Venetico Superiore (Messina). Maurizio Scarpari: Pesante sconfitta di Terna nel Veneto. E per la Sicilia?
Maurizio Scarpari presidente del Comitato per la tutela di Venetico (Messina) ha documentato insieme a Cristina Biondi in questa rivista (rubrica ambiente) le lotte del Comitato per far mandar via da Venetico il Pilone 24 che devasta questa area (vedi immagine che riproponiamo) . In questa lotta é avvenuta una novità importante: il Consiglio di Stato ha azzerato l’iter autorizzativo che Terna aveva ottenuto per costruire un elettrodotto simile a quello siciliano tra Padova e Venezia, a Dolo Camin. E se così fosse anche per la Sicilia?
In data 20/12/2013 il Consiglio di Stato è tornato sulla questione dell’elettrodotto Dolo-Camin, nel Veneto, annullando l’iter autorizzativo rilasciato a Terna N. 06162/2013REG.PROV.COLL. N. 05662/2013 REG.RIC., ritenendo “non adeguatamente motivato” il parere favorevole rilasciato a suo tempo dal Ministero dei Beni Culturali relativamente alla distanza di uno dei piloni monostelo che passa nei pressi di Villa Sagredo, nella Riviera del Brenta. Il Tar, a cui era ricorso il proprietario della villa seicentesca, aveva dato ragione al ricorrente e, su quella base, il Consiglio di Stato a giugno scorso aveva bloccato i lavori di realizzazione. Non restava che accettare la decisione e provvedere a interrare i cavi, come i comitati cittadini vanno chiedendo da tempo. Ma Terna ha fatto ricorso contro la decisione del Consiglio di Stato, proponendo di interrare solo un breve tratto, quello prospicente la villa, determinando la pronta reazione dei cittadini, indignati e arrabbiati per l’inaccettabile politica dei due pesi e due misure attuata da Terna. Il Consiglio di Stato ha dato ragione ai cittadini, ha annullato l’iter autorizzativo e tutto deve ora ripartire da zero!
Il caso dell’elettrodotto Dolo-Camin è simile a quello dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi, almeno nel tratto che da Villafranca Tirrena va a S. Filippo del Mela, nel messinese: 380 Kv in doppia terna in entrambi i casi. Come nel Veneto anche in Sicilia proteste a non finire da parte dei cittadini, atteggiamento sordo e chiuso da parte di Terna. Perché ciò che vale per la Riviera del Brenta non dovrebbe valere per le valli siciliane, deturpate da 20,5 km di tralicci e cavi? Il 10 ottobre 2013 al Ministero dei Beni Culturali, così come ai Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, agli enti provinciali e regionali siciliani e a Terna, il Comune di Venetico ha inviato una proposta di variazione al progetto in corso di realizzazione, affinché intervengano con urgenza per salvare il suo centro storico, un piccolo borgo antico arroccato su una collina dominata da un castello del Cinquecento, che gode di altri monumenti dello stesso periodo e di un paesaggio mozzafiato, che verrebbero irrimediabilmente deturpati dalla realizzazione dell’elettrodotto. Un pilone monostelo alto oltre sessanta metri, simile a quello di Dolo-Camin, è infatti stato posizionato a 150 metri dal centro abitato; già così l’impatto è devastante, immaginiamo come sarà quando allacceranno i 18 cavi dell’alta tensione, le ricadute saranno negative sia sul piano paesaggistico sia sul piano economico e della salute.
Come si può conciliare tutto questo con gli interventi di restauro e recupero del patrimonio storico-artistico del paese finanziati in questi anni dalla Comunità Europea (svariati milioni di euro) e dai privati cittadini?
I cittadini di Venetico Superiore hanno costituito un comitato spontaneo (Comitato per la salute di Venetico) per cercare di fermare lo scempio e chiedono a Terna e agli enti competenti di intervenire con urgenza per trovare anche in Sicilia le giuste soluzioni che salvaguardino l’ambiente, il patrimonio storico-artistico e la salute della popolazione.
Per saperne di più leggete il precedente articolo di Maurizio Scarpari su www.inchiestaonline.it
Category: Ambiente, Movimenti, Osservatorio Sicilia