Amina Crisma, Vittorio Capecchi: Addio a Dino Buzzetti

| 24 Aprile 2023 | Comments (0)

 

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Il nostro amico Dino Buzzetti ci ha lasciati, improvvisamente, il 23 aprile.

In più luoghi e da più parti si sono ricordati in questi giorni vari aspetti significativi della sua vita e della sua esperienza: la sua quarantennale attività di ricercatore e di docente all’Alma Mater,  dove si era laureato, e dove ha insegnato dagli anni Ottanta Storia della filosofia medievale (e inoltre Storia della filosofia antica, Informatica documentale applicata alla rappresentazione di fonti storiche, Informatica umanistica), i suoi molteplici studi di logica e di metafisica (su Proclo, Anselmo, Duns Scoto, Mill, Locke), il suo speciale interesse per l’ambito delle Digital Humanities, di cui è stato pioniere e promotore a livello nazionale e internazionale e a cui ha offerto rilevanti apporti, contribuendo da protagonista a porle all’attenzione della comunità scientifica, i suoi soggiorni in svariati atenei un po’ ovunque nel mondo, come Münster, Göttingen, Colonia, Bergen, la Brown University, la Universidad Nacional Autónoma di Città del Messico, e altri ancora. In una nostra recente conversazione, ci rievocava fra l’altro una sua antica frequentazione della St. Andrews University in Scozia, confermando così ancora una volta ai nostri occhi la sua immagine di viaggiatore perennemente pronto a mettersi in moto, come aveva fatto ancora qualche anno fa, affrontando una lunga trasvolata che l’aveva portato fino in Australia.

Da sedici anni, era senior fellow della Fondazione Scienze Religiose di Via San Vitale a Bologna, e spesso veniva a trovarci, quando usciva dalla biblioteca. Nelle nostre conversazioni, c’erano interessi comuni e progetti condivisi. Fra questi ricordiamo, ad esempio, il convegno “Complessità e previsione” svoltosi a Bologna nel novembre 2017 per il cinquantenario della rivista Quality and quantity fondata e diretta da Vittorio, a cui Dino contribuì in assai rilevante misura, sia sotto il profilo dell’elaborazione teorica sia sotto quello dell’organizzazione concreta, come attesta la cronaca dell’evento pubblicata su Inchiesta (12 novembre 2017, www.inchiestaonline.it ).

Ma erano innumerevoli gli argomenti su cui era bello ascoltarlo, e di qualsiasi cosa parlasse la sua limpida intelligenza si univa sempre a un cordiale gusto narrativo. Ci mancherà, la sua usata compagnia, la sua costante e affettuosa partecipazione agli eventi della nostra vita, la sua generosa assistenza alle nostre ricerche, la sua riflessione sempre fertile di vitali sollecitazioni.

 E il suo ricordo si associa per noi a quello di un altro compianto amico, Pier Cesare Bori, alla cui memoria Dino ha dedicato, alcuni anni fa, uno scritto su Inchiesta (Dino Buzzetti, “Per ricordare Pier Cesare Bori”, 28 ottobre 2014, www.inchiestaonline.it ) in cui evocava, oltre all’esperienza del gruppo di lettura “Una via”, un’altra pratica promossa da Bori che li accomunava: quella dell’incontro silenzioso della Società degli Amici.

Così di entrambi vogliamo ricordare l’impegno a formare comunità attraverso questo genere di pratiche, sommesse e distanti dalle roboanti retoriche che quotidianamente ci sommergono con il loro vacuo clamore: un impegno che essi ci affidano, e in cui ritrovare, con loro e con le loro voci, una segreta e tenace communio.

 

 

Category: Dibattiti

About Vittorio Capecchi: Vittorio Capecchi (1938) è professore emerito dell’Università di Bologna. Laureatosi in Economia nel 1961 all’Università Bocconi di Milano con una tesi sperimentale dedicata a “I processi stocastici markoviani per studiare la mobilità sociale”, fu segnalato e ammesso al seminario coordinato da Lazarsfeld (sociologo ebreo viennese, direttore del Bureau of Applied Social Research all'interno del Dipartimento di Sociologia della Columbia University di New York) tenuto a Gosing dal 3 al 27 luglio 1962. Nel 1975 è diventato professore ordinario di Sociologia nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna. Negli ultimi anni ha diretto il Master “Tecnologie per la qualità della vita” dell’Università di Bologna, facendo ricerche comparate in Cina e Vietnam. Gli anni '60 a New York hanno significato per Capecchi non solo i rapporti con Lazarsfeld e la sociologia matematica, ma anche i rapporti con la radical sociology e la Montly Review, che si concretizzarono, nel 1970, in una presa di posizione radicale sulla metodologia sociologica [si veda a questo proposito Il ruolo del sociologo (a cura di P. Rossi), Il Mulino, 1972], e con la decisione di diventare direttore responsabile dell'Ufficio studi della Federazione Lavoratori Metalmeccanici (FLM), carica che manterrà fino allo scioglimento della FLM. La sua lunga e poliedrica storia intellettuale è comunque segnata da due costanti e fondamentali interessi, quello per le discipline economiche e sociali e quello per la matematica, passioni queste che si sono tradotte nella fondazione e direzione di due riviste tuttora attive: «Quality and Quantity» (rivista di modelli matematici fondata nel 1966) e «Inchiesta» (fondata nel 1971, alla quale si è aggiunta più di recente la sua versione online). Tra i suoi ultimi libri: La responsabilità sociale dell'impresa (Carocci, 2005), Valori e competizione (curato insieme a D. Bellotti, Il Mulino, 2007), Applications of Mathematics in Models, Artificial Neural Networks and Arts (con M. Buscema, P.Contucci, B. D'Amore, Springer, 2010).

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