Alberto Burgio

Alberto Burgio è attualmente docente di Storia della filosofia nell'Università di Bologna. E' nato a Palermo nel 1955. È condirettore di «marxismo oggi» e membro dei comitati editoriali di «Studi settecenteschi», «Dianoia. Annali di storia della filosofia del Dipartimento di Filosofia dell'Università di Bologna», «Rivista sperimentale di freniatria», «Studi sulla questione criminale», «Critica marxista». Fa parte del Comitato Scientifico dell'Edizione Nazionale delle Opere di Antonio Labriola.
Iscritto al Partito della Rifondazione Comunista dalla nascita del partito, è membro del Comitato Politico Nazionale (dal 1991) e della Direzione Nazionale (dal 2005). Ha ricoperto gli incarichi di Responsabile Giustizia (dal 2002 al 2005) e di Responsabile del Comitato Scientifico (dal 2008). È stato eletto deputato al Parlamento della Repubblica dopo le elezioni politiche del 2006 (XV legislatura).Negli ultimi anni ha indagato le ragioni di lungo periodo sottese alle recenti crisi internazionali, politiche ed economiche, dedicando a questo tema i volumi: Guerra. Scenari della nuova «grande trasformazione» (2004), Escalation. Anatomia della «guerra infinita», (2005) e Senza democrazia. Per un'analisi della crisi (2009). Nel 2007 con il saggio Gramsci storico. Una lettura dei “Quaderni del carcere” ha vinto il I Premio Internazionale “Giuseppe Sormani” dell'Istituto Gramsci Piemonte e il Premio “Luigi Salvatorelli” per la storia del pensiero politico contemporaneo. L’anno successivo ha ricevuto la terza edizione del Premio “FestivalStoria” per gli studi sul razzismo. Pubblica con regolarità articoli di intervento politico e culturale sui quotidiani il manifesto e Liberazione.

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Alberto Burgio: La solitudine del lavoro

| 3 Gennaio 2014 | Comments (0)
Alberto Burgio: La solitudine del lavoro

      Non vorrei che la prospettiva dalla quale mi è congeniale riflettere sul tema della rappresentanza sociale e politica del lavoro (o piuttosto sul deficit di rappresentanza) scontasse una sorta di deformazione professionale che m’induce a sopravvalutare il ruolo delle idee e del senso comune e quello delle ideologie e delle culture politiche […]

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