Seconda storia d’amore: il lupo Slavc trova l’amore di Giulietta dopo duemila chilometri nel parco naturale della Lessinia

| 10 Agosto 2014 | Comments (0)

 

 

 

Dal 12 al 28 agosto la rivista on line www.inchiestaonline.it va in vacanza perché il suo direttore ed operatore Vittorio Capecchi va in vacanza con Amina dai suoi genitori Aulo Crisma e Maria dal Bosco (87 e 93 anni) in un posto su i monti Lessini sopra Verona dove le connessioni sono molto difficili. Questo congedo, breve, viene fatto pubblicando TRE STORIE D’AMORE


SECONDA STORIA D’AMORE: Su segnalazione di Carla Caprioli traduco insieme ad Amina questa storia del lupo sloveno Slavc che trova l’amore della lupa italiana Giulietta nel parco della Lessinia dopo duemila chilometri di tragitto. Il testo è stato pubblicato  l’8 agosto 2014 da Henry Nicholls: Un viaggio di 2000 chilometri del lupo Slavc che trova l’amore [The Guardian, sito Animal Magic di Henry Nicholls]

 

Ogni anno Huber Potocnik e i suoi colleghi della Università di Ljubijana in Slovenia catturano e mettono un collare con un nome ai lupi per poter monitorare gli spostamenti di questi animali spesso molto incompresi. Nel luglio del 2011 egli mise un collare ad un lupo a cui dette il nome di Slavc. In questo giogno 2014 ho parlato con Potocnik che mi ha raccontato la straordinaria avventura di questo lupo e mi limito a trascrivere l’intervista che ho avuto con lui.

 

HN: Dopo che catturasti e mettesti il collare al lupo Slavc egli stette nel suo branco per alcuni mesi e solo il 19 dicembre 2011 egli iniziò a muoversi. Come lo scopristi?

HP: lo capimmo subito attraverso il GPS che, attraverso il suo collare, lo collega a noi e ci fa capire quando lascia i suoi territori.

 

HN: Parlami di questi collari. Come funzionano?

HP: Il collare è strutturato con tre tipi di diverse tecnologie.C’è un ricevitore GPS, un modem GSM per inviare SMS e anche un trasmettitore radio VHF. Noi programmiamo che tutti i nostri lupi inviino un segnale CPS ogni tre ore così che abbiamo sette loro localizzazioni al giorno così da seguirli continuamente.

 

HN: Cosa succede in mancanza di segnale?

HP: il collare ha una memoria e tutti i luoghi che il lupo ha attraversato sono memorizzati e quando si ha di nuovo il segnale si riecuperano le informazioni mancanti per SMS. Capita che non riceviamo segnale per tre /cinque giorni e poi ci arrivano gli SMS.

 

HN: l prima autostrada che il lupo Slavc ha attraversato è stata la A1 tra Trieste e Lubiana . Quanti ostacoli ha dovuto superare?

HP: E’ una autostrada molto trafficata . I lupi possono attraversarla solo attraverso i sottopassaggi o i ponti oppure seguendo i fiumi. Slavc ha attraversato la A1 usando un ponte.

 

HN: E poi cosa è successo?

HP: L’ultima localizzazione che abbiamo avuto quel giorno proveniva dal cortile di una casa di una piccola città che si chiama Vipava. Il nostro primo pensiero è che fosse stato catturato Mentre stavamo distutendo il dar farsi e se chiamare o non la polizia, il lupo ci ha segnalato un’altra localizzazione che diostrava che era ancora in movimento

 

HN : Ha attraversato un altra autostrada la H4

HP: questo attraversamento è stato facile perché c’è un viadotto lungo 150 metri

 

HN: In quale momento dle giorno il lupo si muove?

HP: In genere nei tratti aperti si muove di notte ma non sempre. Ad esempio ha passato tre giorni nella foresta vicino all’Areoporto di Lubiana. Nel mattino dell’ultimo giorno ha attraversato un’area scoperta e si è diretto verso le Alpi.

 

HN: Che cosa avete scoperto quando stava nella foresta vicino all’aeroporto?

HP: In ogni posto in cui è stato più di tre are siamo andati a investigare e abbiamo trovato che aveva catturato due volpi. I nostri colleghi italiani e austriaci sono stati informati abbiamo analizzato il suo percorso.

 

HN: A questo punto il lupo era non era lontano dall’università di Lubiana. Potevate andarlo a vedere?

HP: No, nel corso di tutta la sua migrazione abbiamo avuto solo informazioni su di lui.

 

HN: Mentre Slavc attraversava un territorio così intensamente abitato eravate preoccupati per la sua incolumità?

HP: Durante il suo percorso temevamo che qualcuno gli sparasse pensando che fosse, a causa del suo collare, un cane randagio. Abbiamo cercato di diffondere l’informazione sulla presenza di questa lupo attraverso giornali locali informando soprattutto i cacciatori della presenza di un lupo con collare GPS.

 

HN: Oltre alle autostrade quali altri ostacoli imporanti Slavc ha dovuto superare?

