E’ morto l’amico Andrea Cammelli docente di statistica e fondatore del Consorzio Alma Laurea

| 30 Gennaio 2019 | Comments (0)

 

 

 

Apprendo la notizia della morte dell’amico Andrea Cammelli con cui ho collaborato diventando suo amico  quando è stato Assessore alla cultura del Comune di Bologna. Riprendo dal Corriere di Bologna del 30 gennaio 2019 una sua breve biografia

 

La morte

È morto Andrea Cammelli. Era malato da tempo. Ma questo nulla toglie al dolore di chi lo conosceva. E a Bologna lo conoscevano praticamente tutti. Cammelli, già professore di Statistica all’Università di Bologna e fondatore del Consor-zio AlmaLaurea, avrebbe compiuto 76 anni a marzo. Se n’è andato dopo una lunga malattia. Oggi lo piangono in tanti. «Era una persona di rara sensibilità e bravura: un innovatore», ricorda Ivano Dionigi, ex rettore e attuale presidente di AlmaLaurea.

L’ascesa

Classe 1943, Andrea Cammelli era il quinto di 12 figli. Una famiglia di studiosi: a partire dal padre Sergio, professore di latino e greco al Galvani, autore di antologie e grammatiche latine, passando per il nonno che insegnava greco, fino al fratello Marco a cui Andrea era legatissimo, uno dei più noti professori di Diritto amministra-tivo in Italia, nonché presi-dente dell’Associazione Il Mulino. Andrea Cammelli negli anni Ottanta era stato anche assessore (all’Istruzione), prima con Zangheri poi con Imbeni: un civico, di sinistra. Conosceva la politica e, a menadito, la città e da vicino i suoi protagonisti (da Romano Prodi a Umberto Eco a Fabio Roversi Monaco). Ma il suo nome resta indissolubilmente legato al mondo dell’Alma Mater.

Avventura Almalaurea

Cammelli, di AlmaLaurea, era stato direttore fino al 2015. Nel 1994 aveva dato vita al Consorzio fondato da un gruppo di ricercatori dell’università da lui coordinati. Oggi AlmaLaurea rappresenta la più grande banca dati dei laureati italiani e un modello di organizzazione imitato in tutto il mondo. «Con una intelligente e tenace passione che si è distesa lungo quasi un trentennio, Andrea ha costruito una realtà, il Consorzio interuniversitario AlmaLaurea, che è una miniera di perle per il Ministero, per le Università e per i giovani laureati del nostro Paese», fa presente Dionigi.

Il ricordo dell’ex premier

L’ex premier Romano Prodi e la moglie Flavia Franzoni hanno ricordato ieri Cammelli come «un caro amico e un collega illuminato, al quale si deve la nascita del Consorzio interuniversitario AlmaLaurea, una realtà di straordinaria importanza per tutto il mondo accademico che ha aiutato a rendere meno difficile il futuro di decine e decine di migliaia di laureati italiani. Il nostro pensiero va alla sua famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene».

Funerali

Cammelli, che ha fatto parte della Commissione per le rilevazioni statistiche presso l’Unesco a Parigi, fino al 2012 aveva insegnato Statistica Sociale all’Università di Bologna. L’AlmaMater e AlmaLaurea erano il suo mondo. Parlava di numeri ma anche di cuore, quando analizzava i dati dell’università. «Perché sia utile una laurea, conta la passione con cui si arricchisce il proprio percorso», assicurava in un’intervista al Corriere di Bologna. Andrea Cammelli lascia la moglie Doriana e le tre figlie Giovanna, Silvia e Chiara. I funerali si terranno domani alle 14 nella chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa di via Porrettana.

 

Category: Editoriali, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università

About Vittorio Capecchi: Vittorio Capecchi (1938) è professore emerito dell’Università di Bologna. Laureatosi in Economia nel 1961 all’Università Bocconi di Milano con una tesi sperimentale dedicata a “I processi stocastici markoviani per studiare la mobilità sociale”, fu segnalato e ammesso al seminario coordinato da Lazarsfeld (sociologo ebreo viennese, direttore del Bureau of Applied Social Research all'interno del Dipartimento di Sociologia della Columbia University di New York) tenuto a Gosing dal 3 al 27 luglio 1962. Nel 1975 è diventato professore ordinario di Sociologia nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna. Negli ultimi anni ha diretto il Master “Tecnologie per la qualità della vita” dell’Università di Bologna, facendo ricerche comparate in Cina e Vietnam. Gli anni '60 a New York hanno significato per Capecchi non solo i rapporti con Lazarsfeld e la sociologia matematica, ma anche i rapporti con la radical sociology e la Montly Review, che si concretizzarono, nel 1970, in una presa di posizione radicale sulla metodologia sociologica [si veda a questo proposito Il ruolo del sociologo (a cura di P. Rossi), Il Mulino, 1972], e con la decisione di diventare direttore responsabile dell'Ufficio studi della Federazione Lavoratori Metalmeccanici (FLM), carica che manterrà fino allo scioglimento della FLM. La sua lunga e poliedrica storia intellettuale è comunque segnata da due costanti e fondamentali interessi, quello per le discipline economiche e sociali e quello per la matematica, passioni queste che si sono tradotte nella fondazione e direzione di due riviste tuttora attive: «Quality and Quantity» (rivista di modelli matematici fondata nel 1966) e «Inchiesta» (fondata nel 1971, alla quale si è aggiunta più di recente la sua versione online). Tra i suoi ultimi libri: La responsabilità sociale dell'impresa (Carocci, 2005), Valori e competizione (curato insieme a D. Bellotti, Il Mulino, 2007), Applications of Mathematics in Models, Artificial Neural Networks and Arts (con M. Buscema, P.Contucci, B. D'Amore, Springer, 2010).

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