Allarmi siam razzisti e… sull’orlo della guerra civile?

| 17 Dicembre 2011 | Comments (0)


Due persone sparate e uccise a Firenze in pieno giorno. E molte ferite. Da un neonazista che voleva “ripulire” l’Italia dai “negri”. Un pugno di ore prima a Torino un corteo di “popolo” attacca un campo rom e lo incendia, sulla base della falsa denuncia di una giovane che, temendo i controlli vaginali che la “civile” famiglia italiana le imponeva periodicamente per assicurarsi della sua verginità, avendola persa con un amico, accusava due rom di stupro. Di fronte a fatti di questo genere, chiederci se siam razzisti è veramente troppo poco. Intanto mettiamo in fila i fatti incontestabili.

In Italia esiste una legge che addita come criminali, cioè passibili di condanna penale, gli stranieri che non hanno il permesso di soggiorno, criminali senza reato contro le persone o le cose, soltanto contro i confini. Una legge consimile non esiste da nessuna altra parte, almeno in Europa. Ma dire per legge che chi non abbia un permesso di soggiorno è un delinquente non significa forse eccitare il “buon cittadino” virtuoso della legge e dell’ordine a perseguire in forma diretta il “ criminale”? Dargli il via libera a compiere “giustizia”, ovvero a giustiziare il “reo” pistola in pugno come il neonazista fece a Firenze? Questa legge vergognosa, di stampo propriamente nazista, quando appunto si crearono dei “criminali” senza delitto, ma solo per religione, gli ebrei, o per etnia, gli zingari o rom che dir si voglia, o per opinione e/o ideologia, i comunisti, poi anche i democratici, è il cuore e il pilastro di una legislazione che lede in profondità i diritti civili e finanche i diritti umani dei cittadini stranieri, in particolare extracomunitari. E noi non abbiamo protestato, fatto obiezione di coscienza, o disobbedienza civile, assistendo imbelli anche alla costruzione dei centri di identificazione e espulsione (CIE), dove si è detenuti sottratti alla legge ordinaria, strictu sensu campi di concentramento, fino a ieri impermeabili ai giornalisti, oscuri buchi neri che ingoiano il diritto in generale e in particolare i diritti dei “segregati”.

E quando un accordo infame è stato siglato tra Gheddafi e il nostro governo, secondo il quale noi pagavamo il dittatore libico perché tenesse confinati nel deserto coloro che tentavano di raggiungere il Mediterraneo per attraversarlo fino a noi, chi si è opposto? Esseri umani confinati, picchiati, spogliati di tutto, le donne violentate, senza che si levasse voce contro simili pratiche, non quella dei partiti, tutti, ed è una vergogna per tutti, non quella delle istituzioni, a cominciare dal Presidente della Repubblica, e molto flebile anche è stata la voce della società civile.

Inoltre per vent’anni e passa i partiti di governo locale e nazionale come la Lega, la Destra di Storace e il PDL, in modo esplicito hanno alimentato una vera e propria fabbrica dell’odio e della paura verso gli stranieri, senza essere contrastati da nessuno o quasi. Il Parlamento dei rappresentanti del popolo silenzioso, ahimè. Ah, dimenticavo: le migliaia di persone, uomini, donne, bambini, che la persecuzione è democratica, finiti in fondo al mare, annegati, chi di noi si è alzato gridando che basta, era ora di finirla, che si stava commettendo un crimine contro l’umanità, e i crimini contro l’umanità non vanno in prescrizione, giova saperlo perché verrà il tempo che la storia si vendicherà della nostra ignavia. Mentre i mercanti di esseri umani prosperavano e s’arricchivano a piene mani. Non solo non c’è stata nessuna efficace e convinta azione di contrasto rispetto ai fenomeni che dicevo e altri potrei aggiungerne (si pensi solo al fatto che uno dei nostri migliori calciatori, Mario Balotelli, non è stato fatto giocare in Nazionale perché nero, coi cori che lo accompagnavano ogni volta che scendeva in campo: un negro non può essere italiano, senza che nessuno avesse il coraggio di fermare la partita, finchè egli se ne è andato), ma neppure nessuna iniziativa politica di proposta, per esempio una campagna sistematica e permanente per il diritto di voto alle elezioni amministrative per gli stranieri, extracomunitari, e per lo ius soli, cioè per il diritto di un bimbo che nasce sul suolo italiano a essere subito di nazionalità italiana, come è in Francia e negli USA. Dio ce ne guardi si sono detti i responsabili del centrosinistra e della sinistra, qua perdiamo voti. Poi li hanno persi lo stesso, ma tant’è.

Quindi nessuno stupore o meraviglia per i recenti crimini perpetrati da concittadini nostri, osceni ma pur sempre concittadini. Non perché siamo tutti colpevoli, ma perché tutti abbiamo delle responsabilità e forse è ora di assumerle. Anche perché credo che il razzismo non sia tutto. Mi pare che questi atti di razzismo e la violenza che li accompagna e li nutre siano il sintomo, oppure addirittura il prodromo, il precursore di una tendenziale guerra civile. Né il razzismo della Lega è slegato dalla sua volontà di rompere l’unità nazionale, di fare una secessione. Giova forse ricordare che negli USA ci fu una guerra appunto detta di secessione, per la liberazione degli schiavi che vide gli Stati del Nord contro il Sud. E buona parte del razzismo successivo negli Sati del Sud, con il Klu Klux Klan che torturava e linciava i neri, fu una prosecuzione di quella guerra civile che i sudisti avevano perso. Quando poi arrivò il momento dell’uguaglianza dei diritti messa in pratica dalla popolazione nera, e i ragazzi neri sulla base del Civil Rights Act (1964), decisero di entrare a scuola violando il segregazionismo e i picchetti dei bianchi, il Presidente Johnson non mandò la polizia a difendere l’applicazione della legge, ma la Guardia Nazionale, un corpo dell’esercito, che in alcuni casi sparò per aprirsi la strada, e ci furono razzisti bianchi morti, ma il diritto di ciascuno fu ristabilito. Il che non abolì il razzismo, ma rintuzzò la sua forza politica, la sminuzzò, e sebbene da allora in poi i democratici abbiano perso quasi tutte le tornate elettorali al Sud, si è arrivati all’elezione di Obama, il primo Presidente USA nero.

Quindi la lotta antirazzista è un ingrediente fondamentale non solo dell’eguaglianza dei diritti umani, civili e politici, ma pure della convivenza civile che, la crisi aiutando, viene erosa se non sgretolata ogni giorno di più dall’azione della destra, anche riducendo fin quasi ad annullarli gli spazi di democrazia in fabbrica e sui luoghi di lavoro. La convivenza civile con la democrazia, certamente tra i beni comuni più preziosi.

 

Category: Culture e Religioni, Osservatorio internazionale, Politica

About Bruno Giorgini: Bruno Giorgini è attualmente ricercatore senior associato all'INFN (Iatitutp Nazionale di Fisica Nucleare) e direttore resposnsabile di Radio Popolare di Milano in precedenza ha studiato i buchi neri,le onde gravitazionali e il cosmo, scendendo poi dal cielo sulla terra con la teoria delle fratture, i sistemi complessi e la fisica della città. Da giovane ha praticato molti stravizi rivoluzionari, ha scritto per Lotta Continua quotidiano e parlato dai microfoni di Radio Alice e Radio Città. I due arcobaleni - viaggio di un fisico teorico nella costellazione del cancro - Aracne è il suo ultimo libro.

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