Inchiesta vince il primo premio tra le pubblicazioni periodiche di elevato valore culturale

| 22 Giugno 2017 | Comments (0)

 

La Direzione Generale delle Biblioteche e Istituti culturali ha premiato per la seconda volta [la rima volta è stata quando c’è stato il bando 2013]  la rivista “Inchiesta” come “pubblicazione periodica di elevato valore culturale” dandole il primo premio e inviando alla Casa editrice DEDALO la cifra di euro 6.000 [la premiazione è visibile nel sito www. librari.beniculturali.it bando 2015].

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INCHIESTA è nata nel 1971 e un primo ricordo affettuoso va a Raimondo Coga (nella foto sopra) che quarantasei anni fa a Milano accettò di pubblicare “Inchiesta” con la sua casa editrice di Bari Dedalo affidandomi il formato del Manifesto mensile che dal 1971 diventava quotidiano.  Da allora la rivista, seguita per la casa editrice da Luciana Bellini. ha attraversato molte fasi dopo il boom degli anni ’70 (quando la tiratura era di 60.000 copie) passando con coerenza politica  dalla esperienza della FLM ( “Inchiesta” con Claudio Sabattini e Adele Pesce divenne la rivista delle “150 ore”) a quella della FIOM. La rivista di adesso  ha anche la versione on line  con una diffusione sempre più elevata.
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Un abbraccio ai tanti  amici e amiche di “Inchiesta” che non ci sono più (Tullio Ajmone,Bruno Amoroso,  Pietro Barcellona, Bernd Beck, Pier Cesare Bori, Sebastiano Brusco, Don Giovanni Catti, Letizia Comba, Antonio De Lillo, Pino Ferraris, Vittorio Foa, Franco Fortunati, Luciano Gallino, Mario Gattullo, Ettore Gelpi, Giovanni Jervis, Guido Martinotti, Maurizio Matteuzzi, Mario Miegge, Valentino Parlato, Adele Pesce, Vittorio Rieser, Roberto Roversi,  Claudio Sabattini, Riccardo Terzi, Aldo Vitale).
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INCHIESTA VA AVANTI e come foto di redazione per  la rivista on line  ha scelto l’immagine  del castello errante di Howl, un castello che attraversa con la fantasia  un mondo difficile. Questo castello è sempre traballante e ogni tanto perde qualche pezzo, ma continua ad andare avanti.
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Attualmente INCHIESTA  si appoggia per Inchiestaonline.it agli amici della società Luis.it per la parte informatica (Luigi Zanolio) e per le copertine allo Studio Paganini (Massimo Paganini è il realizzatore delle copertine) che svolgono queste attività preziose senza compensi. Per la rivista a stampa INCHIESTA può contare a Bari su Gino Aquilino che, in tipografia,  traduce i pezzi nella versione a stampa  essendo  la casa editrice è diretta da Claudia Coga che ringraziamo moltissimo per aver continuato a sostenere la rivista dopo la morte del padre.
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La struttura redazionale di INCHIESTA è molto semplice:  c’è una mini redazione che discute con il direttore  gli articoli da pubblicare e organizza gli abbonamenti (Tiziano Rinaldini, Luigi Berselli, Gianni Scaltriti, Tommaso Cerusici) e a questa mini redazione partecipano Sergio Caserta, Bruno Giorgini e Eloisa Betti.
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La rivista va avanti per i suoi moltissimi amici e amiche  e la sua redazione allargata è attualmente formata da:

 

Mario Agostinelli, Laura Balbo, Luciano Berselli, Eloisa Betti, Roberto Bianco, Franca Bimbi, Davide Bubbico,  Loris Campetti, Saveria Capecchi, Simonetta Capecchi, Vittorio Capecchi, Carla Caprioli, Sergio Caserta, Tommaso Cerusici, Francesco Ciafaloni, Alberto Cini, Vincenzo Comito Laura Corradi, Chiara Cretella, Amina Crisma, Aulo Crisma, Roberto Dall’Olio, Vilmo Ferri, Barbara Floridia, Maria Fogliaro, Ivan Franceschini, Andrea Gallina, Massimiliano Geraci, Franco di Giangirolamo, Bruno Giorgini, Bruno Maggi, Donata Meneghelli, Marina Montella,  Giovanni Mottura, Oliva Novello, Riccardo Petrella, Gabriele Polo, Enrico Pugliese, Emilio Rebecchi, Enrico Rebeggiani, Tiziano Rinaldini, Nello Rubattu, Gino Rubini, Gianni Scaltriti, Maurizio Scarpari, Angiolo Tavanti,  Marco Trotta, Gian Luca Valentini, Luigi Zanolio.

 

Category: Archivio

About Vittorio Capecchi: Vittorio Capecchi (1938) è professore emerito dell’Università di Bologna. Laureatosi in Economia nel 1961 all’Università Bocconi di Milano con una tesi sperimentale dedicata a “I processi stocastici markoviani per studiare la mobilità sociale”, fu segnalato e ammesso al seminario coordinato da Lazarsfeld (sociologo ebreo viennese, direttore del Bureau of Applied Social Research all'interno del Dipartimento di Sociologia della Columbia University di New York) tenuto a Gosing dal 3 al 27 luglio 1962. Nel 1975 è diventato professore ordinario di Sociologia nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna. Negli ultimi anni ha diretto il Master “Tecnologie per la qualità della vita” dell’Università di Bologna, facendo ricerche comparate in Cina e Vietnam. Gli anni '60 a New York hanno significato per Capecchi non solo i rapporti con Lazarsfeld e la sociologia matematica, ma anche i rapporti con la radical sociology e la Montly Review, che si concretizzarono, nel 1970, in una presa di posizione radicale sulla metodologia sociologica [si veda a questo proposito Il ruolo del sociologo (a cura di P. Rossi), Il Mulino, 1972], e con la decisione di diventare direttore responsabile dell'Ufficio studi della Federazione Lavoratori Metalmeccanici (FLM), carica che manterrà fino allo scioglimento della FLM. La sua lunga e poliedrica storia intellettuale è comunque segnata da due costanti e fondamentali interessi, quello per le discipline economiche e sociali e quello per la matematica, passioni queste che si sono tradotte nella fondazione e direzione di due riviste tuttora attive: «Quality and Quantity» (rivista di modelli matematici fondata nel 1966) e «Inchiesta» (fondata nel 1971, alla quale si è aggiunta più di recente la sua versione online). Tra i suoi ultimi libri: La responsabilità sociale dell'impresa (Carocci, 2005), Valori e competizione (curato insieme a D. Bellotti, Il Mulino, 2007), Applications of Mathematics in Models, Artificial Neural Networks and Arts (con M. Buscema, P.Contucci, B. D'Amore, Springer, 2010).

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