Tristana Dini e Stefania Tarantino (a cura di), Femminismo e Neoliberalismo
Viene segnalato il libro a cura di Tristana Dini e Stefania Tarantino, Femminismo e Neoliberalismo (Nathan edizioni, Benevento, 2014)
1. Eugenia Parise, Tristiana Dini, Stefania Tarantino: Femminismo e neoliberismo. Il dominio dell’incertezza. Dal futuro al presente
L’incertezza, nel senso comune, è un termine che si accompagna a quello di futuro, ma che oggi ha travolto anche il presente. Questa giornata seminariale intende avviare una riflessione comune sull’origine dei fenomeni di precarizzazione e frammentazione del mondo del lavoro, a partire da una prospettiva femminista.
Che cosa significa, infatti, vivere frammenti di vita e non una vita che possa inscriversi in una storia? A lungo escluse dal mondo del lavoro le donne di oggi ne fanno parte a tutti gli effetti al punto che si è coniata l’espressione di “femminilizzazione del lavoro”. Certamente sul piano quantitativo è aumentato il numero delle donne che lavorano. Ma, sul piano qualitativo, cosa ha significato questa inclusione? Che ne è della soggettività femminile messa al lavoro produttivo e nello stesso tempo deprivata del senso della propria esperienza, dal momento che essa si inscrive in un tempo e in un lavoro frantumato, molteplice, disperso? L’impossibilità di una narrazione continuata che dia senso al proprio presente qualifica quest’ultimo come incerto.
Nel passaggio dal liberismo al neoliberismo – scrive Angela Putino – è stato sostituito il piano oggettivo del mercato e dell’economia con quello che si potrebbe chiamare un piano soggettivo: si passa da un registro di scambi e di strutture alla dimensione soggettiva dell’impresa. (…) In tale condizione neoliberista si potrebbe definire il vivente come l’imprenditore di sé e l’impresa come il comportamento ideologico adeguato del vivente (Angela Putino, Cultura del sistema, in Adateoriafemminista, n. 2/2007). Quale ruolo assumono le donne in questo quadro? Il femminismo è ancora un punto di critica radicale a questo “sistema”?
Un’altra questione su cui riflettere è quella della crescita. La soluzione ai problemi attuali del capitalismo – si dice – verrà dalla crescita. Se si ritorna a produrre aumenteranno gli occupati e i loro redditi e il circolo virtuoso si rimetterà in moto. Ma che cosa in realtà deve crescere? Una voce femminile, forse, direbbe i “bambini e le bambine”. Sono essi a dover crescere in un ambiente naturale che non sia mortifero (dal cielo alla terra e all’acqua) ma accogliente, un ambiente sociale fatto di asili pubblici, di scuole, di università. Non esistono in natura processi illimitati e neppure nella vita umana. Esiste invece una vita buona che non è quella di cui parlava Aristotele ma quella che si può desiderare e provare a disegnare con mano femminile.
2. Indice del libro
Eugenia Parise, Presentazione
Stefania Tarantino, Introduzione
1. Tristana Dini, Per una politica della vita materiale. Il femminismo alla prova del neoliberismo
2. Laura Bazzicalupo, Neoliberismo e soggettivazioni femminili
3. Ida Dominijanni, Libertà precaria
4. Maria Rosaria Garofalo, Sviluppo umano e parità di genere: l’approccio del social provisioning
5. Marisa Forcina, Capitale, lavoro, cittadinanza. Le risposte del pensiero femminile alla triade della democrazia del Novecento
6. Elettra Stimilli, Cura e debito: quale assoggettamento nell’epoca della ‘femminilizzazione’ del lavoro?
7. Federica Giardini, Differenza e conflitto. Un aggiornamento
8. Marianna Esposito, La libertà femminile nel passaggio dalla governamentalità biopolitica a neoliberale
9. Giovanna Borrello, Il ben/ESSERE nell’esperienza lavorativa di oggi a partire da uno sguardo e disegno femminile
10. Alessandra Chiricosta, Oltre il Postcolonial Feminism nel Sudest Asiatico. Una critica al neoliberismo
11. Monica Pasquino, Otium e negotium. Capitalismo finanziario, precarietà e disparità di genere
Postfazione di Tristana Dini
Tristana Dini collabora con la cattedra di Filosofia Morale dell’Università Federico II di Napoli. Dottoressa di ricerca in Metodologie della filosofia (Università di Messina) e Filosofia teoretica e politica (Istituto italiano di Scienze Umane Napoli) ha studiato a Napoli, Messina, Bochum, Berlino, Trento. Si occupa di filosofia classica tedesca e di filosofia politica contemporanea con particolare riferimento al concetto di biopolitica e alle teorie femministe.
Stefania Tarantino è assegnista di ricerca presso l’Università degli studi di Napoli “L’Orientale” e collabora con la cattedra di Storia della Filosofia dell’Università Federico II di Napoli. Ha conseguito due dottorati di ricerca in Filosofia, il primo all’Università di Ginevra (Svizzera) e il secondo presso l’Istituto Italiano di Scienze Umane (SUM). La sua ricerca è incentrata prevalentemente sulle filosofe del XX secolo e sulla problematizzazione della differenza sessuale
Category: Donne, lavoro, femminismi, Libri e librerie