HP: Il fiume Grava è stato certamente un ostacolo difficile. Slavc lo ha attraversato a nuoto in un tratto in cui il fiume è largo 280 metri. Non c’erano ponti. Altri ostacoli sono state le montagne e Slavc è stato capace di superare anche montagne molto alte entrando in una valle chiusa nel cuore dell’inverno in cui il passo più basso è a 2.600 metri e la neva era alta circa sei metri. E’ riuscito a superare condizioni estreme.

 

HN: E poi è entrato in Italia?

HP: Quando il lupo è entrato in Italia ho ricevuto una e mail da un collega italiano con un video con le tracce di possibili lupi nel parco regionale della Lessinia. Abbiamo scherzato sul fatto che Slavc avrebbe potuto trovare in quel parco una femmina. Le tracce del video indicavano infatti una femmina di lupo

 

HN: Ma lui ha oltrepassato la Lessinia?

HP: Si ha oltrepassato la Lessinia ed è arrivato nel marzo 2012 in Valpolicella , la zona a nord di Verona famosa per i suoi vini. Questa è stata la prima volta che ha ucciso degli animali domestici, penso due pecore e una capra. E’ rimasto li per dodici giorni, probabilmente perché c’era un parco privato con tre lupi in cattività (una femmina e due maschi). Poi è tornato a Nord ed tornato nel Parco regionale della Lessinia. Era aprile e noi avevamo le localizzazioni GPS e abbiamo chiesto ad una operatrice del parco di andare a verificare le sue tracce sulla neve. Questa opetatrice ha trovato le tracce di due lupi: la prima indicazione che Slavc aveva incontrato una femmina.

 

HN: Avevate programmato che il collare di Slavc gli cadesse dal collo nell’agosto 2012, perché?

HP: Prevedevamo che le batterie del collare si sarebbero esaurite circa in quella data. E’ giusto che quando non si sono più possibilità di avere informazioni dal collare, un lupo ne sia liberato ma Slavc è ancora in Lessinia con la femmina che viene chiamata Giulietta e, a quanto ne so, Slavc e Giulietta hanno avuto l’anno scorso due cuccioli che sono stati ripresi e c’è un video che li mostra. E’ probabile che questo anno abbiano avuto un altro cucciolo

 

HN: Cosa si può dire in conclusione di questa storia?

HP: Ci sono molti dati sulle migrazione di lupi a lunga distanza ma ci sono pochissimi casi in cui abbiamo avuto la possibilità di seguire un lupo in modo così dettagliato. Seguire Slavc attraverso l’EUropa ci ha offerto una rara esperienza di indagine nella vita segreta del lupo. E’ stato una delle esperienze più entusiasmanti di tutta la mia vita.

 

 

Nello schema sopra  la pianta del tragitto del lupo fatta da HP e sotto  foto provenienti dal parco naturale di Lessinia

 



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Category: Ambiente, Osservatorio comunità montane, Welfare e Salute

About Vittorio Capecchi: Vittorio Capecchi (1938) è professore emerito dell’Università di Bologna. Laureatosi in Economia nel 1961 all’Università Bocconi di Milano con una tesi sperimentale dedicata a “I processi stocastici markoviani per studiare la mobilità sociale”, fu segnalato e ammesso al seminario coordinato da Lazarsfeld (sociologo ebreo viennese, direttore del Bureau of Applied Social Research all'interno del Dipartimento di Sociologia della Columbia University di New York) tenuto a Gosing dal 3 al 27 luglio 1962. Nel 1975 è diventato professore ordinario di Sociologia nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna. Negli ultimi anni ha diretto il Master “Tecnologie per la qualità della vita” dell’Università di Bologna, facendo ricerche comparate in Cina e Vietnam. Gli anni '60 a New York hanno significato per Capecchi non solo i rapporti con Lazarsfeld e la sociologia matematica, ma anche i rapporti con la radical sociology e la Montly Review, che si concretizzarono, nel 1970, in una presa di posizione radicale sulla metodologia sociologica [si veda a questo proposito Il ruolo del sociologo (a cura di P. Rossi), Il Mulino, 1972], e con la decisione di diventare direttore responsabile dell'Ufficio studi della Federazione Lavoratori Metalmeccanici (FLM), carica che manterrà fino allo scioglimento della FLM. La sua lunga e poliedrica storia intellettuale è comunque segnata da due costanti e fondamentali interessi, quello per le discipline economiche e sociali e quello per la matematica, passioni queste che si sono tradotte nella fondazione e direzione di due riviste tuttora attive: «Quality and Quantity» (rivista di modelli matematici fondata nel 1966) e «Inchiesta» (fondata nel 1971, alla quale si è aggiunta più di recente la sua versione online). Tra i suoi ultimi libri: La responsabilità sociale dell'impresa (Carocci, 2005), Valori e competizione (curato insieme a D. Bellotti, Il Mulino, 2007), Applications of Mathematics in Models, Artificial Neural Networks and Arts (con M. Buscema, P.Contucci, B. D'Amore, Springer, 2010).

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