Stefano Lugli: Tutto passa per l’Europa

| 25 Marzo 2014 | Comments (0)

 

 

Stefano Lugli, candidato per la lista Tsipras nel Collegio Nordest è stato intervistato da Marco Trotta per “Inchiesta”

 

“Attivo in tutte le principali vertenze ambientali nel modenese: no gas a Rivara, autostrada cispadana, bretella Campogalliano-Sassuolo, l’inceneritore di Finale Emilia”. E’ lungo l’elenco di “cose fatte” che ti snocciola Stefano Lugli, se glielo chiedi. Trentanove anni, in passato ha ricoperto anche ruoli amministrativi dal 2011 al 2005 a Finale Emilia, in provincia di Modena, per Rifondazione Comunista. Politicamente è nato nel movimento che è approdato al G8 di Genova, ma dal 2012 partecipa anche ai comitati sorti dopo il terremoto sul suo territorio. Oggi è candidato per la lista Tsipras nel collegio Nordest  e di una cosa è sicuro: “Tutto passa dall’Europa”

 

D. In che senso?

Per esempio Rivara, otto anni fa, è stata scelta da una multinazionale inglese, che ora si chiama Energy Rivara Storage, per aprire un deposito di stoccaggio di gas da 3 miliardi di metri cubi. Una progetto sperimentale mai vista in Europa, ci sono solo due esempi equivalenti negli USA in zone desertiche. L’idea era stoccare gas in estate per rivenderlo in inverno. E Rivara era stata scelta, sulla base di non si sa quali valutazioni, perché era sicura dal rischio sismico. Un fatto sempre contestato proprio dai comitati fino al terremoto del maggio 2012 che ha reso drammaticamente evidente l’inconsistenza di queste valutazioni bloccando l’iter. Ora siamo fermi ad un ricorso al TAR che Energy Rivara Storage ha fatto contro l’allora ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che ha stoppato il progetto. Regioni ed enti locali avevano messo un veto, ma c’è il rischio che con la riforma del titolo V della costituzione questa prerogativa venga tolta agli enti locali e quindi alle comunità.

 

D. Invece l’autostrada Cispadana che vertenza è?

E’ un autostrada di 67 kilometri che vorrebbe collegare Rolo (Reggio Emilia) a Ferrara attraversando centri urbani e centri abitati in quella che già 60 anni fa era individuata come una strada urbana e che ora vogliono trasforma in un un autostrada insieme a tutto il tratto di Ferrara fino al mare. In questo caso la Regione vuole scaricare il traffico che gravita su Bologna. Ma questo è in contrasto sia con quanto chiede l’Europa in investimenti sulla mobilità sostenibile. Ma soprattutto è stata contestata dai comitati  perché non serve al nostro territorio che ha bisogno di infrastrutture, sì, ma infrastrutture urbane. Tanto è vero che per 67 chilometri di austrada poi devi progettare anche 140 chilometri di strade aggiuntive di supporto che spezzano il territorio.

 

D. L’altra vertenza è la bretella Campogalliano-Sassuolo.

Anche questa inutile perché c’è già una strada che da Modena porta al distretto ceramico. realizzata da poco, a scorrimento veloce e a due corsie. E’ più che sufficiente, ma vogliono realizzare una autostrada da 234 milioni di euro che è contestata dai comitati  perché impatta su un area naturale e, per altro, a Modena si congiungerebbe ai luoghi dove c’è stata l’alluvione. Sia la bretella che la cispadana sono collegate al tema dell’Europa. Durante l’ultima legge di stabilità PD e PDL insieme presentarono un emendamento, primo firmatatorio Stefano Vaccari senatore modenese del PD, perché volevano accorpare diverse concessioni di autostrade all’A22  in modo da evitare di metterla a bando in sede europea e rischiare che l’affare lo faccesse qualcun’altro. La concessione scade nell’Aprile 2014 e quell’emendamento fu bocciato perché era in contrasto alla normativa europea.

 

D. Qual’è la vertenza nei confronti dell’inceneritore a Finale Emilia?

L’abbiamo aperta sei anni fa. E riguarda la riconversione di un ex zuccherificio in una centrale a biomasse: 12,5 megawatt di energia elettrica per 100.000 tonnellate di sorbo all’anno. Quindi si tratta di riconvertire un’intera produzione agricola per coltivare sorbo da incenerire. L’Europa ha finanziato la riconversione a seguito della chiusura dei zuccherifici per la riforma della PAC (Politica Agricola Comune), ma invece di sostenere una produzione agricola del territorio attraverso gli agricoltori, finanzia i proprietari dei zuccherifici. In tutta Italia questi progetti sono stati contestati, anche da molti enti locali. Da noi la proprietà ha avuto il permesso di costruire ma si è bloccata perché manca l’accordo con gli agricoltori. Nel senso che non c’è sostenibilità economica, si basano sostanziamente su contributi pubblici ed impoverisce la produzione agricola del territorio. Inoltre in un contesto come la pianura padana sotto pressione dal punto di vista ambientale si continuano a aggiungere impianti impattanti che producono polveri sottili. Inoltre altre esperienze hanno dimostrato che questi impianti fanno fatica a reggersi solo con produzioni agricole e quindi c’è il rischio che comincio a bruciare anche altro.

 

D.In base a queste esperienze, che proposte porti in Europa?

Abbiamo bisogno di un’Europa che sia più attenta a come vengono utilizzare le risorse pubbliche. Oggi, nella maggioranza dei casi, non aiutano lo sviluppo dei territori ma la speculazione. E poi abbiamo bisogno di invertire uan tendenza. C’è un filo che lega l’austerità europea, ai bilanci dei governi che quindi ricade sugli enti locali e poi lo pagano i cittadini. Sono queste le politiche economiche da modificare.

 

Category: Elezioni europee 2014, Movimenti

About Marco Trotta: Programmatore informatico, mediattivista e giornalista free lance. Da sempre in “direzione ostinata e contraria”, impegnato con le reti, le organizzazioni con i movimenti della società civile degli ultimi anni: da quelli pacifisti nel '99, passando per il Social Forum di Bologna e il movimento “No war” del 2003. Tra i fondatori del Bologna Free Software Forum, si occupa di diritti nella società dell'informazione, economia solidale ed ecologia. Attualmente collabora con diversi media indipendenti come Carta dei Cantieri Sociali ed il network ecopacifista Peacelink. Fa parte della redazione di «Inchiestaonline» ed è curatore dell'omonimo sito web.

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