Perché la rivolta degli Indignados a Oakland

| 11 Novembre 2011 | Comments (0)

Come è stato riportato da Peace Reporter nella prima settimana di novembre 2011, parallelamente  a quanto accaduto nelle manifestazioni contro Wall Street a  New York, circa settemila indignados hanno sfilato nella città californiana e hanno bloccato il porto di Oakland. La polizia ha usato gas lacrimogeni e spray urticanti e, dopo aver chiesto ai dimostranti di disperdersi, ha esploso granate e sparato con proiettili di gomma ferendo un attivista e fermandone una quarantina. Una parte degli indignados ha allora occupato il centro della città accampandosi in una piazza accanto al municipio e anche in questo caso è stato dato ordine alla polizia di sgomberare la piazza con qualunque mezzo.  Oakland è una città californiana di 390.000 abitanti che si trova nella costa est della S. Francisco Bay a pochi chilometri da Berkeley  e vicinissima a S. Francisco (è sufficiente attraversare il Bay Bridge). Inchiesta ha chiesto a Scot Gresham-Lancaster (musicista, compositore, performer che fa parte della band The Hub) che vive in questa città di spiegarci questo movimento e di seguito sono riportate le sue valutazioni.

 

I manifestanti con i cartelli “sciopero generale” hanno occupato il porto di Oakland che è il primo porto che viene chiuso in 46 anni negli Stati Uniti tenendo conto che si tratta del quinto porto per ampiezza  e che è stato occupato dai manifestanti come reazione alla brutalità della polizia. Nel 2003 ci fu a Oakland una manifestazione più piccola per fermare le spedizioni di armi per nave  destinate alla guerra illegale in Iraq e anche in quella occasione la reazione della polizia fu  brutale. Anche mio figlio fu ferito da una pallottola di gomma ma intorno a quella manifestazione ci fu solo molta simpatia per i manifestanti e non si ebbe un’azione di massa come questa volta. Alcune parti fondamentali della equazione sono cambiate. Le politiche economiche  neoliberiste della Federal Reserve hanno avuto, come  avevano scritto Fiedman e von Eyek, un “effetto di ricaduta” [il ” trikle down effect”] ma non è stato quello previsto [la teoria neoliberista prevedeva che appoggiando incondizionatamente le multinazionali ci sarebbe stato un effetto di ricaduta positivo per tutta la popolazione]. Questa ricaduta infatti manda cattivi odori e gli odori sono quelli  delle case perdute e delle fabbriche chiuse, lavoratori senza pensioni e assicurazioni sanitarie. Oakland ha anche  alcune sue complessità che è importante conoscere. Il sindaco Jean Quan è la prima donna asiatica sindaco di una delle maggiori città statunitensi. È’ una donna “progressista”, definibile negli Stati Uniti una “social liberal” (una liberal attenta ai problemi sociali) e la polizia sta cercando di incolparla per la violenza illegale che si è diffusa in città. A Oakland c’è una comunità cinese molto ampia e questa è uno dei punti di forza del suo elettorato. Jean Quan è stata la mia rappresentante locale prima di diventare sindaco e si è sempre dimostrata responsabile e attenta: ha trovato soluzioni ragionevoli per problemi locali. Ho sempre pensato che sarebbe stata il miglior sindaco di Oakland che avremmo potuto avere. Negli ultimi giorni però ha ordinato di sgomberare la piazza Frank Ogawa e questo certamente per rispondere alle grida arrivate a lei dalla polizia che, come i nazisti , si giustificano sempre dicendo “noi eseguiamo soltanto gli ordini”. Questo chiamare la polizia  è stato deciso da una conferenza di sindaci tenuta a Washington D. C. a cui Jean Quan ha partecipato e ho molti interrogativi su questa sua chiamata della polizia. Non è nel suo carattere considerare irrilevante l’uso massiccio della forza. C’erano bambini e persone disabili  accampati con tende nella piazza e non posso credere che abbia dato l’ordine di sgomberare la piazza con gas lacrimogeni e proiettili di gomma se non fosse stata sottoposta a qualche forte pressione non ancora nota. La  verità è che Oakland è una delle città statunitensi con il maggior numero di etnie  perché i suoi abitanti sono arrivati in questa città portuale da tutte le parti del mondo. Molti di loro vengono da luoghi in cui un certo tipo di brutalità autoritaria è la norma corrente. Ma questo non è il caso di Oakland perché questa città è stata la casa del Black Panther Party e una nota protagonista come Angela Davis ha parlato ai manifestanti che issavano i cartelli “ Occupy Oakland” proprio poche ore prima dell’intervento della polizia. D’altra parte basta ricordarci del Cointel Pro [il Counter Intelligence Program di Edgar Hoover che utilizzò metodi illegali per attaccare personaggi come Martin Luther King ] e di come avvenne a Chicago l’assassinio di Fred Hampton [il leader del Black Panther Party] per capire le cattive intenzioni che l’élite al potere negli Stati Uniti ha sempre avuto nei confronti dei movimenti. La complessità della situazione  a Oakland è poi aumentata dalla presenza di una cultura underground che è emersa negli ultimi due anni in questa città. Il primo venerdì di ogni mese c’è una open artistic action che riempie le strade di cittadini, soprattutto giovani, che cercano di raggiungere una loro autonomia economica con la loro arte, i loro mestieri e la loro capacità di offrire servizi senza diventare dipendenti dalle corporations. Molti dei manifestanti fanno parte di questo insieme di giovani tra i 20 e i 30 anni che aderisce a questa cultura alternativa che è formata da laureati che non hanno diritti e da disoccupati con un alto livello di istruzione. Questi giovani hanno capito che le politiche federali degli Stati Uniti hanno fatto fuori con Reagan i loro nonni  e hanno scaricato il debito su di loro. Non vedono più un futuro e sono perfettamente consapevoli che bisogna resistere alle pratiche usuali e al modo di pensare che ha prodotto tutto questo. Questo è per me il maggior cambiamento che sta accadendo a Oakland rispetto a quanto avvenuto nel 2003 quando la brutalità della polizia nell’area portuale costò alla città 2 milioni di dollari per danni civili ma non determinò nessun mutamento nel modo di pensare. Oggi ciò che sta avvenendo in questa città è indicativo di un cambiamento culturale e noi cittadini di Oakland speriamo che la loro azione sia sostenuta.

 

Il testo è stato tradotto dal professor Vittorio Capecchi per «Inchiestaonline».

 

Category: Movimenti

About Scot Gresham Lancaster: Scot Gresham Lancaster (nato a Redwood City in USA nel 1954) è un musicista, compositore, realizzatore di prototipi multimediali ed esperto di tecnologie educative con trenta anni di esperienza professionale. Si è dedicato alla ricerca e alla performance utilizzando le potenzialità del computer creando nuovi ambienti per la musica e per espressioni che attraversano più aree. È uno dei sei componenti del gruppo "The Hub", un gruppo formato nel 1984 a S. Francisco che utilizza il computer network in cui ogni musicista controlla con l'uso del computer un aspetto della stessa composizione. Recentemente si è esibito in una serie di performance “co-located” collaborando in tempo reale con danzatori dal vivo che si trovavano in luoghi distanti, video artisti e musicisti utilizzanti il computer network . Ha lavorato negli ultimi venti anni per realizzare prototipi multimediali e interfacce ed è stato consulente di imprese come la SEGA Usa e la Muse Communication.

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