Vittorio Capecchi: Attualità di Philip K. Dick

| 20 Aprile 2019 | Comments (0)

 

 

Con gli auguri di Buona Pasqua diffondiamo l’editoriale di “Inchiesta” gennaio- marzo 2019 dal titolo “Attualità di Philip K. Dick”

 

 

 

Perché fa riflettere la fine del romanzo L’uomo nell’alto castello? Cosa significa oggi l’esagramma 61 La verità interiore?

L’attualità di Philip K. Dick è confermata dai libri scritti sulla sua opera (consiglio tra i più recenti Philip K. Dick and Philosophy a cura di D. E. Wittkower, 2011) e dalle profonde suggestioni che ancora emergono dalle sue opere. Per capire il mondo in cui viviamo è utile la rilettura del The Man in the Hight Castle (1962) tradotto in Italia anche con il titolo La svastica sul sole. Il libro inizia con una ucronia: le potenze dell’Asse hanno vinto gli Alleati nella seconda guerra mondiale e il nazismo è diffuso anche in California dove la storia e ambientata. I personaggi del romanzo si muovono seguendo le indicazioni dell’Yijing (I king) e l’affascinante protagonista femminile Juliana Frink (che insegna judo in una piccola palestra del Colorado) va a trovare, alla fine del romanzo, lo scrittore di fantascienza Hawthorne Abendsen, l’Uomo nell’Alto Castello, che ha scritto La cavalletta non si alzerà più (The Grasshopper Lies Heavy) in cui sostiene che la seconda guerra mondiale è stata vinta dagli alleati. Chi ha ragione? Juliana consulta l’Yijing e i sei lanci delle tre monete indicano l’esagramma 61, La verità interiore. II libro di Abendsen ha ragione: la seconda guerra mondiale è stata vinta dagli Alleati. Perché allora Juliana è arrabbiata (la protagonista afferma: “non avrei mai pensato che la verità mi facesse arrabbiare”)? Perché il nazismo (definito da Dick “un espansione dell’Io fino ai suoi limiti estremi, un far confusione tra chi adora e ciò che è adorato”) è penetrato in profondità anche nella società americane e nei suoi abitanti. Il termine La verità interiore in cinese è Zhong Fu dove Fu significa avere fiducia, prendersi cura dei più deboli, e Zhong spinge all’azione: l’ideogramma è una freccia che colpisce il bersaglio e il suo suono è quello del Gong. Juliana accetta il consiglio dell’Yijing e esce dall’incontro con Abendsen, arrabbiata e decisa a portare giustizia in un mondo in cui la verità è continuamente manipolata.

Scenari trasversali

Gli scenari di violenza terroristica e di emergenza ambientale tendono ad essere trasversali come l’aumento delle disuguaglianze e lo spostamento di popolazioni per emergenze economiche e politiche. A questi scenari trasversali la sinistra in Occidente ha risposto fino adesso in modo inadeguato e i saggi presenti in questo numero di “Inchiesta” cercano di spiegare quelle mancate risposte.

 

Scenari trasversali: lavoro e sindacato.

Gabriele Polo analizza la sindacalizzazione nel mondo e sottolinea come predomini una caduta nel tasso di sindacalizzazione (ad esempio il tasso di sindacalizzazione negli Stati Uniti è passato dal 35% negli anni ’70 all’attuale 10,7%) e le spiegazioni di questa crisi della rappresentanza sindacale sono individuate nelle maggiori capacità del capitale di internazionalizzarsi tendendo a dividere e frantumare mentre i sindacati restano aggrappati a una dimensione nazionale inadeguata a fronteggiare la nuova dimensione del lavoro. Questa crisi di rappresentanza è sottolineata anche nel saggio di Umberto Romagnoli che analizza la storia del diritto del lavoro dopo il crollo del muro di Berlino e i cambiamenti nelle tecnologie e nella geopolitica della mondializzazione. Lavoro e sindacato sono anche al centro del progetto di archivio delle carte di Claudio Sabattini, descritto da Tommaso Cerusici, e delle riflessioni di Tiziano Rinaldini, intervistato da Giuseppe Pezzarossi, che di fronte all’arretramento dei diritti e alla frammentazione del lavoro, dopo aver ricostruito la storia dell’industria e del sindacato a Reggio Emilia, vede importante per la sinistra far riemergere la soggettività del lavoro/lavori. Come scrive Tiziano Rinaldini “Una soggettività che in quanto condivisa, costruita e partecipata con i lavoratori e le lavoratrici, possa costituire una credibile capacità collettiva di trasformazione della realtà e di lotta di altri interessi politici e sociali per far valere il punto di vista del lavoro (..) In questa visione il ruolo di forze politiche, sociali e sindacali non è negato, ma è concepito come servizio a questo percorso di ripresa della soggettività”. Questi limiti della sinistra individuati da Rinaldini si intrecciano con quelli sottolineati dal marxismo “erosivo” di Erik Olin Wright recentemente scomparso il cui pensiero è presentato da Roberto Mapelli.

Scenari traversali: politiche regionali, scuola, ambiente, movimenti delle donne.

