A Ciavula: Devastata la mediateca a Riace. Domenico Lucano e i “mafiosi moderni”

| 24 Dicembre 2016 | Comments (0)

 

Diffondiamo da www. Ciavula.it del 24 dicembre 2016

RIACE – Devastata la mediateca comunale. La scorsa notte ignoti, dopo avere forzato uno degli ingressi, si sono introdotti nei locali di piazza Chiesa S. Spirito di Riace superiore e hanno fracassato i servizi igienici, suppellettili, tagliato i tubi dell’acqua e fatto allagare la grande sala. Poi hanno rovistato tra le carte e i documenti archiviati lasciandoli sul pavimento e resi inservibili in quanto rovinati dall’acqua. Un fatto inquietante se si pensa che esso rappresenta l’ennesimo tentativo di impaurire il sindaco Domenico Lucano (vedi foto in alto).

Da mesi è in corso a Riace un’azione costante di diffamare il primo cittadino, di gettare fango sul suo operato al Comune facendo sorgere sospetti. E i soliti ignoti dimostrano che sono capaci di tutto, che non si fermano a niente pur di condizionare l’attività di Lucano. Un’attività che ha portato senza alcun dubbio Riace alla rinascita. Un borgo che si era ridotto a poche anime, con le scuole che chiudevano e dove non esisteva più alcuna attività economica, ha ripreso vita da quando alla guida del Comune è arrivato Domenico Lucano.

Dall’esperimento di accoglienza dei migranti si è arrivati ad un vero e proprio “modello”, guardato con interesse da tutto il mondo. Non si contano più le partecipazioni di Lucano in diverse parti del mondo, in università prestigiose, nelle più alte istituzioni, dove lo stesso porta con semplicità la sua esperienza, l’esperienza di un piccolo borgo della Calabria, dove l’accoglienza è vera integrazione e reale sviluppo. Solo per citare le cose avvenute nel corso di quest’anno, basta ricordare l’inserimento di Domenico Lucano tra i più grandi della terra, da parte della prestigiosa rivista americana “Fortune”. E poi, ancora, la partecipazione ad un incontro al Parlamento europeo, all’università di Cambridge, in Vaticano. Il credo di Lucano è l’accoglienza, che ha consentito, da quando è sindaco di Riace, di fare riaprire le case mezze diroccate del borgo antico e renderle vivibili. Come altrettanto vivibile è l’intero centro storico, con botteghe artigianali e attività varie, come la raccolta porta a porta dei rifiuti differenziati, mediante l’utilizzo di due asinelli. E tutto questo significa lavoro e occupazione. Basta contare le associazioni e le cooperative che gestiscono i diversi servizi attivati in questi anni.

Ma qualcuno ha deciso che queste cose non s’hanno più da fare o si devono fare secondo vecchie logiche. Proprio quelle logiche che Domenico Lucano ha sempre combattuto a viso aperto, senza paura di sorta. Ecco che ritornano gli spettri di qualche anno fa, quando, sempre persone ignote, hanno sparato diversi colpi di pistola alla porta della taverna Donna Rosa, gestita dall’associazione Città Futura don Pino Puglisi, madre di tutte le associazioni nate successivamente nel paese per gestire i progetti di accoglienza. Forse è la stessa strategia usata da chi ha avvelenato, sempre anni addietro i cani del figlio di Lucano. Lucano è andato avanti lo stesso. Due anni fa è stato rieletto sindaco per la terza volta.

A maggio scorso Lucano ha deciso di dare uno scossone al suo esecutivo comunale, lasciando fuori dalla giunta il vicesindaco e un assessore. Negli ultimi tempi qualcuno ha fatto circolare dei video anonimi infamanti contro lo stesso Lucano che, scocciato e non temendo alcunché, ha convocato un’assemblea pubblica per il 30 dicembre per comunicare al consiglio comunale di Riace e alla gente le sue intenzioni di dimettersi se solo qualcuno dovesse sollevare dubbi sulla sua correttezza e trasparenza nell’amministrazione del paese. Da lì sono giunte centinaia di adesioni all’assemblea prevista, tant’è che si era deciso di spostare l’iniziativa nei locali della mediateca, avendo l’aula consiliare spazi più ridotti. E allora qualcuno, i soliti ignoti probabilmente, ha deciso di metterla a soqquadro e renderla inservibile per quella data. “Non mi vogliono fare parlare” ha commentato solamente Domenico Lucano, ancora più rammaricato per quando sta avvenendo a Riace ultimamente, ma forte ad affrontare le schegge velenose lanciate contro di lui da questi “mafiosi moderni”


 

CIAVULA CHI SIAMO La cooperativa Sankara è nata nel gennaio del 2015, quando 4 professionisti della provincia reggina decisero di unire le rispettive professionalità e competenze per dare vita ad un progetto unitario capace di rispondere ai sogni e alle esigenze di ognuno. Unanimemente abbiamo scelto il nome Sankara. Sankara come quel Thomas ribelle e carismatico da molti meglio conosciuto come il Che Guevara africano. Il politico rivoluzionario che attuò riforme radicali in Burkina Faso per contrastare l’imperante povertà, per combattere il flagello dell’Aids, e che con una campagna per la riduzione della spesa pubblica e una drastica lotta alla corruzione, tolse numerosi privilegi ai politici e ai potenti militari. Decidere di creare e pubblicare questo nuovo giornale web di informazione localissima, che provocatoriamente abbiamo chiamato ciavula.it, è stata la prima cosa che ci è venuta in mente. Perché sentivamo la necessità di avere uno spazio nostro, libero e indipendente, gestito come pare e piace a noi.

