Carlo Petrini: Il sistema alimentare è criminale

| 20 Aprile 2015 | Comments (0)

 

 

Diffondiamo da www.beppegrillo.it del 20 aprile 2015

I prodotti alimentari italiani sono sottoposti a controlli rigorosi a garanzia della qualità del prodotto finale e della salute del consumatore. Grazie alla rigidità dei controlli e al duro lavoro dei piccoli allevatori, agricoltori e pescatori italiani, il cibo del nostro Paese è considerato un’eccellenza in tutto il mondo. Una delle poche che ci sono rimaste, ma che perderemo non appena sarà approvato il TTIP, un trattato che permetterà l’ingresso nelle nostre tavole di prodotti dagli USA con standard qualitativi e prezzi inferiori ai nostri. Con l’avanzare della crisi i consumatori abbasseranno le loro pretese e acquisteranno polli al cloro, carne bovina e suina cresciuta e pasciuta a ormoni, frutta e verdura con pesticidi. La loro salute ne risentirà, contadini, allevatori, pescatori chiuderanno baracca e del “Food Made in Italy” non resterà che uno sbiadito ricordo. Non possiamo permettere questo crimine contro la salute! Il mio amico Carlo Petrini, fondatore di Slow Foodracconta come ognuno di noi, sostenendo i piccoli imprenditori italiani del cibo con la propria scelta di acquisto, possa far saltare in aria il Sistema Alimentare Criminale.

 

Blog – Che cosa è Slow Food?

Carlo Petrini – Slow food è un movimento internazionale che si occupa di cultura alimentare e di lavoro di informazione, educazione, non solo al cibo, ma anche verso l’agricoltura, la pesca, tutte quelle attività che garantiscono il cibo quotidiano.


Blog – Slow Food si presenta a Expo con questo claim: “SALVA LA BIODIVERSITA’. SALVA IL PIANETA”. Ci può spiegare perché la biodiversità è un valore così importante?

Carlo Petrini – La biodiversità è la vera forza creatrice della sapienza umana, quindi dobbiamo rispettarla, se noi continuiamo con questo modello alimentare, con questo sistema alimentare criminale, che distrugge la biodiversità in virtù del fatto che bisogna privilegiare razze forti, più produttive perché si pensa solo al profitto e mai alla Terra Madre, alla natura, noi consegneremo alle future generazioni un patrimonio genetico molto, ma molto più povero.

 

Blog – Parliamo del TTIP: lei ha più volte manifestato la sua preoccupazione per gli effetti che avrà sull’industria alimentare europea. Perché c’è tanta pressione affinché sia confermato in tempi brevi? Chi ci guadagna dal TTIP? Chi ci perde? Quali sono gli effetti nel lungo periodo per l’Italia? Per i consumatori? E per gli equilibri del pianeta?

Carlo Petrini – Penso che è un atteggiamento disonesto e non corretto realizzare questi trattati nella più assoluta segretezza senza coinvolgere le comunità e quando si fanno le cose segrete in genere le fanno i disonesti! Non bisogna permettere che questi trattati si svolgano sulla pelle di milioni di contadini e di pescatori e di produttori che in ogni angolo del pianeta stanno lavorando e devono essere tutelati e hanno davanti un feticcio che si chiama libero mercato che libero non lo è e che spesso e volentieri distrugge la vita di queste comunità. Se in virtù del libero mercato faccio entrare prodotti a base di carne, allevata con criteri non così rigorosi come quelli che sono tenuti a applicare i nostri allevatori, prodotti fitofarmaci, antibiotici, anabolizzanti, ormoni per la crescita: tutte queste cose, vietate in Italia e in Europa, non sono vietate negli Stati Uniti. Io faccio un’ingiustizia nei confronti dei nostri allevatori, la legge deve essere uguale per tutti. Noi cittadini possiamo diventare coproduttori perché le nostre scelte possono determinare delle scelte agricole, se mangio prodotti provenienti da un’agricoltura locale di piccola scala, che non utilizza pesticidi, pulita, aiuto quel tipo di agricoltura lì. Se io mangio e compro prodotti di multinazionali che arrivano magari da altre parti del mondo senza le regole che debbono seguire i nostri produttori, magari ottenuti attraverso forme di schiavismo della manodopera, aiuto quel tipo di agricoltura. La sovranità alimentare si coniuga attraverso un rapporto forte tra cittadini e produttori dello stesso Paese.


Blog – Durante l’evento “Expo per le idee” lei ha affermato: “Senza la partecipazione a Expo di pescatori, allevatori, agricoltori l’esposizione universale sarà costruita sulla sabbia”. Ci spiega che cosa intende con questa riflessione?

Carlo Petrini – Senza la presenza dei contadini, dei pescatori a Expo, l’esposizione è costruita sulla sabbia, cosa intendo dire? Intendo dire che i veri protagonisti di queste tematiche sono loro, e pensare a un Expo solo come una grande opportunità per turisti anonimi da ogni parte del mondo che portano risorse e ricchezza al sistema milanese, sì è giusto, ma non è il senso profondo del significato di questa Expo. Perché questa Expo era chiamata a diventare un luogo di discussione delle tematiche del cibo e anche di cambiamenti di alcuni paradigmi in grado di mutare questo sistema alimentare ingiusto. Noi abbiamo uno spreco alimentare di proporzioni bibliche, è per questo che io amo dire che questo sistema alimentare è criminale, perché fa convivere lo spreco con la morte per fame, basterebbe questo per dire che è sufficiente.

 

Blog – Quale è a sua opinione in merito ai lavori di costruzione dei padiglioni Expo? Lei ritiene che siano stati pensati e realizzati nel rispetto dell’ambiente? Si poteva fare diversamente?