Daniele Balicco nel suo articolo “Quando uno Stato muore” analizza i pericoli di una secessione, mascherata da autonomia, delle regioni del nord da quelle del sud. Lo psichiatra bolognese Emilio Rebecchi analizza invece le difficoltà di apprendimento che ragazzi e ragazze possono incontrare nella scuola italiana presentando uno scenario in cui la paura che circola nelle famiglie e nella società può ostacolare il piacere della conoscenza: il gioco dei perché. Le politiche ambientali sono al centro del saggio di Mario Agostinelli che tratta i temi del clima, rifugiati ambientali, cura della Terra, decarbonizzazione e transizione energetica. Le lotte per la salvaguardia del creato hanno avuto una vampata non prevista NEle manifestazioni del 15 marzo in cui studenti di tutto il mondo sono scesi nelle piazze per una giornata di sciopero mondiale per il clima per seguire il gesto della studentessa svedese di sedici anni Greta Thunberg. Questi movimenti forti che emergono dalla società sono anche il tema trattato da Alessandra Mecozzi che descrive l’iniziativa mondiale delle donne dell’otto marzo: il Global Women Strike. Anche in questo caso valgono le parole della piccola Greta, che ricordano quelle della protagonista del romanzo di Philip K. Dick: non basta diffondere speranza di cambiamento, occorre passare all’azione.

Scenari europei .

Le prossime elezioni europee sono analizzate da più punti di vista in questo numero di “Inchiesta”. Antonio Lettieri ritiene che i deludenti risultati dell’eurozona e la crisi dei partiti di centro-sinistra annuncino una possibile svolta: uno shock della politica europea. Guglielmo Forges Davanzati analizza il libro, recentemente uscito di Bellofiore, Garibaldo e Mortagua: Euro al capolinea? E concorda con la tesi dei tre autori che ritengono che l’uscita dall’euro sia la risposta a una domanda sbagliata. Non sono sufficienti soluzioni “tecniche” a problemi che attengono alla dimensione politica. Un punto di vista molto importante sull’Europa è poi quello di Matteo Gaddi che considera insieme le tendenze della robotica con quelle dell’invecchiamento della popolazione lavorativa. L’auto è poi al centro delle analisi di Gianni Rinaldini, intervistato da Marco Veruggio, e di Marco Marrone e Stefano Valerio che riferiscono su una delle più importanti inchieste sul lavoro realizzate in Italia: quella sulla Fca. La lettura dei due testi mostra gli intrecci tra scelte internazionali, europee e nazionali in questo settore che è ancora essenziale per capire le tendenze del capitale. Infine i saggi di Giacomo Galletti sull’Inghilterra e di Massimo Serafini sulla Spagna fanno capire come la situazione politica, economica e sociale delle diverse nazioni europee faccia emergere la fragilità di situazioni interne di povertà, disoccupazione e working poor mentre calano le nascite e la popolazione mondiale che oggi è di 8,5 miliardi salirà a 11,2 miliardi nel 2050 e sarà formata al 60% da asiatici e al 20% da africani: Questi scenari europei potrebbero essere affrontati solo da una nuova e diversa politica europea fino adesso delegata, anche istituzionalmente, ai suoi Stati più forti.

Un Dossier per una critica della scienza e della tecnologia.

Questo Dossier a cura di Laura Corradi è molto importante perché spesso non si tiene presente il ruolo della scienza e della tecnologia non solo nel lavoro ma in tutti gli ambiti della società. In questo numero è pubblicato un testo di Giuseppe Nicolosi e Rattus Norvegicus sulle mutazioni psico-antropologiche dell’attenzione e dell’immaginazione nell’epoca dei dispositivi digitali e una serie di analisi fatte da Ippolita, un gruppo di ricerca interdisciplinare e indipendente nato nel 2004.

Category: Editoriali

About Vittorio Capecchi: Vittorio Capecchi (1938) è professore emerito dell’Università di Bologna. Laureatosi in Economia nel 1961 all’Università Bocconi di Milano con una tesi sperimentale dedicata a “I processi stocastici markoviani per studiare la mobilità sociale”, fu segnalato e ammesso al seminario coordinato da Lazarsfeld (sociologo ebreo viennese, direttore del Bureau of Applied Social Research all'interno del Dipartimento di Sociologia della Columbia University di New York) tenuto a Gosing dal 3 al 27 luglio 1962. Nel 1975 è diventato professore ordinario di Sociologia nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna. Negli ultimi anni ha diretto il Master “Tecnologie per la qualità della vita” dell’Università di Bologna, facendo ricerche comparate in Cina e Vietnam. Gli anni '60 a New York hanno significato per Capecchi non solo i rapporti con Lazarsfeld e la sociologia matematica, ma anche i rapporti con la radical sociology e la Montly Review, che si concretizzarono, nel 1970, in una presa di posizione radicale sulla metodologia sociologica [si veda a questo proposito Il ruolo del sociologo (a cura di P. Rossi), Il Mulino, 1972], e con la decisione di diventare direttore responsabile dell'Ufficio studi della Federazione Lavoratori Metalmeccanici (FLM), carica che manterrà fino allo scioglimento della FLM. La sua lunga e poliedrica storia intellettuale è comunque segnata da due costanti e fondamentali interessi, quello per le discipline economiche e sociali e quello per la matematica, passioni queste che si sono tradotte nella fondazione e direzione di due riviste tuttora attive: «Quality and Quantity» (rivista di modelli matematici fondata nel 1966) e «Inchiesta» (fondata nel 1971, alla quale si è aggiunta più di recente la sua versione online). Tra i suoi ultimi libri: La responsabilità sociale dell'impresa (Carocci, 2005), Valori e competizione (curato insieme a D. Bellotti, Il Mulino, 2007), Applications of Mathematics in Models, Artificial Neural Networks and Arts (con M. Buscema, P.Contucci, B. D'Amore, Springer, 2010).

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