Antonio Frau: L’Associazione Promozione Lavoro di Gavoi

| 13 Aprile 2015 | Comments (0)

 

 

Antonio Frau è un insegnante oggi in pensione di Gavoi (un piccolo centro della Barbagia in Sardegna; vedi foto in alto)  che si è laureato a Bologna con Capecchi nel 1970  con una tesi sulla occupazione dell’Istituto dei ciechi del Cavazza di Bologna che fu sintetizzata in un articolo pubblicato nel primo numero di “Inchiesta” gennaio-febbraio 1971 con il titolo: “Voci dal ghetto dei ciechi”. Antonio dopo la tesi di laurea è tornato a Gavoi dove ha insegnato italiano nella scuola superiore , si è sposato con l’insegnante  Teresa Cidu e il loro figlio Gavino  si è laureato da poco a Bologna  in ingegneria informatica.

Antonio ha sempre dimostrato di avere grandi capacità politico organizzative e ha sviluppato elevate capacità didattiche che ha messo a disposizione non solo delle nuove generazioni non vedenti.

Attualmente ha fondato l’Associazione Promozione Lavoro di Gavoi per promuovere l’artigianato locale e i prodotti della terra di questa area della Barbagia. I progetti didattici di Antonio sono centrati nella valorizzazione del lavoro manuale e dell’artigianato (Antonio è un abilissimo falegname) e del lavoro agricolo (Antonio si propone  di valorizzare i prodotti della sua area come il pane Carasau, i dolci, l’olio e il vino  e  creare un Orto botanico per valorizzare piante con capacità curative della Sardegna).

Sta studiando, in collegamento con Capecchi,  come collegare l’Associazione che ha fondato a Gavoi  con il Comune di Bologna, Innovanet della Cna e i progetti legati alla Facoltà di agraria di Bologna. Documenteremo su questa rivista nella rubrica “Osservatorio Sardegna” le sue iniziative.

In questo primo intervento pubblichiamo una sua lettera aperta, gli obiettivi della Associazione, un articolo di Sardegna oggi sulla nuova Associazione e l’invito ad andare a Gavoi al Festival della letteratura: “L’Isola delle storie” che si tiene il 23-14 giugno 2015

 

 

1. Antonio Frau: Lettera aperta del 30 gennaio 2015

 

A  chi la lontananza non cancella

il sogno di volere ritornare,

a te che hai lasciato la tua terra

per andare lontano a lavorare.

Noi, che siam rimasti o ritornati,

chiediamo di ricordar le tue radici.

Abbiamo organizzato un comitato,

per inventar lavoro solidale,

per insegnar a tutti il voler fare,

per stimolare il gusto di imparare.

Il tuo paese sogna un avvenire

anche tu sarai protagonista

col contributo che sparai dare.

Chiediamo entusiasmo e idee forti,

non servon più lamento e il disperare,

la via di uscvita è darsi da fare.

Dobbiam darci da fare fra di noi,

senza aspettare aiuto da nessuno.

Non servono elemosine di stato,

ma l’orgoglio di riuscire a migliorare

sicuri di sapere dove andare.

Po nois no arbeshet su mazani:

Si sighomus dromios a bisare

hi siet atere a nos mezorare

no che holat in pedes su beranu.

Abbizza, sente mia,

poi te des dromia?

Si héros mezorare,

est ora de ishidare

 

 

 

2. Antonio Frau: Gli obiettivi e lo statuto dell’Associazione Promozione Lavoro Gavoi

1, Il Comitato è trasversale, aperto a tutti, esterno ai consigli comuni, ai partiti, alle associazioni, alle istituzioni

2. I soci promotori e fondatori del Comitato dovranno versare una quota a perdere da definire

3. Tutti gli incarichi saranno con scadenza a termine e non cumulativi

4. Il Comitato avrà un conto bancario gestito dal tesoriere che pubblicherà tutta la contabilità  nel sito apposito

5. Il Comitato si rivolgerà con lettera aperta a tutti i cittadini residenti e, in particolare, agli originari del paese che lavorano fuori in qualsiasi parte del mondo per avere idee, contributi in denari e competenze per creare e favorire iniziative per il lavoro nel senso più ampio del termine.

