma ha studiato all’Università di Venezia conseguendovi le lauree in Filosofia, in Lingua e Letteratura Cinese, e il PhD in Studi sull’Asia Orientale. Insegna Filosofie dell’Asia Orientale all’Università di Bologna; ha insegnato Sinologia e Storia delle religioni della Cina alle Università di Padova e di Urbino. Fa parte dell’Associazione Italiana Studi Cinesi (AISC) e, come socia aggregata, del Coordinamento Teologhe Italiane (CTI). Ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale a professore di seconda fascia per l’insegnamento di Culture dell’Asia. Tra le sue pubblicazioni: Il Cielo, gli uomini (Venezia 2000); Conflitto e armonia nel pensiero cinese (Padova 2004); Neiye, Il Tao dell'armonia interiore (Garzanti, Milano 2015), Confucianesimo e taoismo (EMI, Bologna 2016), Meditazione taoista (RCS Milano 2020). Ha contribuito a varie opere collettanee quali La Cina (Torino 2009), Per una filosofia interculturale (Milano 2008), Réformes (Berlin 2007), In the Image of God (Berlin 2010), Dizionario del sapere storico-religioso del Novecento (Bologna 2010), Confucio re senza corona (Milano 2011), Le graphie della cicogna: la scrittura delle donne come ri-velazione (Padova 2012), Pensare il Sé a Oriente e a Occidente (Milano 2012), La diversità feconda, dialogo etico fra religioni (Bologna 2021). Fra le riviste a cui collabora, oltre a Inchiesta, vi sono Asiatica Venetiana, Cosmopolis, Giornale Critico di Storia delle Idee, Ėtudes interculturelles, Mediterranean Journal of Human Rights, Prometeo, Paradoxa, Parolechiave, Sinosfere. Fra le sue traduzioni e curatele, la Storia del pensiero cinese di A. Cheng (Torino 2000), La via della bellezza di Li Zehou (Torino 2004), Grecia e Cina di G.E.R. Lloyd (Milano 2008). Tra i suoi saggi: Il confucianesimo: essenza della sinità o costruzione interculturale?(Prometeo 119, 2012), Attualità di Mencio (Inchiesta online 2013), Passato e presente nella Cina d’oggi (Inchiesta 181, 2013), Taoismo, confucianesimo e questione di genere nelle ricerche e nei dibattiti contemporanei (2014), La Cina su Inchiesta (Inchiesta 210/2020), Quale ruolo per la Cina nello spazio pubblico? fragore di silenzi e clamore di grandi narrazioni (Sinosfere 14 marzo 2021). I suoi ambiti di ricerca sono: il confucianesimo classico e contemporaneo, le fonti taoiste, le relazioni interculturali Cina/Occidente, il rapporto passato/presente, tradizione/modernità nella Cina d’oggi, i diritti umani e le minoranze in Cina, le culture della diaspora cinese, le questioni di genere nelle tradizioni del pensiero cinese. Ha partecipato a vari convegni internazionali sul dialogo interculturale e interreligioso promossi dalle Chaires UNESCO for Religious Pluralism and Peace di Bologna, di Tunisi, di Lione, dalla Konrad Adenauer Stiftung di Amman, da Religions for Peace, dalla Fondazione Scienze Religiose di Bologna. Coordina l’Osservatorio Cina di Inchiesta e di valorelavoro ( www.valorelavoro.com ). Cv dettagliato con elenco completo delle pubblicazioni: al sito web docente www.unibo.it

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