Nello Rubattu: In Sardegna siamo ritornati alle marce. Si ricomincia con Meridiana

| 15 Novembre 2014 | Comments (0)

 

 

Quando i sardi se la vedono brutta, normalmente si mettono a marciare, percorrendo da Nord a Sud, l’intera isola… e non è un’ironia. Lo fanno come possono: negli anni sessanta un sindaco di un piccolo paesino dell’interno, Ollolai, che poi diventò addirittura deputato, Michele Columbu, si fece a piedi tutta la Sardegna, per protestare contro le condizioni in cui versavano le zone interne dell’isola. Ogni tanto si fermava in un paese e  parlava con la gente: nessuno gli chiudeva le porte e la gente lo accoglieva, allestendo una festa a cui partecipava tutto il paese. Non erano importanti i discorsi di benvenuto, perché la gente mica era così stupida da non capire le ragioni di quella camminata, ma i sindaci, le Proloco, le associazioni, il coro, la banda e anche le parrocchie, si organizzavano per solidarizzare. Tutti in piazza, senza fare troppe storie fra partiti o colori politici.

Poi, la marcia, in Sardegna l’hanno replicata in molti: da Laconi ogni anno ne parte una per la pace nel mondo ed è molto frequentata; e ogni tanto qualche consigliere regionale o qualche deputato ci ritenta per spiegare le sue ragioni alla gente.

Adesso è cominciata la marcia dei dipendenti della compagnia aerea Meridiana che in 1634, verranno nei prossimi giorni, messi definitivamente a riposo. A loro, si sono aggiunti quelli dell’Alcoa (Alluminium Company of America), fabbrica di Portovesme, nell’iglesiente, nelle stesse condizioni di Meridiana. La marcia, di quattro giorni, percorrerà le strade della “desolazione industriale”, in cui lo Stato e la sua cattiva gestione degli accordi industriali, hanno lasciato l’intera isola.

La marcia, partita da Olbia, l’hanno voluta chiamare “Unica per il lavoro”e in quattro giorni toccherà la Baronia, il Nuorese e il Sulcis, approdando questo lunedì 17 a Cagliari (vedi foto) .

Una marcia che poi, varcherà il Tirreno per raggiungere prima le basi della compagnia aerea dislocate in varie regioni e poi Parigi, dove risiede il principe Karim Aga Khan e davanti alla cui residenza verrà portato uno striscione con le firme di tutti i 1.634 lavoratori che rischiano il licenziamento.

La marcia, la stanno facendo utilizzando mezzi propri, soprattutto le loro macchine: “In  questi giorni metteremo insieme tutte le vertenze aperte dell’Isola – ha detto Marco Bardini, cassintegrato Meridiana – Il nostro è un modello nuovo di organizzazione della protesta, non abbiamo filtri, gli artefici siamo solo noi: i lavoratori che si vorrebbe espellere dal ciclo produttivo”:
I primi a mettersi in viaggio, sono stati una trentina di “magliette rosse”, come vengono chiamati per una t-shirt che indossano sempre i 1634 licenziati di Meridiana che si sono diretti come prima tappa a Siniscola, uno dei capoluoghi della parte orientale dell’isola. Ma prima, a Olbia, hanno voluto salutare, sotto la torre del faro, il pilota Andrea Mascia, che non si muove dalla cima di quella torre da settimane.

Gli attestati di solidarietà da Olbia non sono di certo mancati: al sindaco, insieme alla Giunta, si sono aggiunti gli  studenti delle scuole superiori, reduci dalla manifestazione in città per lo sciopero nazionale che si sono radunati nel piazzale dell’aeroporto testimoniando con striscioni la vicinanza ai lavoratori in lotta. Con loro, sono arrivati gli allevatori della Coldiretti e del Movimento pastori sardi.

Venerdì, a Nuoro, è stato il giorno dell’abbraccio dei dipendenti di Meridiana con le lavoratrici in mobilità del calzificio Ros Mary, gli ex dipendenti della Legler e i minatori di Lula.

