Yanis Varoufakis: 23 cose che dovete sapere su di lui

| 4 Febbraio 2015 | Comments (0)

 

 

 

 

Diffondiamo da l’Huffington Post del 4 febbraio 2015  questo testo tradotto dallo spagnolo di Gloria Rodriguez-Pina

Nella mitologia greca è nato un nuovo eroe, metà intellettuale e metà guerriero. Ha il cervello dell’economista con sensibilità artistiche inserito in un profilo marziale dal cranio rasato e sostenuto da un collo vigoroso. Spesso inclina in avanti la fronte spaziosa, si lascia cadere leggermente verso destra e poi alza la vista, inarca le sopracciglia, punta e spara dal profondo.

A 53 anni, dopo aver passato metà della sua vita a insegnare economia fuori dal suo Paese, ha abbandonato le aule per la politica con l’obiettivo di salvare la Grecia dalla depressione e dalla rovina. Possiede uno sguardo seduecente, eppure Yanis Varoufakis non ha intenzione di far prigioniera la dèa teutonica del rigore. Arriva deciso a sfidare l’ultra-austera trinità e combattere.

I 23 dettagli che seguono aiutano a conoscere il nuovo ministro greco delle Finanze, che ha dato inizio alla battaglia nella sua prima riunione con il presidente dell’Eurogruppo appena due giorni dopo la nomina. Ai media ha dichiarato di rifiutare la troika – Banca Centrale Europea, Fondo monetario Internazionale e Commissione europea – come interlocutrice, perché a suo dire si tratta soltanto di un “comitato costruito con cemento imputridito”. Insiste, questo è vero, nel dire che è “ansioso” di sedersi e negoziare con ciascuna delle parti in causa.

1 – È nato ad Atene nel 1961 ma è vissuto all’estero gran parte della sua vita. I genitori lo mandarono in Gran Bretagna dopo le scuole superiori, per proteggerlo dalle forze paramilitari che all’inizio degli anni ’80 tenevano gli studenti nel mirino. Sarebbe tornato solo dopo decenni.

2 – Scrive e parla inglese perfettamente, ma continua ad avere l’accento greco. Nel colloquio critica la tendenza dei media a semplificare e chiede alla presentatrice di smetterla di interromperlo in modo maleducato.

3 – È un blogger molto attivo ed è una star di Twitter. Puoi unirti ai suoi 174mila follower su @yanisvaroufakis o leggere il suo blog personale, nel quale ha scritto con assiduità in inglese sull’economia, i suoi saggi, la sua vita privata e i suoi progetti artistici. La cattiva notizia è che ha annunciato che scriverà meno, in quanto sarà impegnato come ministro delle Finanze del governo di Syriza. Quella buona, invece, è che è così dipendente dal blog che gli costa lasciarlo: nella settimana successiva alla vittoria di Alexis Tsipras, il 25 gennaio, ha pubblicato otto post.

4 – Ha scritto anche dei libri. Quasi tutti sono saggi di economia, però è stato anche co-autore di un libro sulla teoria dei giochi e la sua bibliografia include il catalogo di una esposizione artistica.

5 – È vissuto in Gran Bretagna finché non è arrivato a odiare la Thatcher. Tra il 1982 e il 1988 ha insegnato alla University of Essex – dove ha conseguito il dottorato nel 1987 -, alla University of East Anglia e a Cambridge. Nel 1987, la notte nella quale la Thatcher ha vinto il suo terzo mandato, ha confessato di non poterla più sopportare e ha cominciato a pianificare la sua “fuga”. Il problema era: dove andare? “L’Europa continentale non accettava gli accademici stranieri e la Grecia mi aspettava a braccia aperte con l’iscrizione alla leva militare. No grazie, mi sono detto. Persino il thatcherismo era preferibile”.

6 – Voleva scappare così lontano che è finito agli antipodi. Tra il 1988 al 2000 ha lavorato e vissuto a Sidney (Australia), con brevi permanenze alla University of Glasgow (Scozia) e presso la Université Catholique du Louvain (Belgio). “La combinazione tra la nostalgia e la noia per la svolta conservatrice dell’Australia (con il governo di quell’infame ometto, John Howard), mi portarono a tornare in Grecia”, spiega Varoufakis, che conserva la doppia nazionalità greca e australiana. Al suo ritorno in patria ha creato un Programma di Dottorato in Economia, chiuso per il collasso della Grecia nel 2010.

7 – Ha fatto tre mesi di militare. Nonostante tentasse di evitarlo, non ha potuto liberarsi dell’Esercito però nemmeno questa circostanza, assicura, lo ha fatto pentire di essere tornato in Grecia. L’effetto negativo, dice, è stato compensato dai suoi migliori alunni e dai suoi colleghi.

