Vittorio Capecchi: La tigre bianca e il drago azzurro. Strategie Yin e Yang

| 22 Luglio 2019 | Comments (0)

 

 

Diffondiamo dal numero 204 di “Inchiesta” aprile-giugno 2019 l’editoriale di Vittorio Capecchi

 

Due strategie dall’antica Cina.

Nel mondo simbolico della Cina pre- imperiale è noto il simbolo del Taiji in cui viene sottolineata la complementarietà tra le due principali forze dell’universo: lo Yin (bianco) e lo Yang (nero) con la presenza di una parte Yang nello Yin (il punto nero nella parte bianca) e una presenza Yin nello Yang (il punto bianco nella parte nera). In questa dinamica, nelle antiche stampe cinesi, viene spesso inserita nella parte Yin del Taiji una tigre bianca e, nella parte Yang, un drago azzurro e a questi due animali simbolici corrispondono due strategie di attacco/difesa. La strategia Yin della tigre bianca agisce nel tempo e può essere portata avanti anche da una singola persona per la forza di convinzioni maturate nel tempo e la capacità di sorprendere. La strategia Yang del drago azzurro agisce nello spazio e per vincere l’avversario occorre concentrare tutte le forze a disposizione su un obiettivo preciso. La strategia Yang si basa sulla forza che dà l’unione di più persone [le grandi manifestazioni a Hong Kong contro l’estradizione forzata in Cina] ma anche la strategia Yin è importante [la ministra neozelandese Jacinda Arden, che ha indossato il velo islamico per rendere omaggio alle vittime di Christchurch, ha compiuto un gesto simbolico di pace che ha colpito e la sua immagine è stata proiettata sulla torre più alta del mondo, la Burj Khalifa a Dubai] .

 

Scenari trasversali.

In Italia c’è un governo mai così a destra, una sinistra disunita e inesistente e un PD in stato confusionale che non ha ancora fatto i conti con il Jobs Act e Minniti. Per parlare di strategie Yin e Yang bisogna passare dai partiti al sindacato come emerge dall’intervista fatta a Francesca Re David che apre questo numero. La strategia Yang seguita è quella che la Re David chiama “il dovere di lottare uniti” e questa strategia ha portato allo sciopero unitario dei metalmeccanici a Milano, Firenze e Napoli ma vi sono anche strategie Yin come il dialogo costruttivo con i movimenti Yin delle donne. Nella stessa direzione è Francesco Garibaldo che, attraverso l’analisi del settore auto, denuncia la totale assenza di una politica industriale del governo italiano concludendo che un cambiamento sarà impossibile “senza una dura lotta sociale”. Il testo di Daniela Padoan e Mario Agostinelli collega strettamente le lotte per il lavoro con quelle a favore dell’ambiente e traccia una serie di indicazioni per collegare strategie Yin (come quella iniziata da Greta Thunberg) con strategie Yang. Le posizioni di papa Francesco, al quale il testo si riferisce, sono una continua valorizzazione di strategie Yin [il gesto dell’elemosiniere del Papa che sblocca a Roma il contatore agli abusivi] e diventa importante una rilettura laica del Vangelo come emerge dall’articolo di Amina Crisma. Bruno Giorgini analizza nel suo testo il futuro delle grandi città mentre Emilio Rebecchi analizza il caso della diciassettenne olandese Noa Pothoven che si è lasciata morire. Nel presente e futuro delle strategie Yin e Yang non c’è solo la politica, il lavoro e l’ambiente ma anche il prendersi cura di aggregati collettivi come le citta e di singole persone come Noa.