.Nel pomeriggio, attorno ai manifestanti in marcia, si sono riuniti il sindaco di Siniscola Rocco Celentano con i primi cittadini dell’Unione del Montalbo: da Bitti fino a Posada. “Questa marcia metterà insieme tutti coloro che hanno deciso di combattere per il posto di lavoro – ha ribadito Celentano – Nella protesta si inserisce a pieno titolo la vertenza del territorio nuorese: qui in Baronia come in tutta la provincia non c’è nessuno spiraglio, questa marcia è l’occasione per farsi sentire e provare a invertire la rotta”.

“Unica per il lavoro”, punta a fare l’unica cosa giusta in questo momento: mettere insieme tutte le vertenze aperte nell’Isola, con tutti i lavoratori delle aree di crisi: dal tessile all’alluminio fino al mondo delle campagne. Insieme condivideranno le varie tappe della marcia. Dopo Siniscola, sulla costa orientale, è stato il turno di Nuoro e Ottana, domenica ad Iglesias e lunedì mattina a Cagliari, sotto il palazzo della Regione. Qui verrà firmato uno striscione che poi sarà portato a Olbia ed esposto in occasione della veglia di preghiera per il lavoro organizzata dai vescovi sardi. Lo stesso striscione campeggerà nelle manifestazioni previste negli scali di Verona, Firenze e Milano, dove Meridiana ha le altre basi, per finire ad Aiglemont, Parigi, residenza dell’Aga Khan

Comunque, sempre in queste settimane è arrivata una notizia che ha messo in agitazione i dipendenti di Meridiana. Un fondo d’investimento cinese è interessato all’acquisto della Compagnia. La notizia era già circolata ma la conferma è arrivata attraverso una lettera consegnata nella mattinata alla presidenza della giunta regionale, indirizzata in particolare al presidente, Francesco Pigliaru e all’assessore ai Trasporti Deiana. Il documento è firmato dal magnate Xiaodong Zhu, 46 anni, un finanziere vivace, dai molteplici interessi che presiede il fondo Pingji Equity Shanghai Investments. L’uomo, per quanto dinamico, non agisce tuttavia in piena e solitaria autonomia. Quello di cui è al vertice è un fondo governativo, la cui gestione risponde direttamente alla Repubblica di quel Paese. Tutti ora aspettano che succeda qualcosa di positivo. Ma molti sono portati a non fidarsi troppo. Ogni tanto questi fondi che vagano per il mondo alla ricerca di occasioni di business, fanno soltanto da calmieratori alle proteste. Delle specie di analgesici per fare abbassare i toni dello scontro. Speriamo non sia così. Specialmente, speriamo non sia la solita voglia piratesca di rastrellare un po’ di soldi pubblici, contando sulla disperazione di malati in attesa di un miracolo.

A proposito: nei giorni scorsi uno degli equipaggi di Meridiana che doveva prendere servizio sull’aereo che collega Olbia con Roma, è stato fatto oggetto da un gruppo di incappucciati di una lancio di uova e farina che hanno imbrattato le loro divise… e siccome il regolamento vieta ai piloti di lavorare con le divise sporche, gli aerei per qualche ora non sono partiti, accumulando un ritardo che ha innervosito gli utenti e la solita lista di gente che dice che non si fanno così gli scioperi.

Vedete voi.


Category: Lavoro e Sindacato, Osservatorio Sardegna

About Nello Rubattu: Nello Rubattu è nato a Sassari. Dopo gli studi a Bologna ha lavorato come addetto stampa per importanti organizzazioni e aziende italiane. Ha vissuto buona parte della sua vita all'estero ed è presidente di Su Disterru-Onlus che sta dando vita ad Asuni, un piccolo centro della Sardegna, ad un centro di documentazione sulle culture migranti. Ha scritto alcuni romanzi e un libro sul mondo delle cooperative agricole europee. Attualmente vive a Bologna

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