8 – La sua vita privata ha subìto uno scossone nel 2005. Lo racconta nel suo blog: “Quell’agosto mi strapparono mia figlia ancora molto piccola, Xenia, e la portarono in Australia”. La mamma della bambina aveva deciso di trasferirsi nuovamente a Sidney, portandola con sé. La perdita lo ha lasciato in uno stato di shock, ma ora che Xenia è cresciuta ed è più autonoma, Varoufakis dice che le cose sono migliorate.

9 – L’artista Danae Stratou lo ha salvato dalla deriva. È accaduto qualche mese dopo il fatto della figlia e da allora hanno condiviso la vita, il lavoro e alcuni progetti a cavallo tra la politica e l’arte come CUT 7 dividing linesThe Globalising Wall vitalspace.org, nei quali analizzano la relazione tra i muri – Cipro, Kosovo, Palestina, Belfast eccetera, l’individualismo liberale e l’imperialismo.

10 – Ha ricevuto minacce di morte dirette alla sua famiglia per aver reso pubblici degli scandali finanziari. Questo fattore, unito alla chiusura dei suoi programmi allìuniversità e ai tagli dello stipendio, lo hanno portato a fare nuovamente la valigia nel 2012. In quell’occasione, si è trasferito negli Stati Uniti per insegnare alla Lyndon B. Johnson School of Public Affairs e nella University of Texas.

11 – Ha lavorato in una azienda di videogiochi. “Tutto è cominciato con una email bizzarra”, ha raccontato nel blog che aveva alla Valve Software. Il presidente della società, lettore abituale dei suoi testi sull’economia nel sito yanisvaroufakis.eu, gli ha proposto di lavorare come consulente in una delle aziende più innovatrici del mondo. In un altro articolo citava Karl Marx e Adam Smith nel tracciare una analisi politico-economica di Valve, “una azienda senza capi, dove non si delega, non si danno ordini e nessuno dice agli altri quello che devono fare”.

12 – Vive in una casa ai piedi dell’Acropoli con sua moglie, tra opere d’arte e libri. “Curiosando sugli scaffali vediamo una biografia di Che Guevara, trattati sui movimenti dei poveri, saggi consacrati alla struttura della protesta…” scrive Irene Hernàndez Velasco in una intervista per El Mundo.

13 – Possiede una seconda casa nell’isola di Aegina. Lì vive gomito a gomito con i radical chic di classe medio-alta, secondo le informazioni fornite da Hibai Arbide a El confindencial: “Qui quasi tutti conoscevamo Varoufakis, comprese le persone che non si occupano di economia”, spiega Arbide, che da qualche mese vive in Grecia.

14 – Ha una moto – una Yamaha 1300 cc – a bordo della quale è arrivato, senza scorta, alla riunione con l’Eurogruppo. Guida anche una Mini Cooper. Un classico inglese, certamente, ma con un proprietario tedesco: Bmw.

15 – Non gli interessano le cravatte, come a Tsipras. E le camicie, con stampe colorate, preferisce tenerle fuori dai pantaloni.

16 – Il suo capo, Alexis Tsipras, regala sempre uno dei suoi libri ai politici stranieri che incontra. Si tratta di Il minotauro globale (Asterios edizioni),del quale Joaquin Estefanìa ha sottolineato che si pone allo stesso tempo contro i libertari e contro i keynesiani, e ciò che propone è sviluppare un “Bretton Woods per il ventunesimo secolo che generi un meccanismo globale di riciclaggio dell’eccedente, cosa che i mercati – per quanto globalizzati, liberi e ben funzionanti (ma non è questo il caso) – non possono fare”.

17 – È stato consigliere del socialdemocratico Yorgos Papandreou. Tra il 2004 e il 2006 ha lavorato con il leader del Pasok, prima che questi fosse eletto primo ministro. In seguito lo ha criticato duramente per aver accettato il piano di salvataggio per la Grecia.

18 – Difende l’importanza di dormire. In un articolo nel suo blog su The Huffington Post accusa la Thatcher – nuovamente – per aver detto che “dormire è un’altra forma di inefficienza” e si lamenta del fatto che l’Unione Europea sia stata contagiata dall’insonnia della lady di ferro, specialmente nelle notti delle lunghe riunioni europee, quando l’unico limite per prendere le decisioni è la fatica fisica degli esponenti politici. “L’Ue oggi sarebbe un posto migliore se la mancanza di sonno non fosse stato un fattore determinante negli accordi dei nostri leader?”, si chiede.

