Carlo Clericetti

Dal sito Blogging in the wind riportiamo queste informazioni scritte da Carlo Clericetti: Nato a Roma nel 1951, laureato in Filosofia alla Sapienza (110 e lode) con una tesi di sociologia, una ricerca empirica sulle comunità cristiane di base in Piemonte (a scanso di equivoci, sono assolutamente laico e lo ero anche allora). Poi sono rimasto come precario (esercitatore) presso la cattedra di Metodologia e tecnica della ricerca sociale, a Sociologia. Vedendo avvicinarsi i trent’anni ed essendo all’epoca il reclutamento universitario bloccato, decisi che dovevo conquistare un reddito un po’ più decente . Un giorno lessi sul giornale il bando di un “Concorso per borse di studio Fieg-Fnsi per l’avviamento alla professione di giornalista”. Feci anche quello e stavolta andò bene.
Dopo un anno a 296.300 lire al mese (erano una miseria anche allora, nel 1980) fui assunto al Messaggero diretto da Vittorio Emiliani. Proprio in quel momento se ne andò un redattore dell’economia e quindi, inopinatamente, fui destinato a quel settore. Al Messaggero sono rimasto sei anni. Nel 1986 mi telefona Alessandra Carini, una collega di Repubblica e mi offre di andare lì perché sta per essere varata una nuova iniziativa, il supplemento Affari & Finanza. Ci vado di corsa, ero uno dei lettori di Repubblica fin dal primo numero . Vengo assunto il 1° ottobre 1986. In quel momento la redazione è composta da Peppino Turani, il responsabile, da Sandra Carini e da me. Non esiste ancora neanche un progetto di massima. Il 22 ottobre, mercoledì, Eugenio Scalfari, alle tre del pomeriggio, ci carica in macchina per andare alla Magliana a vedere le prime copie che escono dalle rotative, e che saranno in edicola il venerdì. Al tempo Repubblica vendeva ancora meno della Stampa, ricordo che festeggiammo il sorpasso qualche mese dopo. Mi piace pensare che un po’ di merito ce l’abbia avuto anche Affari & Finanza. Dopo circa tre anni Turani lascia, responsabile diventa Sandra Carini che, dopo un annetto, mi coopta come co-responsabile (con il consenso di Scalfari, ovviamente). Lo sarò fino al 1997 quando lascia anche Sandra Carini e divento responsabile io. Nel frattempo direttore di Repubblica è diventato Ezio Mauro.Nel 2000 Mauro mi convoca e mi annuncia che l’editore ha deciso di cambiare la linea editoriale di Affari & Finanza e che il responsabile sarà di nuovo Turani. Dato che a Repubblica non mi offrono una collocazione a me gradita, accetto di passare a Kataweb come direttore delle relazioni esterne, funzione di staff che rispondeva all’amministratore delegato Paolo Dal Pino. Per fortuna ci sto solo sei mesi, visto che non è un mestiere che mi appassioni. C’è bisogno, invece, di un responsabile editoriale per Vivacity, network di 25 (poi 30, poi 35) portali cittadini, lavoro che inizio allo scoccare del 2001 facendo l’interessante esperienza di uno start up. La società è una joint-venture Kataweb-Unicredito, ma è destinata a diventare 100% Unicredito. Gli obiettivi di quest’ultimo, però, non mi convincono, così rientro in Kataweb.Poco dopo Kataweb vince una gara d’appalto dell’Inail per produrre i contenuti di un portale sulla disabilità di proprietà dell’istituto, Superabile. Ne sarò il direttore editoriale per poco più di due anni e mezzo, fino alla scadenza dell’appalto. Nel frattempo collaboro con alcune testate del gruppo: L’espresso, l’agenzia Agl, i quotidiani locali Finegil. Attualmente mi occupo dei siti di finanza di Kataweb e Repubblica.it. Se volete contattarmi o dirmi qualcosa potete scrivere a postmaster@carloclericetti.it

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Carlo Clericetti: TTIP, il Trattato Truffaldino da Imporre ai Popoli

| 15 Maggio 2016 | Comments (0)
Carlo Clericetti: TTIP, il Trattato Truffaldino da Imporre ai Popoli

      Diffondiamo da www. sbilanciamoci.info del  15 maggio 2016   Secondo uno studio effettuato con il modello Onu, il Ttip danneggerebbe l’Europa – privatizzando i servizi pubblici – soprattutto esproprierebbe i governi democratici della possibilità di decidere su quasi tutto   La sigla, Ttip, starebbe per “Transatlantic Trade and Investment Partnership”, ma una […]

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