Scenari europei e internazionali

Gli interventi di Antonio Lettieri, Vincenzo Comito, Armando Boito, Massimo Serafini mettono a fuoco una scenario europeo e internazionale complesso in cui si collocano, a partire da attori politici diversi, le strategie Yin e Yang. Lettieri ci ricorda che nell’ultimo decennio l’eurozona è stata l’area con minore crescita e più alta disoccupazione nel mondo sviluppato mentre la crescita negli Stati Uniti è stata costante e con disoccupazione al 3,6%, la più bassa degli ultimi cinquanta anni. Comito analizza la grande crescita della Cina e la nuova Via della seta individuando ancora una volta l’inadeguatezza della politica industriale italiana. Massimo Serafini analizza la Spagna dopo le elezioni politiche ed europee e mostra la volontà del popolo spagnolo di essere governato a sinistra [PSOE e Podemos non raggiungono però la maggioranza dei seggi e per governare occorre l’appoggio delle forze nazionalistiche Basche e Catalane]. Podemos esce da queste elezioni ridimensionato per essersi mostrato incapace di sintonizzarsi con le strategie Yin delle femministe spagnole e dei movimenti giovanili per fermare i cambiamenti climatici (e anche questo è un insegnamento da non sottovalutare).

 

Guardare indietro per guardare avanti.

Le attuali e future strategie Yin e Yang possono trarre preziosi suggerimenti dal passato come mostrano i saggi di Antonio Lettieri, Umberto Romagnoli, Matteo Gaddi e Maria Luisa Pesante.

Un approfondimento sul Brasile.

Il testo di Armando Boito e il Dossier sul Brasile a cura di Rogério Gonçalves de Freitas mostrano che il Brasile è tornato ad avere gli stessi incubi che aveva durante la dittatura militare terminata nel 1985. L’attuale governo di Bolsonaro è un governo militare contro il mondo del lavoro, la scuola, l’università, l’ambiente, i movimenti delle donne e dei giovani. Il Dossier termina con il sottolineare la strategia Yang del Frente Unico.

Category: Editoriali, Osservatorio Cina, Politica

About Vittorio Capecchi: Vittorio Capecchi (1938) è professore emerito dell’Università di Bologna. Laureatosi in Economia nel 1961 all’Università Bocconi di Milano con una tesi sperimentale dedicata a “I processi stocastici markoviani per studiare la mobilità sociale”, fu segnalato e ammesso al seminario coordinato da Lazarsfeld (sociologo ebreo viennese, direttore del Bureau of Applied Social Research all'interno del Dipartimento di Sociologia della Columbia University di New York) tenuto a Gosing dal 3 al 27 luglio 1962. Nel 1975 è diventato professore ordinario di Sociologia nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna. Negli ultimi anni ha diretto il Master “Tecnologie per la qualità della vita” dell’Università di Bologna, facendo ricerche comparate in Cina e Vietnam. Gli anni '60 a New York hanno significato per Capecchi non solo i rapporti con Lazarsfeld e la sociologia matematica, ma anche i rapporti con la radical sociology e la Montly Review, che si concretizzarono, nel 1970, in una presa di posizione radicale sulla metodologia sociologica [si veda a questo proposito Il ruolo del sociologo (a cura di P. Rossi), Il Mulino, 1972], e con la decisione di diventare direttore responsabile dell'Ufficio studi della Federazione Lavoratori Metalmeccanici (FLM), carica che manterrà fino allo scioglimento della FLM. La sua lunga e poliedrica storia intellettuale è comunque segnata da due costanti e fondamentali interessi, quello per le discipline economiche e sociali e quello per la matematica, passioni queste che si sono tradotte nella fondazione e direzione di due riviste tuttora attive: «Quality and Quantity» (rivista di modelli matematici fondata nel 1966) e «Inchiesta» (fondata nel 1971, alla quale si è aggiunta più di recente la sua versione online). Tra i suoi ultimi libri: La responsabilità sociale dell'impresa (Carocci, 2005), Valori e competizione (curato insieme a D. Bellotti, Il Mulino, 2007), Applications of Mathematics in Models, Artificial Neural Networks and Arts (con M. Buscema, P.Contucci, B. D'Amore, Springer, 2010).

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