Nuove firme al manifesto-appello “Laudato si. Un alleanza per il clima, la Terra e la giustzia sociale”
Inchiesta on line ha pubblicato l’8 marzo il manifesto-appello “Laudato si’ : un’alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale”. Riportiamo le nuove adesioni.
Nel 2015 papa Francesco pubblicò l’enciclica Laudato si’, prendendo le mosse dal Cantico delle creature di Francesco d’Assisi: un testo rivolto a credenti e non credenti, segnato dall’abbandono della visione antropocentrica che caratterizza la nostra cultura e dal richiamo alla necessità di un’alleanza per il clima, la Terra e la giustizia sociale.
Dopo aver indicato le profonde connessioni tra pace, accoglienza, tutela ambientale, giustizia sociale, lavoro degno, rispetto della natura, lotta alla povertà, sostenibilità dei consumi, l’enciclica traccia un percorso di pensiero e di azione imperniato sull’ecologia integrale, che abbraccia il vivente e prende a guida la sapienza dei popoli indigeni, detentori di un rapporto con il pianeta e i suoi abitanti oggi pressoché estirpato dalla cultura occidentale e dalla sua vocazione predatoria.
Si tratta di un discorso rivoluzionario che esce dagli specialismi – anche quelli umanitari – per dirci che distruzione del pianeta, guerre, corsa al riarmo, migrazione forzata, cultura dello scarto, spregio del vivente e violazione dei diritti civili e sociali sono fenomeni strettamente interconnessi. Così come lo sono lo sfruttamento del lavoro a tutte le latitudini e la sua progressiva alienazione ottenuta con l’interconnessione di apparecchiature e tecnologie che esasperano il controllo e limitano l’autonomia e il potere di contrattazione. Viene delineato così quasi un programma politico – assente, nella sua globalità, dalle agende di chi ha il compito istituzionale di rappresentare i cittadini – che crediamo necessario raccogliere di fronte allo sgretolamento, quando non alla palese aggressione, della cultura umanitaria su cui si fonda la civiltà dei diritti: una civiltà fragile, faticosamente costruita a protezione dei precipizi che la Seconda guerra mondiale e la Shoah ci hanno mostrato possibili nel cuore d’Europa e nella modernità.
Il progetto che noi firmatari di questa lettera-appello, credenti e non credenti, riteniamo necessario e non più rimandabile si fonda su una premessa essenziale espressa da papa Francesco: «Un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri».1
Uno spettro si aggira infatti per l’Europa, ed è lo spettro della povertà – povertà materiale, simbolica ed educativa. É una povertà fatta anche di retribuzioni inadeguate, alienazione del lavoro, disoccupazione giovanile, imposizione di tempi di impiego e di vita, che minano la convivialità e lo stesso esercizio della democrazia. Fingere che non ci riguardi ha lasciato un enorme numero di uomini e di donne privi di rappresentanza; esposti – come scriveva Hannah Arendt – a cadere dalla dimensione della libertà a quella del bisogno, deviando verso l’assolutismo.
Di fronte all’incrudelimento di linguaggi e comportamenti, ci impegniamo a promuovere nella scuola e nella società un discorso di mitezza e solidarietà, basato sui cardini dell’ecologia integrale tracciati dall’enciclica.
