Ucraina: Firmato accordo tra Yanukovich e le opposizioni

| 21 Febbraio 2014 | Comments (0)

 

 

 

Diffondiamo da Il fatto quotidiano del 21 febbraio 2014

A Kiev è stato firmato l’accordo tra il presidente ucraino Viktor Ianukovich e i rappresentanti delle opposizioni per mettere fine alle violenze. L’accordo raggiunto prevede elezioni anticipate, la riforma della Costituzione e la formazione di un governo di unità nazionale. Si tornerà al testo del 2004 ha annunciato Yanukovich che limita i poteri presidenziali a vantaggio del parlamento e del governo.

La firma arriva dopo l’inziale rifiuto di Piazza Maiden ad ogni compromesso; un no all’accordo che era arrivato via twitter. Poi il via libera degli attivisti viene annunciato dai ministri degli Esteri della Germania e della Polonia, che hanno partecipato alle trattative: gli attivisti di piazza Maidan hanno accettato il compromesso e hanno incaricato i leader dell’opposizione di firmare l’accordo con il presidente. La conferma della firma dell’accordo arriva da uno dei leader anti-governativo, il nazionalista Oleg Tiaghnibok.

Segnali di distensione arrivano dalla piazza. Alcune unità della polizia schierate nel centro di Kiev, circa 1400 agenti, stanno abbandonando le posizioni a difesa dei palazzi del potere. L’accordo per far cessare le violenze arriva dopo una notte di trattative incessanti tra il presidente Yanukovich, i leader dell’opposizione, i tre ministri degli esteri dell’Ue ed un inviato russo. Secondo l’agenzia Interfax l’inviato russo non avrebbe però firmato l’accordo finale. E la Russia frena sul versamento della seconda tranche di aiuti da 2 miliardi, in attesa che si chiarisca la situazione del governo. Il ministro degli Esteri francese, Fabius, in mattinata ha frenato, parlando di un accordo ‘non ancora definitvo’: l’opposizione ucraina, ha detto, ha bisogno di consultarsi ancora. Intanto, fuori dai palazzi infiamma la protesta: vicino al Parlamento i manifestanti ucraini sparano contro la polizia.

 

La Presidente della Camera Boldrini incontra Yevhenia Tymoshenko

“ll mio primo pensiero va alla popolazione ucraina, colpita da un lutto inimmaginabile ed inaccettabile per un Paese confinante con l’Unione europea” ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini durante l’incontro con Yevhenia Tymoshenko, figlia dell’ex premier Yulia, ora in carcere. Ha poi elogiato il coraggio e la determinazione di Yevhenia e di tutti i giovani che stanno protestando a Kiev  che ricordano “che il progetto europeo è capace di suscitare grande entusiasmo e di mobilitare masse che nell`Unione Europea vedono una prospettiva di diritti e sviluppo” E alla fine dell’incontro ha aggiunto “la crisi ucraina dimostra che l’Europa può agire con forza e in maniera unitaria per difendere i diritti umani e contribuire alla stabilità”.

 

Notte di scontri a Kiev

Anche questa notte è continuata la violenza. Le proteste tra manifestanti anti governativi e polizia sono proseguite incessanti: almeno cento vittime ieri, denuncia la piazza, 67 secondo le stime ufficiali, 577 i feriti. E mentre il Parlamento ucraino condanna l’uso della forza contro i manifestanti proibendo le “operazioni antiterrorismo” annunciate dai servizi segreti (Sbu), la piazza insorge e si infiamma sempre di più. Nella notte un pullman con dentro una sessantina di giovani soldati del ministero dell’Interno, per lo più ragazzi di 18-20 anni, è stato preso d’assalto da un gruppo di manifestanti nel centro della capitale, in via Khmelnitski. Il bus è stato presto circondato da centinaia di persone: tra la folla c’era chi voleva picchiare i soldati e farli prigionieri e chi voleva lasciarli andare per via della loro giovane età. Due insorti minacciavano con delle asce i ragazzi dentro il pullman, alcuni dei quali erano in lacrime. Alla fine, in difesa dei poliziotti sono intervenuti il miliardario e deputato dell’opposizione Petro Poroshenko, la cantante Ruslana e due preti. I giovani sono stati lasciati scendere dal bus e sono stati scortati da una catena umana di manifestanti per un paio di chilometri, fino a un altro pullman del ministero dell’Interno sul quale sono potuti andar via.

 

La minaccia di sanzioni

Il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino, uscendo ieri dalla riunione di emergenza convocata a Bruxelles, aveva annunciato la decisione di introdurre “sanzioni mirate” che colpiranno “i responsabili delle violazioni dei diritti umani, della violenza e dell’uso eccessivo della forza”, procederemo con l’adozione del blocco della concessione dei visti e il congelamento dei beni di quanti sono responsabili delle violenze ucraine. Per l’Europa non c’è dubbio: “il primo responsabile è il presidente Viktor Yanukovich: è lui – si legge nelle conclusioni dei 28 – che dovrà fare i primi passi per uscire dalla crisi”. Il ministro degli Esteri dell’Ue Catherine Ashton ha spiegato che l’ampiezza delle sanzioni, che prevedono anche il blocco del materiale repressivo, sarà legata all’evoluzione della crisi. Si spera, quindi, che da questo accordo raggiunto in nottata, scaturisca una soluzione duratura e che, soprattutto, ponga fine alle violenze.

 

 

Category: Osservatorio internazionale

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