Ricordo dell’artista di strada falconarese Mattia Chiappa (Mat) morto nel 2008.

| 13 Marzo 2016 | Comments (0)

 

 

 

 

Su i muri di Bologna ci sono ancora tracce del suo ragazzino di profilo con il ciuffo. Mattia Chiappa aveva 23 anni quando il 13 ottobre del 2008  è rimasto folgorato domenica mattina, intorno alle 11, da una scarica della rete elettrica ferroviaria dopo essere salito sul tetto di un vagone fermo allo scalo merci per fare delle fotografie. Nonostante il vagone su cui è salito Mattia fosse fermo su di un binario morto i cavi di alimentazione delle rete ferroviaria erano comunque attivi. Probabilmente a causa di una scivolata Mattia li ha toccati morendo folgorato da una scarica di 3mila volt. Mattia era insieme ad un amico che è rimasto illeso ed ha dato l’allarme, ma quando i soccorsi sono arrivati sul posto non c’era più nulla da fare. Ne ho parlato allora su www.inchiestaonline.it e oggi, ritornando il dibattito sugli artisti di strada mi piace ricordarlo con dei video molto belli disponibili su youtube: quello di Luca Palma (2008) e quelli di Luciano Ugo (diffusi tra il 2009 e il 2011).

 

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Category: Arte e Poesia, Editoriali, Video

About Vittorio Capecchi: Vittorio Capecchi (1938) è professore emerito dell’Università di Bologna. Laureatosi in Economia nel 1961 all’Università Bocconi di Milano con una tesi sperimentale dedicata a “I processi stocastici markoviani per studiare la mobilità sociale”, fu segnalato e ammesso al seminario coordinato da Lazarsfeld (sociologo ebreo viennese, direttore del Bureau of Applied Social Research all'interno del Dipartimento di Sociologia della Columbia University di New York) tenuto a Gosing dal 3 al 27 luglio 1962. Nel 1975 è diventato professore ordinario di Sociologia nella Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna. Negli ultimi anni ha diretto il Master “Tecnologie per la qualità della vita” dell’Università di Bologna, facendo ricerche comparate in Cina e Vietnam. Gli anni '60 a New York hanno significato per Capecchi non solo i rapporti con Lazarsfeld e la sociologia matematica, ma anche i rapporti con la radical sociology e la Montly Review, che si concretizzarono, nel 1970, in una presa di posizione radicale sulla metodologia sociologica [si veda a questo proposito Il ruolo del sociologo (a cura di P. Rossi), Il Mulino, 1972], e con la decisione di diventare direttore responsabile dell'Ufficio studi della Federazione Lavoratori Metalmeccanici (FLM), carica che manterrà fino allo scioglimento della FLM. La sua lunga e poliedrica storia intellettuale è comunque segnata da due costanti e fondamentali interessi, quello per le discipline economiche e sociali e quello per la matematica, passioni queste che si sono tradotte nella fondazione e direzione di due riviste tuttora attive: «Quality and Quantity» (rivista di modelli matematici fondata nel 1966) e «Inchiesta» (fondata nel 1971, alla quale si è aggiunta più di recente la sua versione online). Tra i suoi ultimi libri: La responsabilità sociale dell'impresa (Carocci, 2005), Valori e competizione (curato insieme a D. Bellotti, Il Mulino, 2007), Applications of Mathematics in Models, Artificial Neural Networks and Arts (con M. Buscema, P.Contucci, B. D'Amore, Springer, 2010).

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