UDI, Donne in rete contro la violenza, Io decido: Corteo nazionale contro la violenza delle donne, Roma 26 novembre 2016

| 26 Novembre 2016 | Comments (0)

 

  • La manifestazione a Roma del 26 novembre 2016 Non una di meno, è stata promossa da Donne in rete contro la violenza (D.i.re), Io decido e Unione donne in Italia (Udi). La manifestazione è il frutto di mesi di confronto tra i diversi collettivi.
  • Quali sono i dati sulla violenza contro le donne in Italia? Una donna su tre in Italia è vittima di violenze fisiche, psicologiche e sessuali. Sono più di sei milioni le donne che hanno subìto violenza nell’arco della loro vita. Dall’inizio del 2016 in Italia sono state uccise 93 donne. Le violenze, fisiche e psicologiche, avvengono ovunque: negli uffici, nelle scuole, per strada, negli ospedali, di persona, attraverso internet o altri mezzi di comunicazione. Nella maggior parte dei casi avvengono nell’ambiente domestico, e gli autori sono familiari o conoscenti.
  • Qual è il ruolo dei centri antiviolenza? Ogni anno i centri antiviolenza offrono supporto e assistenza a più di 16mila donne. Molti di questi centri rischiano la chiusura per ragioni burocratiche, legate alla revoca degli spazi a loro assegnati, e a causa dei tagli alle risorse. Per esempio, a Roma il Servizio sos donna è stato chiuso il 26 giugno, lasciando sole più di 300 donne che avevano appena cominciato un percorso di riabilitazione.

Diffondiamo da rainews del 26 novembre 2016 un resoconto della manifestazione a Roma:

 

Il corteo della manifestazione contro la violenza sulle donne, “Non una di meno”, dopo aver sfilato per le vie di Roma partendo da piazza della Repubblica, si è concluso a Piazza San Giovanni.

Si è chiusa così la manifestazione di Roma, con un momento finale dedicato alle testimonianze di alcune vittime sopravvissute. Secondo gli organizzatori la partecipazione nel corso del corteo sarebbe arrivata a duecentomila persone, rispetto alle centomila stimate all’inizio. A dare le cifre è stata Tatiana Montella leader di ‘Iodecido’. E’ stato un corteo festoso e colorato.

In testa, per un tragitto, un gruppo di danzatrici di Capoeira, una danza brasiliana che risale al periodo in cui nel Paese c’erano schiavi importati dall’Africa. “Rappresenta una forma di difesa e di liberazione dalla schiavitù”, hanno spiegato le organizzatrici. C’erano donne di tutte le generazioni, dalle bambine alle anziane. In piazza anche diversi uomini, soprattutto giovani. Tra gli striscioni, molti erano foto di vittime di violenza: il tema del femminicidio è stato quello predominante negli slogan, mentre non ci sono state invettive contro i politici. Anche per quanto riguarda i colori della manifestazione, a predominare è stato il rosso, divenuto da tempo simbolo delle donne vittime di violenza da parte degli uomini. “Siamo di fronte ad una assoluta novità che riafferma che siamo il soggetto imprevisto della storia.

Oggi qui a Roma siamo una marea”: ha detto Titti Carrano responsabile di Dire (Donne in rete contro la violenza). “Questa – ha aggiunto – è una manifestazione per dire basta alla violenza maschile contro le donne. Non accetteremo più condanne solo a parole. Si tratta solo della prima tappa di un percorso che è nato dal basso. E’ un’assoluta novità che vede qui in piazza differenti realtà, biografie, età ma tutte con l’obiettivo comune di riaffermare una nuova stagione di consapevolezza”. E’ possibile che dalla giornata di oggi nasca un nuovo soggetto politico? “Perché no?”, ha risposto. –

Category: Donne, lavoro, femminismi, Movimenti

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