Rossana Rossanda: Spezzeremo le reni alla Grecia

| 17 Luglio 2015 | Comments (0)

 

Diffondiamo da www.sbilanciamoci.info del 17 luglio 2015. La frase “Spezzeremo le reni alla Grecia” è  una frase celebre  pronunciata da Mussolini  il 18 novembre 1940 in un discorso a Piazza Venezia  per incitare i gerarchi nella campagna di Grecia.

 

Spezzeremo le reni alla Grecia. Mi pareva di averlo già sentito. Adesso ci sono riusciti, c’è riuscita l’Europa democratica, tutta unita, una flebile opposizione è stata esalata dalla Francia; dall’Italia neanche questo.

Al contrario abbiamo letto su tutti i giornali, inclusi quelli targati centrosinistra, le ragioni che avrebbero costretto ad affamare un popolo già affamato mettendolo di fronte non a una scelta ma a un ricatto: o salti da quella finestra o da questa, ti rompi le ossa in tutti i casi, ma intanto mi porti sul vassoio la testa del Giovanni Battista di turno, Alexis Tsipras. Che aveva osato, colpa inammissibile in una democrazia, ricorrere al voto popolare per avallare o sconfessare i suoi movimenti: sono curiosa di sapere come una giovane professoressa spiegherà ai ragazzini e attraverso quali ragionamenti che sarebbe riprovevole appellarsi al voto per scegliere il proprio destino.

La verità è che l’obiettivo non era di sanare i conti sciagurati della Grecia ma di travolgere Syriza. Cattivo maestro che avrebbe potuto indurre altri paesi del sud a seguirla. Giacché il debito stringe dovunque e se un piccolo paese (undici milioni di persone) avesse ottenuto un alleggerimento o un rinvio di esso nel tempo, i decisori di Bruxelles si sarebbero forse trovati davanti paesi più grossi e debiti più massicci che avrebbero reclamato tagli o moratorie. Meglio affogare un gatto oggi che una tigre domani. Ma è più facile dirlo che farlo e lo dimostrano i più soavi accenti della troika dopo il primo innegabile successo.

Da un lato infatti i prepotenti dell’Ue non hanno ben pronto un uomo che sarebbe più forte del leader di Syriza, le cui perdite nel partito sono minori di quanto Angela Merkel potesse sperare. La drammatica seduta del parlamento di mercoledi notte si è chiusa con 40 deputati di Syriza che hanno votato contro o si sono astenuti: una rottura ma non poi così inaggiustabile. Dall’altro premerebbe ai più pragmatici europei, come Mario Draghi e il Fmi, avere un interlocutore greco abbastanza solido. Di qui gli accenti di Draghi, che ha fornito nuova liquidità di emergenza e sarebbe propenso a una ridefinizione del debito – due obiettivi considerati blasfemi ancora tre giorni fa.

Da lunedi dovrebbero riaprire le banche e la gente potrà avere quei pochi euro che le sarà concesso di prelevare. Bisognerà vedere se Tsipras avrà la forza di governare anche questa faticosa tappa – cosa che pareva avere escluso e che ha dato forza alla sua sinistra interna (è sempre da sinistra che le sinistre debbono attendersi il peggio). E’ cosa non semplice; ma se, come molti dei nostri compagni greci credono, egli lo farà, e se da una torbida Europa venisse un minimo di solidarietà e di coraggio, il caso greco rimarrà ancora aperto e per lungo tempo.

 

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Category: Osservatorio Europa, Politica

About Rossana Rossanda: Rossana Rossanda (Pola, 23 aprile 1924) è una giornalista, scrittrice e traduttrice italiana, dirigente del PCI negli anni cinquanta e sessanta e co-fondatrice de il manifesto, giornale con cui ha collaborato fino a novembre 2012. Nacque a Pola nel 1924. Fra il 1937 e il 1940 frequentò il Liceo Classico Manzoni di Milano e anticipò di un anno l'esame di maturità. Fu allieva del filosofo italiano Antonio Banfi, giovanissima partecipò alla Resistenza come partigiana e, al termine della Seconda guerra mondiale, si iscrisse al Partito Comunista Italiano. In breve tempo, grazie anche alla sua profonda cultura, venne nominata da Palmiro Togliatti responsabile della politica culturale del PCI. Nel 1963 venne eletta per la prima volta alla Camera dei deputati. Nel 1968 pubblicò un piccolo saggio, intitolato L'anno degli studenti, in cui affermava la sua adesione al movimento della contestazione giovanile, sviluppatosi proprio in quell'anno. Contraria al socialismo reale dell'Unione Sovietica, insieme a Luigi Pintor, Valentino Parlato e Lucio Magri contribuì alla nascita de il manifesto, che, inizialmente, fu anche un partito, oltre che un quotidiano. Nonostante il parere contrario di Enrico Berlinguer[1], Rossanda fu radiata dal PCI a seguito del XII Congresso nazionale svoltosi a Bologna. Nel 1972 il manifesto partito ottenne solo lo 0,8% dei voti, e, anche a causa della sconfitta elettorale, si unificò con il Partito di Unità Proletaria, cioè con le parti del PSIUP e MPL che non avevano accettato di confluire nel PCI o nel PSI dopo la sconfitta elettorale del 1972, dando vita al PdUP per il Comunismo, di cui fu cofondatrice. Rossana Rossanda ha scritto la sua autobiografia: "La ragazza del secolo scorso", Einaudi, Torino, 2005

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