6. Il Comitato intende far propri e valorizzarli i seguenti imperativi:

SAPER FARE        SAPER FAR  FARE     INSEGNARE A FARE        CREDERE NEL FARE

 

 

3. Giovanni Maria Sedda: Gavoi, nasce il Comitato di rinascita per creare lavoro.

La Nuova Sardegna 8 febbraio 2015


GAVOI Nasce a Gavoi un nuovo comitato che diventerà associazione e si aggiungerà alle circa trenta già operanti nei campi della cultura, dell’istruzione, della solidarietà, del volontariato, dello spettacolo, della religione, della politica e dello sport.

A proporre il nuovo sodalizio è Antonio Frau, laureato in pedagogia, docente in pensione della scuola superiore “Carmelo Floris” e grande amante della natura, del lavoro agricolo e dell’artigianato.

Il nuovo sodalizio proposto si chiama “Comitato di rinascita locale per creare lavoro solidale”. La finalità è chiara ma “il fondatore” ha voluto approfondirla con una nota in cui vengono elencati i punti principali che diventeranno norme dello statuto quando il comitato si costituirà. «Il Comitato è trasversale – scrive – aperto a tutti, esterno ai consigli comunali, ai partiti, alle associazioni, alle istituzioni; i soci promotori e fondatori dovranno versare una quota a perdere, da definire; tutti gli incarichi – aggiunge – saranno a scadenza a termine e non cumulativi; il comitato avrà un conto bancario gestito dal tesoriere che pubblicherà la contabilità nell’apposito sito». A questi “articoli” principali dello statuto, però Antonio Frau ha anche proposto “una lettera aperta a tutti i cittadini residenti e, in particolare agli originari del paese che lavorano fuori, in qualsiasi parte del mondo per avere idee, contributi e competenze per creare e favorire iniziative per il lavoro nel senso più ampio del termine.

Lavoro anche sui campi «per coltivare erbe nei terreni privati che il comitato potrebbe anche contribuire a finanziare e creare un parco – orto botanico vicino al paese da far gestire dagli allievi delle scuole a partire dalla prima media fino alle superiori». Fra non molto, comunque, verrà indetta un’assemblea pubblica, aperta a tutte le generazioni, nella quale il comitato deciderà come chiamarsi.

Una lettera in versi che Antonio Frau ha inviato a tutto il paese: «A chi la lontananza non cancella, il sogno di volere ritornare, per andare lontano a lavorare. Noi, che siamo rimasti o ritornati, chiediamo di ricordare le tue radici. Abbiamo organizzato un comitato, per inventare lavoro solidale, per insegnare a tutti il voler fare, per stimolare il gusto di imparare. Il tuo paese sogna un avvenire, anche tu sarai protagonista col contributo che saprai dare. Chiediamo entusiasmo e idee forti, non servono più i lamenti e il disperare, la via d’uscita è il darsi da fare. Dobbiamo darci da fare fra di noi, senza aspettare aiuto da nessuno. Non servono elemosine di Stato, ma l’orgoglio di riuscire a migliorare, sicuri di sapere dove andare».

 

 

 

4. Il programma  2015 L’Isola delle Storie a Gavoi 2-5 luglio 2015

 

Il programma 2015 del Festival letterario della Sardegna che si tiene a Gavoi non è stato ancora scritto ma si sanno già le date: 2-5 luglio 2015.

L’Isola delle Storie è un festival letterario che si tiene annualmente, dal 2004, nei primi giorni di luglio a Gavoi, in provincia di Nuoro, in BarbagiaSardegna; è detto anche, più ufficialmente, Festival letterario della Sardegna, oppure, più correntemente, Festival di Gavoi.

