Mario Agostinelli: E adesso arrivano i piccoli reattori nucleari offshore

| 13 Settembre 2024 | Comments (0)

* Pubblichiamo con il consenso dell’autore questo articolo di Mario Agostinelli, preceduto da una sua breve considerazione, apparso sul blog de il fatto quotidiano.

…………………

Non par vero che la riflessione di agosto abbia rilanciato ancora una volta negli ambienti para-scientifici, mediatici, ministeriali e confindustriali il “Risorgimento nucleare”.  Che, anche  questa volta, con un marchio schiettamente italiano, continua a allontanare la prospettiva di una transizione energetica sostenibile. Buon rientro e un forte abbraccio.

Mario

…………………………………..

E ADESSO ARRIVANO I PICCOLI REATTORI NUCLEARI OFFSHORE

Milano Finanza del 5 Settembre annuncia un Accordo tra Saipem e Newcleo: verso soluzioni nucleari sostenibili per il settore offshore.
La collaborazione tra le due sigle sarebbe volta a individuare soluzioni innovative per l’applicazione offshore della tecnologia nucleare galleggiante per la produzione di “energia elettrica a zero emissioni”. L’articolo, curato da Francesca Gerosa usa accuratamente e più volte il termine rassicurante di reattori modulari nucleari di bassa taglia  “a zero emissioni”. I piccoli reattori modulari, ormai sulla bocca quotidianamente del ministro Pichetto Fratin, proprio non esistono in produzione, anche perché la loro eventuale realizzazione comporterebbe due terrificanti conseguenze: distogliere investimenti dalle rinnovabili già efficienti e disponibili alla bisogna e disseminare per il mondo scorie nucleari che, anche in caso di minori incidenti, dovrebbero essere movimentate in ogni angolo del pianeta, con il rischio di venire  addirittura disperse anche in mare.     
Si spiega che la tecnologia illustrata tra le righe dell’articolo di Milano Finanza, trarrebbe vantaggio da una maggiore efficienza nell’utilizzo dell’uranio estratto rispetto ad altri tipi di reattore convenzionali a fissione, grazie al riutilizzo del combustibile esausto utilizzato da altri impianti posti a terra. In definitiva, siamo di fronte ad un incauto tentativo di giustificare un ancor più massiccio rilancio dell’atomo. Infatti, si genererebbe potenza e calore cullati direttamente dalle onde e investiti dalle tempeste, colonizzando non più solo le terre abitate, ma i mari solcati da pescatori, viaggiatori, navi da crociera, enormi navi containers. che certo non potrebbero creare facilmente azioni di opposizione o contrasto organizzato lontano dalla terraferma a questo incredibile “ballon d’essai”.
Questa disseminazione di small nuclear reactors, secondo Stefano Buono, ceo di Newcleo permetterebbe anche di “ridurre l’impatto ambientale delle operazioni offshore del settore oil & gas, migliorando l’efficienza energetica e promuovendo la sostenibilità a lungo termine, ma anche di progettare delle centrali di produzione elettrica offshore, che possano fornire elettricità decarbonizzata a terra”. Quindi Oil & Gas continuerebbero a prosperare: altro che tagliare le emissioni di Co2 al 2050! E, in aggiunta, uranio 235 arricchito oltre il 5% all’interno di noccioli nucleari di ridotta dimensione, ma sparsi in ogni dove e, soprattutto lontano dagli occhi dei cittadini che – come ha appena affermato ancora una volta accortamente papa Francesco – hanno a disposizione fonti inesauribili di energie sostenibili e modalità di cooperazione e riduzione degli impatti ambientali attraverso la costituzione delle comunità energetiche. In fondo non sarebbe male se Saipem si occupasse dell’eolico galleggiante di Civitavecchia, il cui progetto langue nei cassetti romani.
Provo un grande disagio nel veder sottovalutate dalla gran parte dei  governi e da buona parte del mondo delle imprese soluzioni che cercano di contrastare  – come ad esempio quelle fornite dal green deal Ue, oggi in corso di sconvolgimento – le emergenze che potrebbero por fine alla sopravvivenza umana (il nucleare, l’estensione senza fine delle guerre, l’ingiustizia sociale sempre più acuta, la catastrofe climatica che incrociamo tutti i giorni, la precaria controllabilità dell’IA). Al contrario, si sta rincorrendo, con un’urgenza fuori posto e senza speranza di un condivisibile successo, tecnologie che manifestano fin dal loro concepimento una palese contraddizione rispetto al prosperare della salute e della vita e alla crescita della maturità democratica. Un diritto alla vita e un’occasione di partecipazione che vanno spegnendosi con il progredire di un Antropocene in irreversibile contrasto con la biosfera e la convivenza pacifica.

Tags:

Category: Ambiente

About Mario Agostinelli: Mario Agostinelli (1945) ha lavorato come ricercatore chimico-fisico per l’ENEA presso il CCR di Ispra. Dal 1995 al 2002 è stato Segretario generale della Cgil Lombardia e nel 2004 ha dato vita al movimento Unaltralombardia, con l’obiettivo prioritario di rinnovare dal basso le forme della rappresentanza. Ha ricoperto un incarico istituzionale come Consigliere regionale in Lombardia, eletto come indipendente nelle liste di Rifondazione Comunista, e nel 2009 ha aderito a Sinistra Ecologia Libertà. Sul piano internazionale si è contraddistinto per un intenso impegno nel Forum Mondiale delle Alternative e nel Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre.

Leave a Reply




If you want a picture to show with your comment, go get a Gravatar.