Il 16 maggio 1944 nel campo di concentramento di Auschwitz le SS ricevettero l’ordine di smantellare il campo, ovvero di eliminare tutti gli internati. Nessuno si sarebbe mai aspettato di assistere a una rivolta dei gitani reclusi che, quel 16 maggio, uscirono dalle loro baracche in oltre 4.000 , decisi a non farsi massacrare senza combattere. In teoria dovevano uscire e seguire i nazisti fino alle camere a gas, ma quel giorno decisero di ribellarsi raccogliendo pietre e spranghe e lanciandosi contro le SS.
Come ha scritto Davide Casadio Presidente della Federazione Rom e Sinti in Italia, i Rom e Sinti gridavano: «Non vi daremo i nostri piccoli, perché li facciate uscire dai vostri camini. I vostri medici ne hanno già straziati tanti, sperimentando la loro scienza mostruosa su di loro. Le loro urla salivano fino al cielo, più in alto ancora del fumo denso che usciva dai crematori, più in alto ancora delle nostre preghiere. Non annienterete le nostre famiglie, cui avete già tolto i doni preziosi della libertà e della dignità. Non lasceremo alle vostre mani rapaci, ai vostri cuori tenebrosi, al vostro odio disumano la bellezza delle nostre vite, la santità dell’amore che unisce le nostre famiglie in un popolo povero, ma fiero».
Le mamme stringevano al petto i bimbi più piccoli, mentre combattevano; i ragazzini difendevano lo zigeunerlager finché il sangue non li copriva, rendendoli simili agli spiriti della vendetta delle leggende; braccia scure brandivano armi rudimentali in un impeto instancabile, finché le SS si ritirarono, esterrefatte davanti a quell’eroismo, a quel coraggio sovrumano che affrontava le pallottole e le baionette con la carne nuda. Le SS si ritirarono, portando con sé molti cadaveri tedeschi. Solo il 2 agosto 1944 i nazisti – dopo aver ridotto in fin di vita la popolazione Sinti e Rom prigioniera della «fabbrica della morte», limitando al minimo il suo sostentamento alimentare – riuscirono a liquidare lo zigeunerlager. 2.897 eroi Rom e Sinti furono assassinati in una sola notte nelle camere a gas di Birkenau.
Roberto Dall’Olio ricorda il 72 esimo anniversario di questa rivolta con due poesie: una sulla cultura dei Rom e Sinti e un’altra sulla rivolta del 16 maggio 1944
Roberto Dall’Olio: NOMADE E’ IL VENTO
nomade è il vento
nomadi i fiori
la pioggia
le nuvole
la gioia
il tormento
nomadi i colori
le note
le umane genti
le api no
le formiche neppure
hanno gli alberi
le radici
ma nomade
in tutto
è la vita
perché nella storia
la guerra ai nomadi
non è mai finita?
16 maggio 2016
Roberto Dall’Olio: AUSCHWITZ – BIRKENAU 16 MAGGIO 1944
si insista
su questa memoria
Rom e Sinti
non giacquero
vinti
dalla spietata sorte
scelsero la rivolta
all’inferno nazista
saturo
di morte
16 maggio 2016
Il manifesto sopra riportato è relativo alla Manifestazione che oggi 16 maggio 2016 si terrà a Bologna coordinata da Davide Casadio, presidente dell’associazione “Sinti Italiani” e della “Federazione Rom e Sinti Insieme”per ricordare il 16 maggio del 1944 quando avvenne la ribellione dei sinti e dei rom all’interno del lager nazista di Birkenau .
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