Gabriele Gherardi: Il futuro. Una sua poesia per ricordarlo con affetto

| 24 Luglio 2016 | Comments (0)

 

Roberto Alvisi  ha inviato a inchiestaonline.it due pezzi per ricordare Gabriele Gherardi morto a Bologna lo scorso 12 luglio. Gabriele Gherardi è stato un importante esponente del Partito socialista italiano. Era nato a Bologna il 25 aprile 1935. Dirigente delle Acli, dal 7 febbraio 1977 a fine mandato nel 1985;  è stato vicesindaco del capoluogo emiliano nelle giunte Zangheri e Imbeni (con delega a Programmazione economica, Statistica, Centro elettronico). Il primo pezzo è una bellissima poesia scritta da Gabriele Gherardi nell’aprile del 1990. Questa poesia dedicata a Tina apre il libretto  Poesie per Tina pubblicato tre anni fa. Il secondo pezzo è un articolo scritto da Maria Teresa Martini  tratto dal sito www.lucidamente.it

 

1. Gabriele Gherardi: Il futuro

(da Così è la vita, Casa Editrice Conti, Bologna, 1993)

 

 

Non ti voltare
non devi
non ti voltare indietro
credimi
non è necessario
perché le cose che hai fatto
camminano con te
gli amici che hai conosciuto
camminano con te
sicché comunque il futuro
impreveduto
intangibile tempo
cammina con te

 

2. Mariateresa Martini : Ricordando Gabriele Gherardi

(da www. lucidamente. com, 14 luglio 2016)

 

In occasione della sua scomparsa, dedico un pensiero al socialista Gabriele Gherardi, figura mite della politica italiana nel contesto bolognese: d’altra parte, è stato anche giornalista, scrittore e poeta… Aveva fondato il Circolo Walter Tobagi col fine di approfondire diverse tematiche culturali, etiche e politiche. La denominazione era un caldo riconoscimento verso la figura carismatica del giornalista assassinato dai terroristi rossi.

Penso che diversi bolognesi abbiano potuto apprezzare la sensibilità umana di Gherardi. Nonostante una sorta di ritrosia ad alzare la voce, un costante approccio moderato, nell’agosto 1980 ha retto con energia i primi giorni della strage della stazione con notevole energia, coordinando gli interventi   con tutte le istituzioni coinvolte, in sintonia con l’allora prefetto, mentre il sindaco era lontano e costretto a rientrare da Mosca.

Come vicesindaco, grazie a un buono staff in giunta, e alla collaborazione con ottimi dirigenti, ha portato avanti con impegno e preparazione progetti per la città, come le prime conferenze economiche e altri progetti iniziati dall’altro vicesindaco socialista Paolo Babbini, che l’aveva preceduto dal 1975 al 1977. Uomo di cultura, ha sapientemente collaborato con l’Università degli Studi di Bologna, con docenti quali Paolo PombeniPaolo Pupillo, nonché con l’amico Pier Ugo Calzolari, divenuto poi rettore. I rapporti col sindaco Renato Zangheri, pur nelle distinte posizioni, sono sempre stati cordiali e collaborativi.

Ha sapientemente gestito i rapporti con autorità e realtà culturali internazionali (Dickinson College), ma anche con i profughi politici, dal Cile alla Spagna, con le persone semplici, che da lui ricevevano la stessa accoglienza di quelle autorevoli. Anche i rapporti con le minoranze in Consiglio comunale sono state di reciproco rispetto. Invitato dal Psi a lasciare ad altri la candidatura all’incarico comunale, ha accettato di sostenere gli impegni regionali che gli venivano proposti, sempre con encomiabile onestà, senso della misura e spirito di pubblico servizio. Sopravvenuta la malattia della moglie Maria, è prevalsa la cura amorevole verso di lei, sicché Gherardi si è gradualmente ritirato dalla vita pubblica.


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Category: Arte e Poesia, Editoriali

About Roberto Alvisi: Riportiamo la Biografia di Roberto Alvisi (nato a Bologna nel 1938) per la lista "La rosa per Bologna". Per le elezioni 2016 Roberto Alvisi si è candidato sempre per "La rosa per Bologna" con la Lista Bologna viva. "Ho fatto il sindacalista per una vita. Dai picchetti davanti alla Sasib di Bologna, alla militanza nella Fiom-Cgil, poi l'esperienza unitaria con la Flm. Era il '68 quando ho compreso che la lotta o era dentro il sindacato, o non era per niente. Parole d'ordine come militanza, solidarietà, equità, eguaglianza, contrattazione divennero allora il mio pane quotidiano. Le stesse parole - poi - che vent'anni dopo ho messo in campo come presidente di una combattiva associazione, la Uildm di Bologna: la Unione per la lotta alla distrofia muscolare. Un altro “padrone” da combattere, una nuova problematica da affrontare, una dura esperienza nel settore socio-sanitario-assistenziale con uno strumento diverso : il volontariato. Per me la politica e l'impegno civile si mescolano sempre: una parola, una sola: solidarietà. Se dovessi riassumere i miei ultimi vent'anni da presidente della Uildm, non trovo altri termini. Solidarietà era la stessa parola che usavo spesso quando facevo il sindacalista, e che non ho smesso di usarla anche in una piccola ma ascoltata associazione che si occupa di disabilità”. Mio figlio Bruno ha di recente concluso la sua esperienza di vita di persona distrofica; anche nel suo ricordo continuerò ad operare nel volontariato, nel privato sociale e nella ampia rete delle strutture istituzionali che la città possiede per migliorare la qualità della vita delle persone".

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