Appello di associazioni ebraiche della diaspora per la democrazia in Israele
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Diffondiamo da Jcall ( https://tally.so/r/3jZy44 ) il testo di una petizione promossa da J-link (www.jlinknetwork.org), International Progressive Jewish Network, rete internazionale di organizzazioni ebraiche attive negli Stati Uniti, Canada, Europa, America Latina, Sud Africa e Australia, che coopera con organizzazioni israeliane per esprimere una voce comune in sostegno alla democrazia, al pluralismo religioso e a una risoluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese, e che si appella “ai valori iscritti nella Dichiarazione di indipendenza dello Stato di Israele, che proclama Israele come patria democratica del popolo ebraico, e che garantisce la piena eguaglianza di diritti politici e sociali dei suoi abitanti indipendentemente da religione, razza o sesso”.
Essa è rivolta al Presidente Herzog ed è stata firmata da individui e da numerose associazioni ebraiche progressiste del mondo , ottenendo oltre 1500 adesioni da 21 paesi, e un riscontro particolarmente significativo nell’ebraismo italiano, con un numero di adesioni pro capite che è il più elevato fra i paesi raggiunti.
APPELLO DI EBREI DELLA DIASPORA AL PRESIDENTE DELLO STATO DI ISRAELE
Egregio Presidente Herzog,
l’esistenza di Israele come Stato democratico è in pericolo. Le limitazioni imposte all’autonomia della Corte Suprema e al potere giudiziario mirano a ribaltare le fondamenta liberal-democratiche del paese.
Un paese democratico si definisce in base al rispetto nei confronti dei diritti delle minoranze che lo abitano. I padri fondatori di Israele hanno scritto nella Dichiarazione d’Indipendenza che il nuovo Stato avrebbe garantito “la completa parità di diritti sociali e politici a tutti i suoi abitanti, indipendentemente dalla religione, dalla razza o dal sesso”. Le dichiarazioni razziste nei confronti degli arabi e gli appelli all’adozione di politiche discriminatorie nei confronti delle donne e delle persone LGBTQ fatte da componenti della coalizione di governo sono inaccettabili e costituiscono una minaccia alla sicurezza di Israele.
Per giunta i partiti politici ultra-ortodossi puntano a modificare la Legge del Ritorno così da annullare la “clausola dei nipoti”, secondo la quale basta un solo nonno ebreo per avere diritto all’aliyah, e da negare la cittadinanza israeliana a quanti sono stati convertiti in Israele da rabbini non ortodossi.
Queste scelte creano una frattura fra Israele e la diaspora e pongono in questione il fondamento stesso di Israele nella sua natura di Stato degli ebrei ma rispettoso dei diritti di tutti i suoi cittadini.
Per quanto riguarda i palestinesi, gli accordi di coalizione dispongono l’estensione del diritto civile alla Cisgiordania: ciò equivale a un’annessione. Le recenti decisioni che hanno legalizzato insediamenti illegali e autorizzato la costruzione di migliaia di unità abitative negli stessi insediamenti costituiscono una grave minaccia a qualsiasi possibilità che il conflitto giunga a una soluzione a due Stati.
Israele è oggi minacciato da uno scisma profondo che rischia di lacerare la sua società. I firmatari del presente appello sono ebrei della diaspora che sostengono l’esistenza e la sicurezza di Israele ma temono per il suo futuro: Le chiediamo, Signor Presidente, di denunciare ogni provvedimento legislativo antidemocratico.
Appoggiamo i cittadini e le organizzazioni della società civile di Israele che si sono mobilitati per protestare contro le scelte politiche di cui sopra. Facciamo appello al governo di Israele affinché agisca con urgenza per fermare i provvedimenti legislativi del genere.
Rispettosamente,
Il Comitato di coordinamento della rete J-Link:
Ken Bob (Ameinu, U.S.A.), Giorgio Gomel (JCall Europe, Italia),
Barbara Landau (JSpaceCanada,Canada), Gabriella Saven (JDI, Sudafrica),
Alon Liel (Israele), Moiche Storch (J AMLAT, Brasile), Aya Tamir-Regev (Australia),
Ashley Fishoff (JDI, Sudafrica), Jon Allen (JSpaceCanada, Canada)
J-Link Coordinating Committee
www.jlinknetwork.org jlinkoffice@gmail.com
Category: Dibattiti