Vittorio Capecchi: Segnali che precederanno la fine del mondo
Dal numero uscito a stampa di “Inchiesta” gennaio-marzo 2014 diffondiamo l’editoriale di Vittorio Capecchi
Mettersi in viaggio, fare attenzione ai segnali di cambiamento, accettare nuove identità lontano dalla famiglia di origine.
In questo numero di “Inchiesta” pubblichiamo una intervista fatta a Yuri Herrera dal nostro collaboratore, il regista genovese Gian Luca Valentini. Yuri Herrera, in questo suo secondo romanzo pubblicato in Italia con la traduzione di Pino Cacucci (Segnali che precederanno la fine del mondo, La Nuova frontiera, Roma, 2012), narra la storia di Makina, una giovane messicana, a cui la madre Cora chiede di portare un foglio al fratello che da tempo non dà sue notizie. Makina parte e segue le nove tappe della mitologia azteca per attraversare il Mictlan (il mondo sotterraneo situato a nord e abitato dai signori della morte). I nove capitoli del libro corrispondono alle nove tappe per attraversare il Mictlan: dalla prima che si chiama “Terra” all’ultima che ha come nome “il luogo di ossidiana, dove non ci sono finestre, né fori per il fumo”. Makina è l’eroina che supera tutte le prove, attraversa città e fiumi senza nome, passa la frontiera invisibile, arriva dall’altra parte del fiume aiutata da Chuco e ritrova suo fratello. Nel finale, nell’ultima tappa, arriva a una porticina con una targa con scritto Congedo e in quell’antro, dove si avverte lo scorrere turbinoso di fiumi sotterranei, si avvicina a lei tre la folla un uomo che le porge un involto. “Makina lo prese e guardò il contenuto. Li dentro c’era proprio lei, ma con un altro nome e un altro luogo di nascita. La sua foto, nuovi numeri di matricola, un nuovo mestiere, una nuova residenza. Mi hanno cambiato pelle, mormorò.” Poi, dopo un fugace attacco di panico, Makina si disse: “Sono pronta. E tutte le cose del mondo restarono in silenzio”. Perché questo romanzo di Yuri Herrera è significativo soprattutto per le nuove generazioni? Perché, per attraversare il regno dei vivi e dei morti, occorre prendere le tre decisioni di Makina: mettersi in viaggio, fare attenzione ai segnali di cambiamento, accettare nuove identità lontano dalla famiglia di origine.
Segnali di cambiamento negli spazi della politica.
Ci sono oggi in Italia ed Europa segnali di cambiamento negli spazi della politica? La risposta è affermativa ma con un commento. In questo numero di “Inchiesta” sono pubblicati molti testi che indicano segnali di cambiamento negli spazi della politica. L’intervento di Ciro D’alessio all’assemblea degli autoconvocati CGIL a Bologna al PalaNord (5 febbraio) e quello di Gianni Rinaldini al Congresso della Camera del lavoro di Brescia (5-6 marzo) in presenza di Susanna Camusso sono indubbi segnali di cambiamento all’interno della CGIL tenendo conto, come scrive Umberto Romagnoli, della posta in gioco che è la difesa della democrazia sindacale. Ugualmente sono segnali di cambiamento, di fronte alla crisi dell’Euro sottolineata in questo numero da Bellofiore e Garibaldo, le iniziative a favore della Lista per Tsipras esemplificate in questo numero di “Inchiesta” dal saggio molto bello scritto da Daniela Padoan. L’intervento di Riccardo Terzi pubblicato in questo numero della rivista (“Autonomia della persona, socialità, cittadinanza attiva”) è ugualmente un insieme importante di segnali di cambiamento perché propone un nuovo modello sociale per il sindacato, e questi scenari sono stati ampiamente discussi a Bologna alla Camera del lavoro dove, il 1 marzo, Fiom e Banning Poverty 2018 (la bella iniziativa di Riccardo Petrella documentata su www.inchiestaonline.it) hanno affrontato i temi della salute, lavoro, ambiente e welfare. Il tema del lavoro (affrontato in questo numero anche da Alberto Burgio e Matteo Rinaldini) va infatti inserito in uno scenario oggi del tutto intrecciato di cui fanno parte l’ambiente, la salute e il welfare. Nell’intervista a Yuri Herrera e Danilo Masotti c’è l’elogio della poesia e della creatività, e anche questi sono segnali da non sottovalutare. Anche ciò che accade di negativo in nazioni vicine come la Francia fa emergere, come scrive Bruno Giorgini, segnali importanti di cambiamento. Alla domanda se ci siano segnali di cambiamento negli spazi della politica la risposta non può che essere affermativa. Ma c’é un commento da fare ed è che questi segnali sono, nella maggior parte dei casi, assorbiti, dispersi, ignorati dalle istituzioni politiche più potenti del regno dei vivi e dei morti. Ha ragione Altan quando a chi afferma: “Siamo sull’orlo di un baratro” risponde ”Goditi il panorama”?.
Mario Miegge, uno dei fondatori di “Inchiesta”, ci ha lasciato.
La sera del 19 marzo 2014 nella sua casa di Ferrara Mario ci ha lasciato. Per il primo numero di “Inchiesta” (gennaio-marzo 1971) aveva scritto il testo “Sviluppo capitalistico e scuola lunga” e l’ultimo suo intervento per “Inchiesta” (174, 2011) aveva come titolo “Memorie del lavoro politico”. Mario ci ha lasciato idee e interrogativi che riprenderemo. Un forte abbraccio a Gabriella anche da parte di Amina.
Un Dossier a cura di Alessia Capecchi su tre modelli di psicoterapia corporea.
Tre modelli di psicoterapia corporea (Bioenergetica, Biosistemica ed Organismica) esposti da Alessia Capecchi, Cesare Lena, Maurizio Stupiggia ci ricordano come siano importanti le riflessioni nell’area della ricerca. Quando poi l’oggetto di queste riflessioni è la salute e il benessere psicofisico si avverte un distacco sempre più profondo tra queste riflessioni e le pratiche di salute e welfare diffuse.
Un Dossier a cura di Marizio Scarpari sulle lotte contro Terna Rete Italia in Sicilia.
Questo secondo Dossier documenta le lotte contro Terna Rete Italia in Sicilia dove Terna procede a realizzare l’elettrodotto che collega la Calabria alla Sicilia seguendo solo le logiche del profitto, incurante di tutte le devastazioni (evitabili) all’ambiente e alla cultura dei piccoli centri siciliani . In seguito a questo Dossier su www.inchiestaonline.it Giovanni Mento, Antonino La Rosa e Maurizio Scarpari hanno pubblicato (20 marzo) una Lettera aperta a Renzi per denunciare le devastazioni di Terna e l’Ufficio Stampa di Terna ha replicato (in data 27 marzo) scrivendo al direttore di www.inchiestaonline.it. Sempre in data 27 marzo su www.inchiestaonline.it Mento, la Rosa e Scarpari hanno pubblicato una “Replica a Terna”. Il fatto che l’Ufficio stampa di uno dei maggiori centri di potere in Italia abbia sentito il bisogno di scrivere a www.inchiestaonline.it dimostra che di fronte al disastro non si può rispondere come nella vignetta di Altan: “goditi il panorama”. Fa parte della storia e della vita di chi anima “Inchiesta” continuare a lanciare segnali di cambiamento negli spazi della politica.
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