Carlo Petrini – Quando ho creduto nella fase iniziale, nelle potenzialità di questo Expo, lo immaginavo impostato in maniera tale che il focus principale potesse essere una grande opportunità di discussione planetaria sui destini dell’alimentazione. Purtroppo devo prendere atto che sarà in minima parte, non tutto, però avrebbe potuto essere molto di più da questo punto di vista. Ma un’altra delle questioni, così come l’avevo concepita io, era che avrebbe dovuto avere un suo disegno, una sua logica per cui alla fine dell’evento i terreni tornavano a essere terreni agricoli. Quale più grande messaggio che riconsegnare quello spazio all’agricoltura? Purtroppo questo non è passato e non sto lì a aprire il capitolo non solo dell’incongruenza di queste cose, ma anche di atteggiamenti di vero e proprio ladrocinio.

 

Blog – Anche McDonald e Coca Cola saranno presenti a Expo per “nutrire il pianeta”. Qual è la sua opinione in merito? Non teme di essere criticato per la scelta di partecipare nonostante la presenza di questi grandi colossi?

Carlo Petrini – Le dico cosa mi ha detto un contadino marocchino della rete di Terra madre: “Le sedie vuote non hanno mai contribuito a far cambiare le cose“. Non lascio la sedia vuota per non parlare delle nostre tematiche. Siamo vittime di ore e ore di pubblicità dove non ha accesso a questa pubblicità il piccolo contadino del territorio, il piccolo produttore che produce il miele, che produce i formaggi, questi non hanno accesso. Noi dobbiamo fare il modo che attraverso i mercati contadini, la ricostruzione degli orti, gli orti nelle scuole, nei villaggi, negli ospedali, nelle case di riposo perché quello è un atto politico, fare un orto oggi è un atto politico, altissimo! Vorrei che queste idee all’Expo ci fossero e ci impegneremo a farle sentire. In più la rete giovani di Slow Food ha fatto questa grande scommessa: una moltitudine di giovani che arrivano da ogni angolo del pianeta e anche attraverso un rapporto anche di intelligenza affettiva, empatica, saprà essere un potenziale straordinario, quella è la più grande multinazionale virtuosa del cibo.

 

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Category: Ambiente, Cibi e tradizioni, Movimenti

About Carlo Petrini: Carlo Petrini conosciuto come Carlin è nato a Bra 1949) è un gastronomo, scrittore e attivista italiano, fondatore dell'associazione Slow Food. Nasce da una famiglia dove la madre è un'ortolana cattolica ed il padre un ferroviere comunista. La sua nascita avviene in casa da una levatrice che era chiamata Madama Gola. In estate frequentava le colonie estive presso Laigueglia in Liguria, terra che lo ospiterà anche più tardi, nel periodo della leva militare, alla quale adempirà alla Caserma Aldo Turinetto di Albenga presso l'89esimo Reggimento fanteria "Salerno". Anni dopo tornando a Laigueglia dichiarerà: « Il turismo del futuro? Parte dai cittadini residenti, dalla loro qualità della vita, dalla capacità di essere felici, dalla loro cura verso la terra che abitano. I turisti arriveranno di conseguenza » Carlo Petrini conduce studi in sociologia presso l'Università di Trento e partecipa attivamente all'attività politica, venendo eletto consigliere comunale per la lista del Partito di Unità Proletaria a Bra. Si occupa di enogastronomia dal 1977 sui principali periodici e giornali italiani e partecipa attivamente alla nascita, con Stefano Bonilli, del Gambero Rosso, inizialmente inserto mensile del Manifesto. In questo periodo, tramite l'Arci, collabora con il Club Tenco ed è lo scopritore, nel 1980, delle Gemelle Nete. Fonda la "Libera e Benemerita Associazione degli Amici del Barolo", che diventerà nel luglio 1986 Arcigola, mantenendo forti legami col Gambero Rosso e con la rivista La Gola. È ideatore di importanti manifestazioni ormai di rilievo internazionale come Cheese, il Salone del Gusto di Torino e la recente manifestazione Terra Madre, giunta nel 2010 alla quarta edizione, che si svolge a Torino in contemporanea al Salone del Gusto. Il 9 dicembre 1989 a Bra viene fondato il Movimento Internazionale Slow Food. Ha curato l'edizione della Guida ai Vini del Mondo ed è stato curatore della Guida ai Vini d'Italia. Come giornalista ha collaborato tra le altre testate con l'Unità e La Stampa; dal 2007 è una firma di Repubblica. È in prima linea in una battaglia contro gli OGM, trovandosi spesso in disaccordo con esponenti del mondo scientifico, favorevoli alla produzione degli Organismi geneticamente modificati. Il 23 maggio 2007 viene nominato tra i 45 membri del Comitato promotore nazionale per il Partito Democratico. Nel 2008 il quotidiano inglese Guardian lo posiziona tra le 50 persone che potrebbero salvare il pianeta e nell'agosto della stesso anno è nominato Ashoka fellow. Nel 2012 viene indicato da Vittorio Sgarbi come candidato premier del suo movimento politico e nel 2013 da Michele Santoro come possibile ministro per un governo. Tra i suoi libri più recenti: Biodiversi (con Stefano Mancuso), Giunti editore 2015; Un'idea di felicità (con Luis Sepulveda), Guanda 2015; Voler bene alla terra. Dialoghi sul futuro del pianeta; Giunti editore 2014; Coltivare futuro. Beati quelli che abiteranno la terra, San Paolo Edizioni 2014.

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