Lorenzo Ciccarese

Lorenzo Ciccarese è Primo tecnologo, responsabile del settore “risorse forestali e fauna selvatica”, presso l’istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra).
Dopo la laurea conseguita presso l’Università degli Studi di Bari, inizia la sua attività di ricerca presso il Centro di Sperimentazione Agricola e Forestale (CSAF) dell'Ente Nazionale Cellulosa e Carta. Grazie a due borse di studio del CNR, è visiting scientist presso l’istituto di ricerca Alice Holt Lodge della Forestry Commission, Regno Unito (2003), e presso l’Università di Scienze Agrarie di Uppsala, Svezia (2005).
Dal 1995 a oggi ha partecipato a numerosi progetti di ricerca della Commissione Europea (CE). Dal 2000 in poi è lead author e rewiever di diversi report dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).
Ha svolto attività di valutazione delle aree Ecosistemi, Agricoltura e Biodiversità del Group on Earth Observations (Geo) dell’ONU. È membro del comitato scientifico e organizzativo di diverse conferenze nazionali e internazionali sui temi forestali e ambientali.
È National Reference Centre per le aree Agriculture and Forests, Mitigation of air pollution and Climate Change, Sustainable Consumption and Production Including Resource use, dell’Agenzia Euroepa dell’Ambiente.
Dal 1996 è collaboratore di vari quotidiani nazionali, inclusi La Stampa, Sole 24 Ore, La Gazzetta del Mezzogiorno, e riviste di settore (tra cui L’Iinformatore Agrario e Energia Rinnovabile) su tematiche scientifiche e ambientali.
È stato componente della commissione istruttoria nazionale per l’implementazione della Direttiva Integrated Pollution Prevention and Control. Dal 2005 ricopre il ruolo di chair del Group 3.02.01. "Nursery Operations" dell'International Union of Forest Research Organisations.
È esperto della Commissione Europea e dei governi norvegese e polacco per la valutazione dei progetti di ricerca in vari temi ambientali.
È stato consulente in vari progetti di cooperazione finanziati dalla CE, dai governi austriaco e tedesco, dalla Banca Mondiale, in Albania, Montenegro, Kosovo. Ha svolto consulenza per la Regione Val d’Aosta, la Regione Siciliana, la Regione Lombardia, la Regione Puglia e numerose imprese nazionali e internazionali nei settori agricolo e forestale.
Invited speaker in numerosi workshop e conferenze nazionali e internazionali. È consulente senior del Formez-Centro Formazione Studi e dell’ Istituto Nazionale di Economia Agraria. È esperto tematico nazionale della rete Eionet dell’Agenzia Europea dell’Ambiente per i temi agricoltura e foreste; cambiamenti climatici, biodiversità.
Ha svolto attività di docenza, con seminari in università e istituzioni di ricerca e corsi per enti vari (tra cui Università della Tuscia, Università La Sapienza, Università di Padova, Università di Bologna, Formez, Ordine dei Giornalisti). È autore di oltre 150 pubblicazioni scientifiche e una dozzina di libri e capitoli di liberi. Insieme ad altri colleghi di ISPRA ha prodotto due video documentari sulle foreste e sul sistema forestale italiano.
Nel 2007, l’Ipcc l’United Nations Environment Programme e il World Meteorological Organizations gli attribuiscono il riconoscimento formale per il contributo che ha dato allo stesso Ipcc per l’assegnazione del Premio Nobel per la pace nel 2007. Sempre nel 2007 ha ricevuto dal Governo Italiano il riconoscimento per il contributo dato al conseguimento del premio Nobel per la Pace assegnato all’IPCC.
Nel 2013 gli è stato conferito il Premio Vrani, assegnato annualmente ai nativi del Salento che si siano distinti per la loro attività professionale, imprenditoriale, artistica, sportiva, religiosa e sociale.

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Lorenzo Ciccarese: COP21, secondo round. Serve un segnale dalla società civile

| 8 Dicembre 2015 | Comments (0)
Lorenzo Ciccarese: COP21, secondo round. Serve un segnale dalla società civile

Diffondiamo da qualenergia.it e da www. sbilanciamoci.it dell’8 dicembre 2015   È molto probabile che resti ampio il divario tra le esigenze di politica climatica e i risultati che potranno essere ottenuti dalla COP21. Esiste il rischio, cioè, che a Parigi sarà celebrato un “successo” che potrà rendere un po’ più lenta la catastrofe climatica […]

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