Questi cardini sono:
• Ambiente e beni comuni (clima, desertificazione, land grabbing, water grabbing, sfruttamento estrattivo, deforestazione, inquinamento del suolo e del mare, rifiuti e scorie tossiche, proliferazione nucleare) poiché «il degrado ambientale e il degrado umano ed etico sono intimamente connessi».2
• Migrazioni (politiche europee di respingimento, esternalizzazione e crisi dell’asilo, rifugiati ambientali, accoglienza e buone pratiche, inserimento lavorativo e inclusione sociale, cooperazione allo sviluppo), poiché «è tragico l’aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale, i quali non sono riconosciuti come rifugiati nelle convenzioni internazionali e portano il peso della propria vita abbandonata senza alcuna tutela normativa».3
• Povertà ed economia dello scarto (il povero come nuova categoria razziale, migranti “poveri tra i poveri”, produzione di scarti umani, alienazione del lavoro, retribuzioni discriminanti, nuovo schiavismo e traffico di organi, giustizia eguaglianza e fraternità come cardini sociali, criminalizzazione della solidarietà, riduzione del cittadino a consumatore, pratiche per un consumo critico), poiché “c’è un’«intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta».4
• Il vivente (diritti della natura, rispetto dell’unicità e dignità di ogni essere, cura della biosfera e delle sue interrelazioni con il cambiamento climatico, da osteggiare in tutte le sue articolazioni e con stili di vita consapevoli, dialogo con i popoli nativi, bellezza come bene comune, diritto alla pace), poiché «noi tutti esseri dell’universo siamo uniti da legami invisibili e formiamo una sorta di famiglia universale».5
Ci impegniamo altresì a far conoscere e rendere accessibili – tramite un’educazione ai diritti e alla cittadinanza e un’attività di consulenza legale – le leggi, le direttive, le possibilità di difesa e l’applicazione dei protocolli internazionali in materia di diritti umani, cittadinanza, diritto d’asilo, ambiente, lavoro, tutela dei beni comuni, diritto alla salute, architettura sostenibile, protezione del paesaggio e degli animali.
Quando necessario, ricorreremo alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo proponendo azioni inerenti alla violazione dei diritti umani protetti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, denunciando disastri ecologici, malattie da inquinamento, situazioni di povertà, trattamenti inumani e degradanti nei confronti dei più deboli, discriminazioni, razzismo, sfruttamento lavorativo dei migranti e dei più deboli.
Siamo convinti che sia possibile costruire una modalità di lavoro propositiva e continuativa, che sappia radicare sul territorio pratiche di relazione e al contempo promuovere una rete di cittadinanza – a livello nazionale, europeo e internazionale – per la difesa della Terra e la giustizia sociale. A tale proposito ci proponiamo di svolgere una funzione di lobbying a livello di Parlamento italiano e Parlamento europeo, promuovendo contatti e campagne affinché vengano promulgate leggi a difesa dei diritti umani, dei diritti della natura, del vivente e degli animali, della lotta alla povertà, dell’accoglienza, della giustizia sociale e ambientale, dell’illegalità del possesso delle armi nucleari e della loro conseguente messa al bando.
Per questo intendiamo contribuire a connettere associazioni, movimenti, organizzazioni, attivisti e studiosi che si occupano delle tematiche che trovano armonica collocazione nel contesto indicato dall’enciclica Laudato si’ e farne patrimonio formativo, educativo, culturale e sociale.
Mario Agostinelli, Energia Felice
Luigi Agostini, presidenza nazionale Federconsumatori
Pier Luigi Albini, editore, direttore Ticonzero
Sandro Antoniazzi, già segretario CISL Milano
Mohamed Ba, attore ed educatore
Alessandra Ballerini, avvocato, Terre des hommes
Piero Basso, presidente Costituzione Beni Comuni
Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale “Noi siamo Chiesa”
Marco Bersani, fondatore di Attac Italia, Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua, Campagna Stop TTIP, socio fondatore di CADTM (Comitato per l’annullamento del debito illegittimo) Italia
Stefano Boeri, architetto
Aldo Bonomi, direttore AASTER
Paolo Cacciari, saggista
Franco Calamida, Costituzione Beni Comuni
Vittorio Capecchi, sociologo, professore emerito dell’Università di Bologna, direttore “Inchiesta”
Don Luiz Ceppi, coaudiutore del vescovo dello Stato di Acre, Amazzonia
Laura Cima, già deputata della Repubblica italiana e presidente del Gruppo parlamentare Verde
Don Luigi Ciotti, presidente Libera
Lisa Clark, membro direzione ICAN
Don Virginio Colmegna, presidente Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”
Valerio Crugnola, saggista, assessore alla cultura Comune di Varese
Nando Dalla Chiesa, sociologo
Rossana De Simone, redazione PeaceLink e Forum contro la guerra
Marica Di Pierri, associazione A Sud!
