Luigi Manconi: Via la divisa agli assassini di Federico Aldovrandi

| 2 Maggio 2014 | Comments (0)

 

 

 

30 Aprile 2014: standing ovation (vedi foto) dei poliziotti del sindacato Sap (sindacato autonomo polizia) per applaudire tre dei loro quattro loro colleghi condannati in via definitiva dalla cassazione a tre anni e sei mesi per eccesso colposo  nei confronti della morte di Federico Aldrovandi . Nello stesso giorno, le dichiarazioni di Carlo Giovanardi : “Aldrovandi morto d’infarto. I poliziotti si sono comportati da manuale”.

Invitiamo a intensificare le firme alla petizione Via la divisa agli assassini di Federico Aldovrandi lanciata il 12 febbraio 2014 su www.change.org da Luigi Manconi presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato. Questa petizione segue quella lanciata on line  il 3 luglio 2012 per espellere i quattro poliziotti nel sito www.giustiziaperaldro.it

 

 

 

Federico Aldrovandi è morto il 25 settembre 2005, a soli 18 anni. Quel giorno il corpo di Federico è rimasto sulla strada dalle 6 di mattina alle 11, quando la polizia avvisò i genitori. Federico era sfigurato dalle percosse e sui suoi vestiti si aprivano larghe macchie di sangue. I poliziotti, poi condannati in via definitiva per eccesso colposo in omicidio colposo tentarono di depistare, dicendo che Federico si era ferito da solo sbattendo la testa contro i pali della luce. Eppure adesso sono tornati in servizio, dopo aver provocato ben 54 lesioni sul corpo di Federico portandolo alla morte.

I medici hanno dichiarato che Federico aveva lo scroto schiacciato, una ferita lacero-contusa alla testa e numerosi segni di percosse in tutto il corpo.

Hanno ucciso a mani nude e con i manganelli un ragazzo di 18 anni. Hanno aspettato 6 ore per avvisare la famiglia. Hanno disinformato, omesso, mentito. A causa dei depistaggi hanno avuto una condanna per un omicidio che di colposo non ha niente. La sicurezza dei cittadini non può essere affidata a chi si è reso responsabile di questo orrore.

Chiediamo pertanto che quei poliziotti non siano mai più nella posizione di poter fare ancora ciò che già hanno fatto.

Non hanno mai chiesto scusa, non si sono mai mostrati addolorati per aver tolto la vita a Federico. Ora possono tornare, armati, a svolgere un servizio istituzionale delicato come quello della gestione dell’ordine pubblico. Ciò è ingiusto.

Dobbiamo continuare a pensare che un’altra polizia è possibile. Dobbiamo continuare a pensare che mai più un cittadino possa subire un controllo di polizia così brutale da esserne ucciso e possa entrare in contatto con apparati così reticenti e omertosi da depistare e insabbiare le indagini.

Chiediamo di sapere quale sia stato l’esito del procedimento disciplinare a carico dei quattro poliziotti. Chiediamo che vengano disarmati e messi nelle condizioni di non nuocere più ad alcuno. Chiediamo che sia loro impedito di svolgere funzioni di ordine pubblico e di sicurezza e chiediamo che siano applicati esclusivamente a funzioni amministrative e che svolgano un servizio che non preveda, né ora né mai, alcun contatto con il pubblico.


Category: Politica

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