Amina Crisma: Verso un’egemonia incontrastata della Grande Narrazione del governo cinese? Un episodio istruttivo su Omnibus della Sette
Verso un’egemonia incontrastata della Grande Narrazione del governo cinese? Un episodio istruttivo su Omnibus de La Sette (24 gennaio 2021).
Da tempo, alcune voci (a dire il vero piuttosto inascoltate, o, per dir meglio, clamantes in deserto) segnalano un fenomeno che si va facendo sempre più presente nel panorama odierno: la crescente presa sulla pubblica opinione dell’autorappresentazione in chiave autocelebrativa che offre di sé e del proprio ruolo interno e internazionale il governo della Repubblica Popolare Cinese.1 Non può d’altronde stupirci che tale Grande Narrazione, compatta, univoca, invariabilmente “armoniosa” e trionfale, esplicita apologia dell’efficienza di un sistema autoritario, sia efficacemente propagata dall’attuale leadership cinese, acutamente consapevole della propria forza e interessata ad affermare a livello globale un primato non soltanto di ordine materiale, economico e geopolitico, ma anche di ordine spirituale, culturale, simbolico; come certo non ci stupisce che essa compaia su Global Times, organo ufficiale del Partito Comunista Cinese. Meno ovvio è che essa sia accolta, senza ombra veruna di perplessità, dubbi o riserve, in ambienti che ci si potrebbe forse aspettare in certa misura proclivi all’esercizio di una qualche forma di critica2. Molti esempi della sua capacità di seduzione si potrebbero addurre – ne trattano fra l’altro interventi recenti apparsi su Inchiesta e su Sinosfere -3, e se essa continuerà a esser proposta senza incontrare obiezioni di sorta, rischierà di diventare una profezia che si autoavvera: sarà presa ovunque per verità rivelata, ovvia e autoevidente.
Un episodio in questo senso istruttivo, proprio in questi giorni, è Omnibus de La Sette del 24 gennaio. Interviene Fabio Massimo Parenti, dal 2019 Foreign Associate Professor of International Political Economy al Department of Diplomacy della China Foreign Affairs University (CFAU) di Pechino, e collaboratore di Global Times. Spiega, senza alcuna incertezza, che la questione degli uiguri del Xinjiang e quella di Hong Kong semplicemente non si pongono: nel primo caso, a suo dire, si è trattato di lotta al terrorismo, nel secondo di un intervento “in punta di diritto” sulla base della nuova Legge sulla sicurezza nazionale. Ergo, ne conclude, sollevare questi argomenti (ai suoi occhi evidentemente del tutto irrilevanti) è interferire negli affari interni di un Paese sovrano.
Questo genere di posizione non è una voce qualsiasi, non è l’opinione di un qualsivoglia esperto: è, tout court, la posizione ufficiale del governo di Pechino, così come compare su Global Times a cui Parenti collabora. Forse sarebbe stato opportuno che i responsabili del programma avessero preliminarmente chiarito questo non irrilevante dettaglio ai loro spettatori.
E magari, sarebbe stato anche opportuno sommessamente ricordare che non dovremmo mai essere indifferenti alla sorte delle nostre sorelle e dei nostri fratelli umani, quando la loro vulnerabilità si trovi esposta – in qualsiasi luogo, a qualsiasi latitudine, sotto qualsiasi sistema, con qualsiasi giustificazione dettata da Realpolitik – alle possibili prevaricazioni di un qualsivoglia potere. Questo non c’entra nulla con le cosiddette “guerre umanitarie” promosse da grandi potenze in nome di un “imperialismo dei diritti umani”; c’entra invece con Amnesty International, ad esempio, e con il suo equanime impegno alla protezione, ovunque, delle vittime di soprusi; e c’entra con quel dovere di solidale responsabilità verso le fragili creature umane perennemente inadempiuto su questa Terra, e peraltro perennemente e concordemente tematizzato da molto grande pensiero d’Oriente e d’Occidente, dal confuciano Mencio a Simone Weil, come ci ricordava in limpide pagine, oggi più che mai attuali, un indimenticabile maestro quale PierCesare Bori.4
1 Cfr. M. Scarpari, “All’ombra dell’anaconda. Considerazioni sinologiche”, Sinosfere, 13 gennaio 2021 www.sinosfere.com.
2 Un esempio significativo di adesione a tale Grande Narrazione è offerto da Michael Dunford, già docente all’Università del Sussex, ricercatore autorevole e autore di studi importanti, attualmente Full Professor all’Accademia Cinese delle Scienze di Pechino, in un articolo cofirmato con il collega Bing Qi e uscito a luglio sulla rivista “Research in Globalization” con il titolo “Global reset: COVID19, systemic rivalry and the global order” (2020) (https://doi.org/10.1016/j.resglo.2020.10002).di L’articolo descrive quali saranno le magnifiche sorti e progressive che attendono il mondo: si renderà sempre più visibile ed evidente il fallimento dei sistemi liberali occidentali, già avviati a un ineluttabile declino; la loro incapacità di governare la pandemia ne accentuerà definitivamente la crisi, e la Repubblica Popolare emergerà trionfalmente da questa situazione vedendo sempre più felicemente accresciuta la sua “armoniosa” leadership mondiale.
3 Cfr. ad es. A. Ceccagno, A. Crisma, “Durante e dopo il covid. Come la guerra di propaganda fra USA e Cina sta cambiando le università nel mondo”, Inchiesta www.inchiestaonline.it 6 settembre 2020; F. Lafirenza, “La Cina d’oggi non è solo successi: dobbiamo trasmettere anche senso critico”, 16 dicembre 2019 www.ilcorriere.it (anche in www.inchiestaonline.it ); M. Miranda, “L’era dello storytelling, la Cina e noi”, Sinosfere 20 dicembre 2020 www.sinosfere.com; A. Andreini, “Hong Kong e il ruolo dei sinologi: perché è fondamentale parlare”, 25 novembre 2019, www.sinosfere.com; A. Crisma, “Ritorno a Confucio e Grandi Narrazioni: il controverso ruolo della storia nella Cina d’oggi”, Paradoxa 4/2020 pp. 45-59; A. Crisma, “La Cina su Inchiesta”, forthcoming su www.inchiestaonline.it e su Inchiesta 210/2020.
4 Per una declinazione autenticamente interculturale, e scevra di qualsiasi arroganza occidentalocentrica, del tema dei diritti umani, si veda P. C. Bori, Per un consenso etico fra culture, cap. VII, Marietti 1991 (e cfr. A. Crisma, “La questione dei diritti umani nel pensiero di PierCesare Bori”, Inchiesta 202/2018 e www.inchiestaonline.it )
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