19 – Pensa che l’Unione europea abbia giocato sporco anche con la Spagna, e non solo con la Grecia – però in maniera diversa – e lo riassume così in un altro articolo apparso su The Huffington Post: “Ti rendi conto, caro lettore, di quello che sta succedendo laggiù? Le banche che sono fallite a causa della loro idiozia hanno trasferito le proprie perdite a uno Stato che, fino a quel momento, stava ottenendo una crescita di Pil. Questo ha portato lo Stato e i suoi contribuenti a una insolvenza di lungo raggio. In seguito quelle stesse banche si sono assicurate degli aiuti a basso costo da parte della Banca centrale europea, che a loro volta hanno prestato, in parte e con interessi alti, allo Stato che avevano aiutato a mandare in rovina. Nel mentre ottenevano capitale dallo Stato…E per permettere questa “soluzione” ai problemi della Spagna, l’Europa le ha imposto un aggravio dell’austerità che amputa le entrate nazionali, sulle quali lo Stato deve alzare le tasse per restituire tutti gli aiuti che le hanno messo sulle spalle”.

20 – Non vuole una estensione degli aiuti e vuole chiudere con l’indebitamento. Varoufakis desidera rinegoziare i termini e desidera farlo direttamente con i Paesi dell’Unione europea, pero si rifiuta di continuare con la politica applicata alla Grecia fino a questo momento – che lui stesso chiama “waterboarding fiscale”, riferendosi al nome della tecnica di tortura di annegamento simulato. Come tutti i bravi professori, spiega il suo punto di vista con una metafora: “Immagina che un amico o un’amica ti racconti che ha un problema a pagare il mutuo perché gli hanno abbassato lo stipendio, e che gli è venuta una idea: farsi una carta di credito per poter coprire le rate del mutuo nei prossimi mesi. Gli consiglieresti di continuare a togliere soldi dal conto a credito per affrontare un problema di insolvenza?”.

21 – Non pretende l’uscita della Grecia dall’euro. Ha criticato molto l’approccio ortodosso alla crisi che, a suo parere, ha messo in pericolo la moneta unica e l’Unione europea, con il “trasferire cinicamente le perdite delle banche sulle spalle dei contribuenti più deboli”. Crede che fu un errore per la Grecia entrare nell’euro, però pensa che ormai sia troppo tardi per uscirne – segnala la Reuters.

22 – Appoggia un New Deal per l’Europa. Nel saggio “Una modesta proposta per risolvere la crisi dell’eurozona”, lui e i suoi colleghi condividono l’idea che all’interno della crisi europea ci siano altre quattro crisi: “Una crisi bancaria, una crisi del debito pubblico, una crisi di mancanza d’investimenti e, ora, una crisi sociale: il risultato di cinque anni di fallimento politico”. La soluzione, propongono, sarebbe un New Deal europeo – un programma intensivo di riforme che non richiederebbe la modifica dei trattati – il quale “produrrebbe dei risultati nel giro di qualche mese”.

23 – È diventato una stella del web. Incoronato eroe prima ancora di vincere una battaglia, il personaggio di Yanis Varoufakis è diventato un meme ed è un fenomeno virale. Ecco alcuni meme che sono iniziati a circolare, quasi tutti dedicati al Varoufakis-salvatore-della-patria-ellenica:

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Category: Economia, Osservatorio Emilia Romagna, Politica

About Yanis Varoufakis: Yanis Varoufakis è nato ad Atene nel 1961; è un economista e politico greco naturalizzato australiano, ministro delle finanze della Grecia nel Governo Tsipras. È professore di teoria economica all'università di Atene e attuale ministro dell finanze greco.Dopo la laurea in matematica e statistica consegue il dottorato in economia all'Università dell'Essex. Già prima del dottorato aveva iniziato la sua attività di insegnamento, in economia ed econometria, presso l'università dell'Essex e l'Università dell'Anglia Orientale. Nel 1988 trascorse un anno come fellow all'università di Cambridge. Dal 1989 al 2000 è stato Senior Lecturer in economia presso l'università di Sydney. Nel 2000 è ritornato in Grecia come professore di teoria economica all'università di Atene, dove nel 2002 ha istituito il programma per il dottorato in economia dell'università di Atene che ha diretto fino al 2008. Da gennaio 2013 ha insegnato alla Lyndon B. Johnson School of Public Affairs dell'Università del Texas a Austin. Alle elezioni greche del 2015 si candida con SYRIZA e viene eletto al parlamento ellenico. Diventa ministro delle finanze nel governo Tsipras. Tra i suoi libri tradotto in italiano: Yanis Varoufakis, Il minotauro globale. L'America, le vere origini della crisi e il futuro dell'economia globale, Asterios 2012; Yanis Varoufakis, È l'economia che cambia il mondo. Quando la disuguaglianza mette a rischio il mostro futuro, Rizzoli, 2015; Yanis Varoufakis, Confessioni di un marxista irregolare nel mezzo di una ripugnante crisi economica europea, Asterios 2015; Yanis Varoufakis, Stuart Holland, James Kenneth Galbraith, Una modesta proposta per risolvere la crisi dell'euro, Asterios, 2015.

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