Ciavula non sarà un solo giornale, sarà due giornali. Abbiamo preso in parola l’espressione “informazione locale”. Vogliamo essere il giornale di Caulonia e il giornale di Gioiosa Ionica. Capita spesso davanti alle edicole o nei bar dove c’è la copia di un quotidiano regionale di vedere i nostri compaesani che aprono direttamente alle pagine delle Locride alla ricerca di notizie sul proprio paese, su fatti vicini, vicinissimi. Ecco, noi vi risparmieremo la ricerca, cittadini di Caulonia e Gioiosa sul nostro sito troverete solo notizie sul vostro paese. Ciavula è una testata indipendente, non abbiamo finanziatori e proveremo a fare del nostro meglio coi nostri pochi mezzi, con le nostre due redazioni piccole ma estremamente motivate. Oggi partiamo per un viaggio che non sappiamo dove ci porterà. Ci saranno difficoltà e mancanze ma crediamo anche gratificazioni ed entusiasmo.

Ci auguriamo che vogliate essere nostri compagni di cammino lungo il sentiero che vorremmo portasse, parafrasando Pirandello, alla scoperta della Luna: «Si, egli sapeva, sapeva che cos’era; ma come tante cose si sanno, a cui non si è dato mai importanza. E che poteva importare a Ciàula, che in cielo ci fosse la Luna? Ora, ora soltanto, così sbucato, di notte, dal ventre della terra, egli la scopriva» (Luigi Pirandello – Novelle per un anno).

Notizia tratta da: http://ciavula.it/chi-siamo/

 

Category: Migrazioni, Movimenti, Osservatorio Sud Italia

About Domenico Lucano: Domenico Lucano (scheda a cura di Giorgio Dell'Arti) -Nato a Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria) 31 maggio 1958. Politico. Sindaco di Riace (Reggio Calabria) al terzo mandato. Unico italiano nella classifica 2016 di Fortune dei 50 uomini più influenti al mondo: al 40esimo posto, per il suo impegno sul tema dell’immigrazione. • «Per anni, sono stato un insegnante del laboratorio di chimica. Ora sono in aspettativa, ma non ho mai vissuto di politica né intendo farlo in futuro. Sono stato anche io un emigrante a Torino, a Roma. Tornare in Calabria è stata la scelta più difficile: come tanti, avrei potuto costruire la mia vita al Nord, ma la voglia di tornare era troppo forte. Da militante del movimento studentesco pensavo di poter partecipare alla costruzione di un mondo migliore. Poi quella via in Italia si è smarrita, ma a me è rimasta la voglia di fare qualcosa di concreto. Provarci non è stato semplice: la prima volta che mi sono candidato, non mi ha votato neanche mio papà. Poi, nel ’98, sulle nostre coste è sbarcato un veliero pieno di richiedenti asilo curdi. E quell’esperienza ha cambiato tutto» (ad Alessia Candito) [Rep 30/3/2016]. • «A Riace tutto arriva nel mare. I pirati turchi nell’antichità, i due guerrieri nudi modellati da Fidia o da maestri della sua bottega – quei sensazionali Bronzi rinvenuti sui fondali da un sub a 8 metri di profondità – e un veliero carico di curdi, che nel 1998 ha trasformato uno sbarco di profughi in un’opportunità. Era estate, le 4 del mattino, e la costa ionica calabrese non sarebbe stata più la stessa: l’immigrazione di quegli 800 uomini (e donne e bambini), provenienti da Afghanistan e Iraq, ha risvegliato un borgo fantasma. Che oggi è un esempio di accoglienza. Domenico Lucano allora era a capo dell’associazione Città Futura, dedicata a don Giuseppe Puglisi, ma già elaborava nuove forme di convivenza. Oggi, che è sindaco di Riace da tre mandati, è per il Fortune Magazine uno dei 50 leader più influenti del mondo. Prima di Melinda Gates (moglie di Bill), dopo Angela Merkel, Aung San Suu Kyu, Papa Francesco e Christine Lagarde. A lui interessa poco. Non è snobismo o falsa modestia, ma il suo modo per restare visionario: “Non ne sapevo nulla e mi chiedo come abbiano fatto i giornalisti della rivista americana a scoprire questa estrema periferia del mondo”, afferma concitato (come sempre), mentre scende alla marina dal centro storico. Domenico Lucano, ex maestro di scuola, “ha realizzato un modello di ospitalità studiato in tutta Europa”, si legge nel profilo dei World’s 50 Greatest Leaders. Un programma di integrazione sostenibile che ha rivitalizzato l’economia e il tessuto sociale di un borgo destinato a svuotarsi» (Donata Marrazzo) [S24 2/4/2016]. • A Riace è ambientato il cortometraggio del regista Wim Wenders Il volo (2010), con Ben Gazzara. • Nel 2010 Lucano si era classificato terzo nella classifica di City Majors, network internazionale che monitora e premia il lavoro dei sindaci di tutto il mondo, in base a criteri come istruzione, sanità, sicurezza. • Sposato, la moglie lavora a Siena, due figli. • Detto Mimmo. Soprannomi: «Mimmo dei curdi» e «Lucano l’afgano».

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