Amina Crisma: L’Università di Bologna aderisce alla campagna di Amnesty “Verità per Giulio Regeni”

| 17 Marzo 2016 | Comments (0)
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La tragica morte del giovane ricercatore italiano Giulio Regeni, misteriosamente scomparso al Cairo il 25 gennaio scorso  e ritrovato il 3 febbraio barbaramente assassinato, ha suscitato profonda emozione, dolore e indignazione fra i docenti e gli studenti dell’Università di Bologna. In molti hanno aderito a titolo personale alla campagna di Amnesty International “Verità per Giulio Regeni” e hanno sottoscritto l’appello affinché sia fatta piena luce sugli autori, sui responsabili e sulle circostanze del suo assassinio ponendo fine a depistaggi, ambiguità e reticenze.
Ora è l’Ateneo a livello istituzionale ad aderire ufficialmente a tale campagna: su proposta del Rettore Francesco Ubertini, con voto unanime  il Senato accademico  nella seduta del 16 marzo ha approvato la mozione di cui riportiamo qui sotto i passi salienti:
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“Come membri di una comunità scientifica e accademica, tutti noi sentiamo la forte esigenza di chiedere che sia fatta piena luce sull’angosciosa e oscura vicenda del dott. Regeni. Consapevoli della necessità di ribadire valori quali la libertà della ricerca, i diritti umani e il rispetto delle differenze culturali, in quanto comunità accademica e di studiosi, rivendichiamo il diritto e dovere di perseguire la ricerca nelle sue molteplici forme e nei vari ambiti dei saperi, sulla base della reciproca conoscenza, del rispetto e della più ampia solidarietà. Forti di tali valori chiediamo venga fatto tutto il possibile affinché la verità emerga e manifestiamo profonda vicinanza alla famiglia, alle amiche, amici, colleghe e colleghi di Giulio Regeni” (da magazine.unibo.it).

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L’adesione alla campagna di Amnesty si attua esponendo il manifesto che reca la scritta sopra riportata.

Invitiamo i lettori di Inchiesta a darvi diffusione e ad aderirvi, sia a titolo personale sottoscrivendo il relativo appello in rete, sia coinvolgendo in quest’iniziativa gli enti, i gruppi, i collettivi, le istituzioni, le organizzazioni di cui fanno parte.

 

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Category: Guerre, torture, attentati, Osservatorio internazionale, Scuola e Università

About Amina Crisma: Amina Crisma ha studiato all’Università di Venezia conseguendovi le lauree in Filosofia, in Lingua e Letteratura Cinese, e il PhD in Studi sull’Asia Orientale. Insegna Filosofie dell’Asia Orientale all’Università di Bologna; ha insegnato Sinologia e Storia delle religioni della Cina alle Università di Padova e di Urbino. Fa parte dell’Associazione Italiana Studi Cinesi (AISC) e, come socia aggregata, del Coordinamento Teologhe Italiane (CTI). Ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale a professore di seconda fascia per l’insegnamento di Culture dell’Asia. Tra le sue pubblicazioni: Il Cielo, gli uomini (Venezia 2000); Conflitto e armonia nel pensiero cinese (Padova 2004); Neiye, Il Tao dell'armonia interiore (Garzanti, Milano 2015), Confucianesimo e taoismo (EMI, Bologna 2016), Meditazione taoista (RCS Milano 2020). Ha contribuito a varie opere collettanee quali La Cina (Torino 2009), Per una filosofia interculturale (Milano 2008), Réformes (Berlin 2007), In the Image of God (Berlin 2010), Dizionario del sapere storico-religioso del Novecento (Bologna 2010), Confucio re senza corona (Milano 2011), Le graphie della cicogna: la scrittura delle donne come ri-velazione (Padova 2012), Pensare il Sé a Oriente e a Occidente (Milano 2012), La diversità feconda, dialogo etico fra religioni (Bologna 2021). Fra le riviste a cui collabora, oltre a Inchiesta, vi sono Asiatica Venetiana, Cosmopolis, Giornale Critico di Storia delle Idee, Ėtudes interculturelles, Mediterranean Journal of Human Rights, Prometeo, Paradoxa, Parolechiave, Sinosfere. Fra le sue traduzioni e curatele, la Storia del pensiero cinese di A. Cheng (Torino 2000), La via della bellezza di Li Zehou (Torino 2004), Grecia e Cina di G.E.R. Lloyd (Milano 2008). Tra i suoi saggi: Il confucianesimo: essenza della sinità o costruzione interculturale?(Prometeo 119, 2012), Attualità di Mencio (Inchiesta online 2013), Passato e presente nella Cina d’oggi (Inchiesta 181, 2013), Taoismo, confucianesimo e questione di genere nelle ricerche e nei dibattiti contemporanei (2014), La Cina su Inchiesta (Inchiesta 210/2020), Quale ruolo per la Cina nello spazio pubblico? fragore di silenzi e clamore di grandi narrazioni (Sinosfere 14 marzo 2021). I suoi ambiti di ricerca sono: il confucianesimo classico e contemporaneo, le fonti taoiste, le relazioni interculturali Cina/Occidente, il rapporto passato/presente, tradizione/modernità nella Cina d’oggi, i diritti umani e le minoranze in Cina, le culture della diaspora cinese, le questioni di genere nelle tradizioni del pensiero cinese. Ha partecipato a vari convegni internazionali sul dialogo interculturale e interreligioso promossi dalle Chaires UNESCO for Religious Pluralism and Peace di Bologna, di Tunisi, di Lione, dalla Konrad Adenauer Stiftung di Amman, da Religions for Peace, dalla Fondazione Scienze Religiose di Bologna. Coordina l’Osservatorio Cina di Inchiesta e di valorelavoro ( www.valorelavoro.com ). Cv dettagliato con elenco completo delle pubblicazioni: al sito web docente www.unibo.it

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