Franco Di Giangirolamo: La casa, le tasse, la democrazia

 

 

 

Diffondiamo dal blog  di “Invece Concita. Il luogo delle vostre storie” l’intervento del 24 agosto 2017  del nostro collaboratore  Franco Di Giangirolamo da Berlino

“Il caso che le espongo non è solo personale ma è emblematico.

Mia moglie, cilena, dopo anni di ricerca di un lavoro decente in Italia decide di cercarlo a Berlino e lo trova con una certa facilità. Io, ormai in pensione, decido di accompagnarla.  Un anno dopo, all’atto della denuncia dei redditi apprendo che l’unico alloggio che possiedo in Italia (peraltro ancora gravato da mutuo), nel quale sono rimasti i nostri due figli, viene considerato seconda casa e sottoposto alla tassazione Imu (1.400 euro). Questa fantasiosa definizione non permette l’esenzione dalle tasse né degli interessi sul mutuo né dei benefici fiscali per le ristrutturazioni”.

“Resto sbigottito: in Germania vivo in affitto e non ho nessuna altra proprietà. Cerco di informarmi e tutti, dagli uffici pubblici competenti alle organizzazioni di tutela, dicono che è proprio così, anche se nessuno riesce a spiegarmi la ratio della norma. Mi si dice solo che potrei avere diritto a una riduzione facendo un comodato gratuito per i miei figli, ma non essendo miei figli biologici anche se vivono con me da 16 anni la legge lo impedisce. Pago, come è ovvio che si faccia, e studio il problema”.

“Apprendo che la legge in questione esonera dal pagamento dell’Imu sulla seconda casa tutti i pensionati emigrati, con pensione estera, che hanno un alloggio in Italia, indipendentemente dal loro reddito e dai loro patrimoni. I pensionati emigrati con pensione italiana, viceversa, non sono esonerati, nemmeno se, come nel mio caso, pagano le tasse in Italia”.

“Due iniquità. Gli emigrati con pensione estera sono esentati sia che si tratti di ricchi possidenti che di nullatenenti, calpestando il principio di equità fiscale. I pensionati emigrati vengono discriminati secondo la nazionalità della pensione, favorendo cittadini emigrati che mai hanno versato un euro di tasse allo Stato italiano e penalizzando i contribuenti in Italia. Non mi scoraggio e invio a tutte le istituzioni italiane, ad eccezione del Presidente della Repubblica, una richiesta di spiegazione”.

“L’indifferenza delle istituzioni è stata quasi totale. Ho avuto risposta solo da due parlamentari eletti all’estero, che, pur avendo votato la legge incriminata, mi hanno dato completamente ragione (tanto che hanno elaborato anche una modifica) ma non mi hanno spiegato il perché di questa discriminazione. In questo percorso ho incrociato tante persone con i miei stessi problemi, alcune rassegnate, altre adirate, altre con problemi analoghi (pensionati ex Inpdap sottoposti a doppia tassazione)”.

“Sono passato alla mobilitazione. Ho protestato davanti all’ambasciata italiana a Berlino con un cartello che chiede la modifica della legge e proseguirò, ma le chiedo: è possibile che un cittadino di 71 anni, che ha pagato le tasse per tutta la vita, che ha la fedina penale pulita, non debba meritare una risposta sulle ragioni di una legge così assurdamente vessatoria? Non si tratta di vile denaro, ma di rapporto tra cittadino e istituzioni. Quando uno Stato non si degna di motivare le proprie decisioni ai cittadini si rompe qualcosa che è difficile da riparare. E siccome strappi ben più consistenti di quello che mi riguarda ne vedo parecchi le pare eccessivo se mi preoccupo, oltre che della mia economia familiare, soprattutto delle sorti della nostra fragile quasi-democrazia?”.

Category: Migrazioni, Osservatorio Europa, Politica

About Franco Di Giangirolamo: Franco Di Giangirolamo (1946) è il Presidente dell'Auser Regionale dell'Emilia-Romagna.

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