Dalai Lama e Ahmad Al-Tayyeb: Coronavirus, speranza e solidarietà

| 30 Marzo 2020 | Comments (0)

 

 

 

Diffondiamo da Il Mattino del  30 marzo 2020

Potente l’immagine della supplica di Papa Francesco , ritto davanti alla Basilica di fronte a una piazza San Pietro deserta.

      

   1. Il messaggio del Dalai Lama

Ora anche altri capi religiosi, con modalità tutte proprie, sono intervenuti sul Coronavirus inviando messaggi ai propri  fedeli. «Di fronte alle minacce alla nostra salute e al nostro benessere, è naturale provare ansia e paura. Tuttavia, mi conforta molto il seguente saggio consiglio per esaminare i problemi che abbiamo di fronte: “Se c’è qualcosa da fare, fatelo, senza bisogno di preoccuparvi; se non c’è niente da fare, preoccuparsi ulteriormente non sarà d’aiuto”»  Questo scrive il Dalai Lama in un messaggio diffuso e tradotto dal centro culturale tibetano Ghe Pel Ling.
«Miei cari fratelli e sorelle, Scrivo queste parole – si legge nello scritto del Dalai lama – in risposta alle ripetute richieste di molte persone in tutto il mondo. Oggi stiamo attraversando un periodo eccezionalmente difficile a causa dello scoppio della pandemia di coronavirus. Oltre a questo, l’umanità deve affrontare altri problemi, come il cambiamento climatico estremo. Vorrei cogliere l’occasione per esprimere la mia ammirazione e la mia gratitudine ai governi di tutto il mondo, compreso quello indiano, per i passi che stanno compiendo per affrontare queste sfide. L’antica tradizione indiana descrive la creazione, il mantenimento e la distruzione di mondi nel tempo. Tra le cause di tale distruzione ci sono le armi e le malattie, che sembrano essere in accordo con ciò che stiamo vivendo oggi. Tuttavia, nonostante le enormi sfide che dobbiamo affrontare, gli esseri viventi, compresi gli esseri umani, hanno dimostrato una notevole capacità di sopravvivenza. Per quanto difficile possa essere la situazione, dovremmo impiegare la scienza e l’ingegno umano con determinazione e coraggio per superare i problemi che ci troviamo ad affrontare. Al momento tutti stanno facendo del loro meglio per contenere la diffusione del coronavirus. Plaudo agli sforzi concertati delle nazioni per limitare la minaccia».

 

 

 

 

       2. Il messaggio  del  Gran Imam di Al Azhar.
Solidarietà a tutti i popoli che stanno soffrendo per l’emergenza coronavirus viene espressa anche dal Gran Imam di Al Azhar. 

«Esprimo la solidarietà di Al-Azhar a tutti i Paesi e tutti i popoli del mondo che stanno combattendo la diffusione di questa epidemia.  Sostenere coloro che in queste ore stanno dando soccorso alle vittime e aderire ciascuno personalmente e con responsabilità alle regole del contenimento dell’epidemia sono un dovere religioso e umanitario, ma anche un’applicazione pratica della fratellanza umana», il messaggio che lo sceicco Ahmad Al-Tayyeb, Grand Imam di al-Azhar, l’università punto di riferimento del mondo sunnita con sede al Cairo, ha rivolto in tv. 

Nel videomessaggio, di cui riferisce il Sir,  il Grand Imam, osserva: «Il mondo oggi vive in un grande terrore e in un’angoscia intensa, a seguito della rapida diffusione dell’epidemia di Coronavirus, che ha causato il contagio e la morte di centinaia di migliaia di persone e ha travolto il corso della vita normale in tutto il mondo. In queste dure condizioni, Stati, popoli, individui, istituzioni, ciascuno di noi, tutti abbiamo la responsabilità di fare la nostra parte nella lotta contro questa epidemia, contenendola e proteggendo l’umanità dai suoi pericoli».  Nel messaggio, Al-Tayyeb ricorda «con grande orgoglio e apprezzamento, gli enormi sacrifici che stanno facendo medici, infermieri e tutti gli operatori sanitari, coloro che rischiano la loro stessa vita per affrontare questa sfida per l’intera umanità. Il nostro successo in questa battaglia dipende principalmente dalla nostra determinazione a seguire con risoluta decisione e rigore» le regole anti contagio.«Sono imperativi legali» e non attenersi a queste regole è, secondo anche la legge islamica, «un peccato».

 

 

Category: Culture e Religioni, Osservatorio internazionale, Osservatorio Tibet

About Vittorio Capecchi: Vittorio Capecchi (1938) è professore emerito dell’Università di Bologna. Laureatosi in Economia nel 1961 all’Università Bocconi di Milano con una tesi sperimentale dedicata a “I processi stocastici markoviani per studiare la mobilità sociale”, fu segnalato e ammesso al seminario coordinato da Lazarsfeld (sociologo ebreo viennese, direttore del Bureau of Applied Social Research all'interno del Dipartimento di Sociologia della Columbia University di New York) tenuto a Gosing dal 3 al 27 luglio 1962. Nel 1975 è diventato professore ordinario di Sociologia nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna. Negli ultimi anni ha diretto il Master “Tecnologie per la qualità della vita” dell’Università di Bologna, facendo ricerche comparate in Cina e Vietnam. Gli anni '60 a New York hanno significato per Capecchi non solo i rapporti con Lazarsfeld e la sociologia matematica, ma anche i rapporti con la radical sociology e la Montly Review, che si concretizzarono, nel 1970, in una presa di posizione radicale sulla metodologia sociologica [si veda a questo proposito Il ruolo del sociologo (a cura di P. Rossi), Il Mulino, 1972], e con la decisione di diventare direttore responsabile dell'Ufficio studi della Federazione Lavoratori Metalmeccanici (FLM), carica che manterrà fino allo scioglimento della FLM. La sua lunga e poliedrica storia intellettuale è comunque segnata da due costanti e fondamentali interessi, quello per le discipline economiche e sociali e quello per la matematica, passioni queste che si sono tradotte nella fondazione e direzione di due riviste tuttora attive: «Quality and Quantity» (rivista di modelli matematici fondata nel 1966) e «Inchiesta» (fondata nel 1971, alla quale si è aggiunta più di recente la sua versione online). Tra i suoi ultimi libri: La responsabilità sociale dell'impresa (Carocci, 2005), Valori e competizione (curato insieme a D. Bellotti, Il Mulino, 2007), Applications of Mathematics in Models, Artificial Neural Networks and Arts (con M. Buscema, P.Contucci, B. D'Amore, Springer, 2010).

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