Nel 2002 nasce l’idea di un primo festival letterario della Sardegna tra un gruppo di scrittori cagliaritani: Flavio SorigaGiulio AngioniGiorgio ToddeLuciano MarrocuFrancesco Abate e altri, soliti riunirsi in un ristorante cagliaritano. Al gruppo e all’idea di un festival letterario sardo si uniscono ben presto il libraio Aurelio Pullara di Gavoi, altri gavoesi e altri scrittori come Bruno TognoliniMarcello Fois e più tardi Michela Murgia, che tutti insieme fondano l’associazione “Isola delle storie” con sede a Oristano e con primo presidente Giorgio Todde. Il Festival di Gavoi è dunque una creatura di quella che si suole definire la nouvelle vague ovvero Nuova letteratura sarda degli ultimi decenni a cavallo tra Novecento e Duemila, che si suole far iniziare verso la fine degli anni ’80 del secolo scorso con le opere della triade formata da Sergio AtzeniSalvatore MannuzzuGiulio Angioni.

Convinto sostenitore del Festival è il regista Ermanno Olmi, che ha partecipato a diverse edizioni, festeggiando i suoi 80 anni nel corso dell’edizione del 2011. La partecipazione di pubblico, sempre ampia e attenta, è prevalentemente isolana, ma quella degli scrittori, editori e gente del libro è largamente internazionale, fin dall’inizio.

Il Festival ha acquisito sempre maggiore visibilità e anche importanza non solo in Italia e in Europa: oggi è considerato uno dei più interessanti e originali nel panorama dei festival di approfondimento culturale a livello internazionale. Nel marzo del 2013, nel Rapporto sulla Promozione della Lettura in Italia, del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri e curato dal Forum del Libro, che ha preso in esame 1200 manifestazioni, il Festival Letterario della Sardegna è stato inserito tra le diciotto più importanti manifestazioni letterarie del tipo delle fiere in Italia.



Category: Arte e Poesia, Cibi e tradizioni, Osservatorio Sardegna

About Vittorio Capecchi: Vittorio Capecchi (1938) è professore emerito dell’Università di Bologna. Laureatosi in Economia nel 1961 all’Università Bocconi di Milano con una tesi sperimentale dedicata a “I processi stocastici markoviani per studiare la mobilità sociale”, fu segnalato e ammesso al seminario coordinato da Lazarsfeld (sociologo ebreo viennese, direttore del Bureau of Applied Social Research all'interno del Dipartimento di Sociologia della Columbia University di New York) tenuto a Gosing dal 3 al 27 luglio 1962. Nel 1975 è diventato professore ordinario di Sociologia nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna. Negli ultimi anni ha diretto il Master “Tecnologie per la qualità della vita” dell’Università di Bologna, facendo ricerche comparate in Cina e Vietnam. Gli anni '60 a New York hanno significato per Capecchi non solo i rapporti con Lazarsfeld e la sociologia matematica, ma anche i rapporti con la radical sociology e la Montly Review, che si concretizzarono, nel 1970, in una presa di posizione radicale sulla metodologia sociologica [si veda a questo proposito Il ruolo del sociologo (a cura di P. Rossi), Il Mulino, 1972], e con la decisione di diventare direttore responsabile dell'Ufficio studi della Federazione Lavoratori Metalmeccanici (FLM), carica che manterrà fino allo scioglimento della FLM. La sua lunga e poliedrica storia intellettuale è comunque segnata da due costanti e fondamentali interessi, quello per le discipline economiche e sociali e quello per la matematica, passioni queste che si sono tradotte nella fondazione e direzione di due riviste tuttora attive: «Quality and Quantity» (rivista di modelli matematici fondata nel 1966) e «Inchiesta» (fondata nel 1971, alla quale si è aggiunta più di recente la sua versione online). Tra i suoi ultimi libri: La responsabilità sociale dell'impresa (Carocci, 2005), Valori e competizione (curato insieme a D. Bellotti, Il Mulino, 2007), Applications of Mathematics in Models, Artificial Neural Networks and Arts (con M. Buscema, P.Contucci, B. D'Amore, Springer, 2010).

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