Josè Jorge Chade: Non ci sono ombre argentine su Papa Francesco
Sulle “ombre argentine” su Papa Francesco pubblichiamo questo testo scritto da Josè Jorge Chade che in Argentina si occupa di persone disabili e collabora da tempo con il Dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università di Bologna
In questi giorni, dopo il Conclave, mi ha fatto molto male leggere in rete affermazioni che Papa Francesco ha avuto relazioni dirette con la dittatura in Argentina dal 1976 al 1983.
Ho vissuto molto da vicino quel periodo e posso affermare che non é stato cosí. In quel periodo nella Chiesa Argentina alcune sue componenti non fecero nulla in quel periodo e una parte appoggiò esplicitamente i militari, come il Nunzio Appostolico in Argentina (non voglio fare dei nomi perché oggi non ha molto senso) ma, mai Giorgio Bergoglio, anzi, lui si é sempre occupato, con la semplicitá che lo caratterizza, nel dare aiuto e ascolto a molte famiglie che si trovavano in situazioni limite e lo richiedevano .
Non ha senso fare affermazioni senza prima conoscere e capire di cosa si tratta. Ad esempio Il fatto che abbia dato la comunione a militari durante le celebrazione liturgiche non significa essere coinvolto con loro. Vuol dire solo svolgere la funzione di ministro della Chiesa.
So personalmente che molti vescovi, tra cui Bergoglio, chiesero alla Giunta Militare la liberazione dei prigionieri e questa non fu concesa. Durante il governo militare Bergoglio si occupò personalmente di difendere i sacerdoti Gesuiti.
Durante l’ultima dittatura argentina le componenti della Chiesa Cattólica non hanno avuto atteggiamenti omogenei. E’ indiscutibile che la gerarchía ecclesiastica ebbe conplicità nel genocidio perpetrato contro il popolo argentino, e anche se molti per “eccesso di prudenza” fecero trattative silenziose per liberare i perseguitati, furono pochi i pastori che con coraggio e decisione appoggiarono la nostra lotta per i diritti umani.
Concordo con l’ex frate francescano Boff, uno degli esponenti della Teología della Liberazione, che afferma che non è vera nessuna accusa tra quelle lanciate sul nuovo Pontefice. Tutto il contrario, lui mise in salvo e nascose molti perseguitati dalla dittatura militare.
Conosco personalmente molte persone che lui aiutò ad uscire dal paese. Il mio giudizio è che Bergoglio è stata ed è persona molto rispettabile e degna.
Non capisco, e non mi interessano le motivazioni, del perché in rete ci siano persone che si sono dedicate a gettare fango su Bergoglio, ma sono sicuro che non fu cosí.
Sono convinto che con la umiltá che lo contraddistingue, Papa Francesco segnerà un cammino per la Chiesa valido per tutti noi perché il suo filo conduttore é stato e continuerá ad essere il dialogo e una diversa visione del futuro.
Quando chiediamo cambiamenti bisogna farlo con appropriatezza e intelligenza, saper cosa chiediamo e a chi li chiediamo. Molte cose per cambiare hanno bisogno di un processo, e questo processo può non essere facile quando implica dei cambiamenti su cose che si sono trascinate da secoli furono in un modo. Prima di lanciare accuse è meglio riflettere.
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