Erri De Luca, scrittore
Giuseppe De Marzo, economista e scrittore, teorico del Buen vivir
Marco Deriu, sociologo, Università di Parma
Marco D’Isanto, commercialista Terzo settore
Andrea Di Stefano, direttore Valori
Suor Giulia Entrade, direzione Centro Asteria Milano
Tommaso Fattori, promotore comitato Nazionale acqua pubblica
Gianluca Felicetti, presidente LAV – Lega antivivisezione
Carlo Feltrinelli, editore
Luigi Ferrajoli, professore emerito di filosofia del diritto
Pietro Folena, presidente associazione Metamorposis
Luca Formenton, editore Il Saggiatore
Grazia Francescato, già presidente del WWF italiano e dei Verdi Italiani ed Europei, responsabile rapporti internazionali Greenaccord
Stefano Galieni, giornalista
Mauro Gallegati, economista, docente di Macroeconomia avanzata
Giorgio Galli, politologo
Gennaro Giudetti, volontario e attivista umanitario
Doriana Giudici, vescova valdese
Patrizio Gonnella, presidente associazione Antigone e CILD
Pap Khouma, scrittore e giornalista
Raniero La Valle, giornalista, già deputato e senatore della Repubblica italiana
Gad Lerner, giornalista
Franco Lorenzoni, maestro elementare
Oreste Magni, presidente Ecoistituto della Valle del Ticino
Luigi Manconi, sociologo, senatore della Repubblica italiana e presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani
Corrado Mandreoli, segretario della Camera del Lavoro di Milano
Chiara Marchetti, docente di sociologia dei processi culturali
Francesco Martone, già senatore della Repubblica italiana
Gianni Francesco Mattioli, fisico, già ministro per le Politiche comunitarie
Luca Mercalli, climatologo, presidente Società Metereologica Italiana
Roberto Meregalli, Beati i costruttori di pace
Michele Migone, direttore di Radio Popolare
Emilio Molinari, già senatore della Repubblica italiana e deputato del Parlamento europeo, Comitato italiano per un Contratto mondiale sull’acqua, Costituzione Beni Comuni
Tomaso Montanari, storico dell’arte, presidente di Libertà e giustizia
Luigi Mosca, direttore laboratorio fisica delle particelle Modane e presidente Comitee antinuclaire de France
Cesare Moreno, presidente Maestri di strada
Giovanni Moretti, associazione Artigiani di pace per l’Amazzonia
Grazia Naletto, presidente Lunaria
Giorgio Nebbia, ecologista, già deputato e senatore della Repubblica italiana
Livio Neri, avvocato ASGI
Alfio Nicotra, vicepresidente Un ponte per
Alessandro Notargiovanni, Energy economist Ires-CGIL
Moni Ovadia, attore
Daniela Padoan, scrittrice
Francesca Pasini, critica d’arte
Emanuele Patti, redazione Valori
Riccardo Petrella, presidente IERPE – gruppo promotore Banning Poverty 2018
Martina Pignatti Morano, presidente Un ponte per
Antonio Pizzinato, già segretario CGIL nazionale
Alessandro Portelli, storico
Maria Quintieri, insegnante
Paola Regina, avvocato internazionalista
Tiziano Rinaldini, redazione Inchiesta
Basilio Rizzo, consigliere comunale Gruppo consiliare Milano in Comune
Wolfgang Sachs, ecologista Wuppertal Institut
Simona Sambati, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”
Massimo Scalia, docente di Fisica matematica Università la Sapienza, già presidente della Commissione di inchiesta sulle ecomafie
Salvatore Settis, storico dell’arte, già direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, presidente del consiglio scientifico del Louvre
Sabina Siniscalchi, Fondazione Banca Etica
Antonio Soffientini, missionario comboniano
Suor Elisabetta Stocchi, coordinamento generale Centro Asteria Milano
Gianni Tamino, biologo
Letizia Tomassone, pastora valdese
Fulvio Vassallo Paleologo, avvocato, presidente associazione Diritti e Frontiere (ADIF)
Guido Viale, sociologo, presidente Osservatorio Solidarietà Carta di Milano
Ilaria Zambelli, Osservatorio Solidarietà Carta di Milano
Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano
Padre Mussie Zerai, presidente Agenzia Habeshia
Human Rights International Corner (HRIC)
NOTE
1 Enciclica Laudato si’, § 49,
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html.
2 Laudato si’, § 56.
3 Laudato si’, § 25.
4 Laudato si’, § 16.
5 Laudato si’, § 89.
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