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In omaggio alla tradizione della festa dei defunti, pubblichiamo queste due poesie di Arnaldo Petterlini, dedicate al luogo natio che custodisce lo spazio intimo e raccolto di un piccolo cimitero.
Arnaldo Petterlini: Nel cimitero di Giazza, due poesie
E’ notte, nel cimitero di Giazza
Parlano i morti sottovoce
Nell’alto solenne silenzio
Per non destare i vivi
Dal loro sonno profondo
………….
Giazza, mio paese natale
Grappolo di case di fragranza antica
Appollaiate come in un presepio
Dietro il Corno di levante
Gioca la luna piena a rimpiattino
E nelle notti senza vento
L’acqua pare mormori più grave
Giazza
Piccolo guscio adagiato nel cavo
Della mano grande
Di Dio
Category: Arte e Poesia
About Arnaldo Petterlini: A. Petterlini, originario della provincia di Verona, si è laureato presso l’Università Cattolica di Milano con una tesi di Filosofia dal titolo J .Lequier e il problema della libertà, pubblicata in una collana della stessa Università e discussa con il Prof. E.Severino, del quale divenne assistente. A partire dal 1972 si è trasferito all’Università Ca’ Foscari di Venezia con il Prof. Severino. Ha percorso i vari gradi accademici, producendo nel frattempo alcuni volumi e saggi pertinenti all’insegnamento di “filosofia delle religioni”, fino all’ordinariato del 1990. Ha insegnato all’Università di Bari fino al 1997, ritornando successivamente a Venezia. Dal 2005 ha concluso gli ultimi anni presso l’Università di Verona insegnando Filosofia teoretica e tenendo anche gli insegnamenti di Estetica e di Storia della filosofia. Ha curato un’ampia raccolta di studi in onore di Emanuele Severino, dal titolo Le parole dell’Essere, da parte dei più importanti filosofi italiani e stranieri, pubblicata nel 2005 da Bruno Mondadori Editori.