Romano Prodi: Perchè leggere Se tu fossi una città di Roberto Dall’Olio

l tempo dedicato alla letteratura, nella mia vita, è stato sempre sottratto ai miei impegni, agli studi e al mio lavoro accademico e politico. Non sono esattamente un esperto in materia di poesia. Mi sono sempre considerato un lettore appassionato, direi vigile, che nella letteratura e nella poesia ha trovato spunti e ispirazioni per affrontare le sfide del mondo che ci circonda, per inquadrarlo e comprenderlo me- glio nella sua complessità. Se mi sono lasciato convincere a scrivere queste poche righe è certo per il rapporto che mi lega all’autore del libro che avete fra le mani e, soprattutto, per la preziosità della sua strana creazione. In quest’opera si coglie un sentimento ampio, universale, romantico e cosmopolita, ma pur sempre intimo. Con la sua poesia, Roberto Dall’Olio mette in scena una continua migrazione, grazie all’uso del leitmotiv Se tu fossi una città, saresti…

Ciò che accomuna tutte le città, con le loro differenze è, quindi, il suo espediente poetico. Il Diverso, l’Altro, diven- tano valori da esaltare in un contesto comune, in cui luoghi e terre lontane rivelano i loro aspetti più poetici e segreti. Ogni città della nostra Europa e del mondo, da Bologna a New York, da Epidauro a Matera, arricchisce il testo a suo modo. Mi pare, dunque, che ci sia molto da imparare da quest’opera, specialmente in questi tempi in cui è diventato sempre più urgente e fondamentale far coesistere realtà fra loro di- verse e solo apparentemente inconciliabili. Vi è poi un se- condo aspetto del testo che mi ha colpito e che non posso evitare di portare alla vostra attenzione di lettori, per quanto possibile. In ognuno degli angoli citati, in ognuna delle città visitate in questa migrazione poetica, l’autore ritrova parti della sua esistenza, impressioni momentanee sepolte dal tem- po. I ricordi diventano quindi un modo utile ed efficace per definire qualcuno che, evidentemente, è ben presente in quei luoghi e nella memoria del poeta. Il soggetto principale, l’individuo a cui è rivolto il testo, è un prodotto diretto di questo continuo riaffiorare del passato e delle radici che ci sostengono. Viaggio e memoria. Sono questi i due elementi che più mi hanno toccato durante la lettura di questi versi. Ma, certamente, le parole di Dall’Olio nascondono molto altro. Il tempo e il lavoro degli esperti, forse, ci diranno di più. Io posso semplicemente, da lettore ma anche da persona preoccupata ed attenta alla realtà che ci circonda, consigliarne la lettura come sfida intellettuale, come riflessione sulla bellezza e sulla complessità dell’amore e della vita. Mi pare, infatti, che sia questo il vero compito della poesia e della scrittura, quello di esporre con la semplicità di un verso temi e valori che appaiono complessi e difficili da esprimere.

 

Alcune poesie di Roberto Dall’Olio da Se tu fossi una città

se tu fossi una città
per terza saresti Cnosso
coi tuoi capelli cretesi
le pagine azzurre
dei palazzi
dipinti col cielo
saresti lo stelo
in mezzo al mare
l’albero della nostra nave
attorno al mondo
come pazzi

**
se tu fossi una città
per nona saresti Atene
il cielo platonico
portato sulla terra
col calesse
saresti il corpo mancante
della Nike di Samotracia
tu bianca
come una dama russa
in una Dacia
splendi di quel mare
che Nettuno
ti concesse

**

se tu fossi una città 
saresti 
imbuctù 
là ci troveremmo 
a scollinare le dune 
nella notte fredda del Sahara 
come fulmini e nuvole
vento e parole
quelle dolci 
sospirate 
ribelli
non bruciate
la sapienza Mali

**
se tu fossi una città
saresti
Tharros
perché i Fenici
non hanno mai posato
il loro vento

la sua luce acuta
ha l’impronta d’Europa
e la porta ad Oriente
tu mi manchi
come una città
perduta
intermittente