Paolo Soglia: Per un governo parlamentare che duri a lungo

| 27 Febbraio 2013 | Comments (1)

 

 

 

DOSSIER DOPO ELEZIONI 11. Questo testo del giornalista di Radio Città del Capo, candidato SEL alla Camera, è stato diffuso il 27 Febbraio 2013 nel suo blog di face book

La bolla è esplosa, l’M5S è primo partito e il Centrosinistra, per governare, deve scegliere. A quanto pare Bersani e Vendola hanno intrapreso la strada giusta, quella di aprire un dialogo con il Movimento 5 Stelle in modo da capire se c’è la possibilità di formare un Governo. Mentre tutti i commentatori, o quasi, sono alle prese con il giochino delle nuove alleanze, mi si permetta di guardare la cosa sotto un altro aspetto. Lo scenario a cui stiamo assistendo deve far intendere la politica in modo nuovo. La questione che si apre in parlamento tra Pd-Sel e M5S non è, e non deve essere letta, col vecchio manuale delle alleanze di scopo, in cui il carro buoi di parlamentari veniva spostato in blocco sulla base degli accordi tra segreterie.

Più che di alleanza bisognerà parlare di “collaborazione” e il Governo che verrà dovrà sperimentare un nuovo approccio, molto più in linea con i dettati Costituzionali, in cui all’art. 67 si prescrive che Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. Dunque il Centrosinistra che è la coalizione vincente deve esprimere ancor prima di una lista di Ministri un’agenda tematica precisa, da sottoporre al Parlamento, e concordata in primis coi membri eletti dall’M5S, in cui si ricerchi il massimo delle convergenze tematiche e che renda possibile aprire una collaborazione parlamentare.

Tra i programmi del Movimento 5 Stelle e Sel la convergenza tematica è fortissima e dunque il problema potrebbe essere facilmente risolto. Più complesso il discorso col PD, perché il partito di Bersani ha molte più divergenze sul piano delle scelte economiche, di difesa di interessi consolidati e sulle grandi opere. Il Pd ha pure grandi timidezze sul piano dei diritti civili (ma quello dei diritti civili non è il tema caro all’ M5S) e sulla tutela dei beni comuni che invece è uno dei cavalli di battaglia del movimento di Grillo. Ma da qualcosa si deve partire e anche il Pd deve capire che la sostanziale sconfitta non è dovuta solo a errori di comunicazione, o nella scelta del leader più o meno piacione (Renzi al posto di Bersani), ma anche e soprattutto a errori storici di linea politica: l’abbandono progressivo di politiche che tutelino le persone, i servizi pubblici, i beni comuni, la scarsa apertura alla partecipazione diretta. E poi lo scivolamento acritico sui modelli di vita più conformi alla società di “mercato”, così cara al neo liberismo: è questa la vera linfa che ha fatto crescere impetuosamente Beppe Grillo e il suo movimento che è diventato testimone “anomalo” di quei valori che la sinistra doveva rappresentare ma che ha progressivamente abbandonato. E Grillo non collocandosi a sinistra non ha neanche problemi ad attrarre su questi temi persone di diverso orientamento ideologico.

Bisogna dunque ripartire da un’agenda di collaborazione in cui dovrebbero trovare posto da subito alcuni punti: approvazione di una legge sul conflitto d’interesse, immediata approvazione della legge sul voto di scambio politico-mafioso così come proposta da Libera; legge anticorruzione con estensione dell’esproprio dei beni (come previsto dalla Legge La Torre) non solo per la criminalità organizzata ma anche per per i corrotti; legge a difesa dei beni comuni a cominciare dall’acqua così come sancito dall’esito referendario; rinuncia all’acquisto dei caccia F35 e taglio drastico alle spese della politica, a cominciare dagli emolumenti dei parlamentari e dai rimborsi elettorali, infine reddito di cittadinanza. Su queste basi si formerebbe un Governo che avrebbe il voto di fiducia Pd-Sel-M5S e che poi dovrà conquistarsi di volta in volta la maggioranza al Senato. Eventuali voti contrari non determinerebbero però la caduta del Governo.

Ebbene, a me viene da dire che un Governo siffatto lo vorrei il più a lungo possibile, e gli chiederei da subito di aprire discussione a tutto campo sulla legge elettorale e sulla riforma del Parlamento, che preveda un taglio dei parlamentari e un camera unica. Aggiungo che mi piace molto questo Parlamento: il più giovane di sempre, con più donne e sicuramente il più “pulito” degli ultimi vent’anni. Siamo proprio sicuri di volerlo sciogliere nel più breve tempo possibile?

 

Category: Elezioni politiche 2013

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Comments (1)

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  1. Daniela Magagnin ha detto:

    Penso sia folle buttare via l’ opportunità di un governo che governi, il Paese ne ha estrema neccesità.

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